L'avvio del procedimento in sanatoria della badante ne impedisce l'arresto

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La Prima sezione civile della Cassazione, con sentenza n. 24814 del 1° luglio, ha annullato, senza rinvio, un'ordinanza con cui il giudice del Tribunale di Milano aveva convalidato l'arresto in flagranza di una donna straniera indagata per il reato di permanenza illegale sul territorio dello Stato. 

La donna si era opposta a questa decisione rivendicando che, precedentemente all'arresto, aveva presentato, unitamente al proprio datore di lavoro, domanda di emersione dal lavoro irregolare in applicazione della legge n. 102/09 sulla sanatoria per le badanti e lavoratrici domestiche; di tale circostanza erano stati immediatamente dedotti sia i Carabinieri che avevano proceduto all'arresto, sia il giudice procedente.

I giudici di legittimità hanno ritenuto fondate le motivazioni della ricorrente precisando, in particolare, che “la sospensione del procedimento penale previsto dalla speciale normativa fino alla definizione della procedura amministrativa di emersione dal lavoro irregolare per determinate categorie di lavoratori stranieri implica l'automatica sospensione del procedimento penale per determinati reati fino alla definizione della procedura”; e tra gli atti penali soggetti alla sospensione – continua la Corte – deve essere sicuramente ricompresa anche la convalida dell'arresto.
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