Decreto Omnibus pubblicato. Rottamazione quater con nuove date

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Decreto Omnibus pubblicato. Rottamazione quater con nuove date

Il Decreto Omnibus, approvato dal Consiglio dei Ministri del 4 maggio 2023, ha trovato la strada della Gazzetta Ufficiale: Il decreto legge n. 51 del 10 maggio è sulla Serie generale, di pari data, n. 108.

Il provvedimento porta il titolo di “Disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale”.

Al suo interno numerose norme tra cui: la riforma dell'ordinamento degli enti previdenziali pubblici, le disposizioni in materia di fondazioni lirico-sinfoniche, le disposizioni in materia sanitaria e di sport.  

Di interesse per il settore fiscale è presente nel testo l’articolo 4 riguardante la proroga dei vari termini inerenti la rottamazione quater.

Rottamazione quater: ufficiali le nuove date  

E’ dunque del tutto ufficiale che:

  • il termine per presentare la domanda di rottamazione dei ruoli, in precedenza fissato al 30 aprile 2023, è ora differito al 30 giugno 2023. Entro tale data possono essere presentate ulteriori dichiarazioni di adesione che, se riferite ad altri carichi, saranno considerate integrative;
  • l’Agente della riscossione può comunicare al contribuente la liquidazione delle somme non più sino al 30 giugno bensì sino al 30 settembre 2023;
  • passa al 31 ottobre 2023, dal precedente 31 luglio, la data alla quale le dilazioni sospese saranno automaticamente revocate.

Per quanto riguarda la definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione, si segnala che:

  • il pagamento dei debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 può essere eseguito in unica soluzione entro il 31 ottobre 2023 invece che entro il 31 luglio, ovvero nel numero massimo di 18 rate.

Con riferimento al pagamento rateale è stabilito che:

  • la prima e la seconda rata, ciascuna di importo pari al 10% delle somme complessivamente dovute ai fini della definizione, abbiano scadenza rispettivamente il 31 ottobre (invece che il 31 luglio) e il 30 novembre 2023;
  • le restanti rate, di pari ammontare, hanno scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024.

NOTA BENE: In caso di rate, dal 1° novembre 2023 – invece che dal 1° agosto 2023 – sono dovuti gli interessi al tasso del 2% annuo.

Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria: elezioni  

Il Decreto Omnibus – Dl n. 51 del 10 maggio 2023 – dispone che le elezioni del Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria vengano indette entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto e che si svolgano entro il 30 settembre 2023.

Dematerializzazione schede dell’8, 5, 2 per mille

All’interno del Decreto Omnibus si trova anche la norma che differisce al periodo di imposta 2023 – dunque per le dichiarazioni 2024 -  l'invio telematico delle schede relative all'8, al 5 e al 2 per mille; rimane ferma, però, la modalità di trasmissione (cartacea) per il periodo d'imposta 2022.

Decreto Omnibus: cosa è mancante

Non è, invece, presente nel Decreto legge n. 51 del 10 maggio 2023 la disposizione che era stata inserita nel testo approvato dal Consiglio dei ministri il 4 maggio 2023 relativa alla possibilità che il consiglio di amministrazione uscente di una società quotata presenti una lista di candidati per costituire il nuovo organo amministrativo.

Tale pratica è di matrice anglosassone e ha base pattizia. Ha trovato una prima applicazione in Italia nel caso Generali del 2021: in detta sede, il CdA uscente aveva proposto la composizione del nuovo organo societario, che poi è stato votato dall’assemblea.

L’inserimento di una norma che prevedesse questa manovra in un decreto legge è stato visto come l’affermazione che nell’ordinamento italiano non è contemplata; in Italia, infatti la regola è che gli azionisti hanno il potere di nominare o revocare il consiglio di amministrazione. Dunque non sarebbe stato possibile applicare la nuova regola.

Da qui, la decisione di non farla comparire nel decreto ufficiale.

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