Gratuito patrocinio escluso in presenza di redditi illeciti

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Con sentenza n. 34643 del 24 settembre 2010, la Corte di cassazione ha respinto il ricorso presentato dal legale di un uomo, già condannato per reati di spaccio, rapina e furto, avverso la decisione con cui il Tribunale di Nola aveva negato a quest'ultimo l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato. 

Secondo i giudici di merito, poiché dall'esame del casellario giudiziario dell'imputato era emerso che il richiedente era stato condannato per numerosi delitti, in grado questi ultimi di garantire consistenti profitti, doveva escludersi che lo stesso potesse ritenersi non abbiente nel senso inteso dalla normativa di riferimento. 

Posizione, questa, condivisa dai giudici della Quarta sezione penale della Cassazione i quali hanno in proposito aggiunto “ai fini dell'accertamento dei redditi derivanti da attività illecite, è legittimo il ricorso agli ordinari mezzi di prova – ivi comprese le presunzioni disciplinate dall'articolo 2729 del Codice civile – tra le quali rientrano il tenore di vita dell'interessato e dei familiari conviventi e qualunque altro fatto che rilevi la percezione, lecita o illecita, di reddito”.
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