Il piano per la ristrutturazione dei debiti dei piccoli imprenditori

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La commissione Giustizia del Senato, nella seduta del 18 gennaio scorso, ha proceduto con l'esame, in sede referente, del testo per la conversione in legge del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 212, recante disposizioni urgenti in materia di composizione delle crisi da sovraindebitamento e disciplina del processo civile.

Il nuovo piano, ivi previsto, per la ristrutturazione dei debiti anche per i piccoli imprenditori interessa le imprese che, nei tre esercizi precedenti alla data di deposito dell'istanza di fallimento o dall'inizio dell'attività se di durata inferiore, abbiano avuto un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore a 300mila euro, abbiano realizzato ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore a 200mila euro e che, infine, abbiano un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore a 150mila euro.

Nel piano, valido se sottoscritto da creditori che rappresentino almeno il 70% dei crediti, vengono fissate le scadenze e le modalità di pagamento dei creditori, le garanzie rilasciate per l'adempimento dei debiti, le modalità per la liquidazione dei beni. Per il raggiungimento dell'intesa, il provvedimento prevede, sotto la vigilanza del giudice, una pausa di 120 giorni da azioni esecutive sul patrimonio dell'azienda.
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