Il distacco si distacca dal reato penale

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Il distacco si distacca dal reato penale

Che cosa ci fanno due ispettori del lavoro in un cantiere edile con un dizionario della lingua italiana in una mano e il codice giuslavoristico nell’altra?

Poche ore fa, quando la bianca luce solare aveva da poco cominciato a colorare l’esistente, gli ispettori hanno effettuato un accesso in quello che agli occhi istruiti dei funzionari sembra inequivocabilmente un cantiere edile: ponteggi tubolari, carotatrici diamantate e betoniere a cavalletto, financo una casa in costruzione e maestranze intente ad operare…

Grazie a uno zelante controllo della documentazione, i funzionari ministeriali rilevano che c’è qualcosa che non torna. L’azienda “Muralis srl” ha inviato due lavoratori presso l’impresa “Lignum et ferrum snc”. “Non lo sapevo che tecnicamente si chiamasse ‘distacco’ – esordisce l’amministratore unico della “Muralis srl” – il consulente mi ha detto che si poteva fare per incrementare le professionalità dei miei dipendenti”.

“In linea teorica ci siamo – ribattono gli ispettori – ma per i suoi operai non c’è stato alcun mutamento di mansioni, manca un programma aziendale di incremento delle professionalità e la “Lignum et ferrum snc” non ha personale qualificato: in altri termini, il distacco è tale solo a parole, la situazione è più simile a somministrazione di manodopera”.

“Decidete voi come si chiama, così evitiamo qualsiasi problema”, interviene con un pragmatismo da carpentiere uno dei soci della “Lignum et ferrum snc”. I funzionari fanno un bel respiro e tirano fuori dalla borsa il vocabolario e il codice normativo: “Noi non effettuiamo alcuna scelta: che si definisce distacco ce lo spiega il primo, che è privo di requisiti ce lo indica il secondo. Siete fortunati, fino a poco tempo fa avreste commesso un reato penale, da un paio di mesi si tratta solo di un illecito amministrativo (D.lgs. n. 8 del 05/02/2016), quindi ve la caverete con qualche sanzione come da indicazioni ministeriali (Circolare n. 6 del 05/02/2016).

“Fortunati noi?!?”, digrinano gli imprenditori. Forse non sanno che il maestro di giornalismo Indro Montanelli al loro posto avrebbe ribattuto così all’affermazione degli ispettori: “Gli uomini non sanno apprezzare e misurare che la fortuna degli altri. La propria, mai” (Storia dei Greci, BUR - 1989).

Le considerazioni espresse sono frutto esclusivo dell’opinione degli autori e non impegnano l’amministrazione di appartenenza

Ogni riferimento a persone esistenti e/o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

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