Le sanzioni interdittive del Decreto 231 anche nei casi di corruzione internazionale

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Ribaltata dalla Cassazione – sentenza n. 42701 del 1° dicembre scorso – la decisione con cui il Tribunale di Milano aveva respinto la richiesta avanzata dal Pm di applicazione della misura interdittiva del blocco dei contratti in essere tra Eni e Saipem ed una compagnia petrolifera della Nigeria sulla base della normativa contenuta nel Decreto 231 per presunta corruzione internazionale.

Secondo i giudici di legittimità, il richiamo contenuto nell'articolo 25 del decreto 231 circa l'applicabilità delle misure interdittive deve considerarsi rivolto alle ipotesi base di corruzione comprensive anche delle estensioni soggettive contemplate nel comma 4 e quindi, anche nel caso di corruzione internazionale.

Una diversa interpretazione – continua la Corte – renderebbe il sistema sanzionatorio del decreto 231 del tutto irragionevole.
Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 39 - Corruzione: «231» senza confini - Negri

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