Legge di bilancio 2024, quali i contenuti fiscali?

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Legge di bilancio 2024, quali i contenuti fiscali?

E’ fissato per stamane alle 9.30 l’appuntamento con la presentazione del Ddl di bilancio per il 2024. Molte sono state le ipotesi sui contenuti della nuova manovra ed occorrerà attendere le parole del Governo per avere alcune sicurezze.

E’ però certo che non si prescinderà dalla conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo per le retribuzioni fino a 35.000 euro e da misure che dovranno dare sostegno a imprese, lavoro, redditi e famiglie.

Di seguito alcuni temi che potranno essere contenuti nella normativa ma la parola finale spetta al comunicato governativo di fine riunione.

Riforma Irpef-Ires

Ma non c’è solo la legge di bilancio 2024. All’attenzione del Governo vi saranno anche i decreti legislativi sulla riforma fiscale. Si inizierà con la revisione dell’Irpef-Ires: accorpamento dei primi due scaglioni Irpef con applicazione dell’aliquota minima del 23% fino ai redditi da 28mila euro lordi all’anno.

Riviste le ipotesi per trovare la copertura. Inizialmente si puntava a ridurre da 120mila a 100mila euro la soglia di reddito da cui inizia l’alleggerimento delle detrazioni; ma sembra che l’idea sia stata accantonata e abbia, invece, trovato posto una riduzione di 260 euro per le detrazioni per chi denuncia redditi lordi superiori a 50mila euro.

A fini di equità, la detrazione fissa per i redditi fino a 15mila euro dovrebbe salire da 1.880 euro ai 1.955 già previsti per i pensionati.

Lato imprese, si punta a ridurre l’Ires dal 24% al 15% per gli enti che assumono, a determinate condizioni, giovani, donne o ex beneficiari del reddito di cittadinanza, mentre dal 2024 le multinazionali si troveranno a dover pagare la Global minimum tax al 15%.

Ma anche agevolazioni per imprese che intendono rientrare in Italia dopo aver delocalizzato all’estero.

Superbonus

Nella manovra 2024 sembra esserci spazio per alcune novità sul Superbonus.

Per cercare una soluzione ai crediti incagliati, si punta a prevedere la detrazione in dieci anni, anziché quattro, per i lavori realizzati nel 2023.

Il modello di detrazione decennale era stato introdotto in sede di conversione del decreto 11/2023: in detta sede era stato previsto, per le spese 2022 di Superbonus, di optare per un allungamento in dieci anni dei tempi di detrazione, saltando però la dichiarazione del 2023 perché i modelli erano stati già diffusi al momento della scrittura della norma.

Rendendo più lunga la detrazione si offrirebbe la possibilità di rientrare a coloro che non possono esercitare la cessione del credito. Dunque, con riferimento alle spese per il 2023, si potranno spalmare i bonus in dieci rate, a partire dal 2024.

L’Ance, comunque, sta pressando il Governo per avere una proroga per i cantieri che non riusciranno a chiudere i lavori entro fine 2023.

Intenzione dell’esecutivo, inoltre, sarebbe quella di eliminare dal 2024 anche la possibilità di utilizzare l’agevolazione attraverso lo sconto in fattura e la cessione del credito. Si tenta, quindi, di riportare le agevolazioni fiscali in edilizia sugli ordinari binari del 50 e 65%.

Partite Iva con rate per gli acconti Irpef

Alcuni rappresentanti del Governo stanno spingendo per inserire nella legge di bilancio 2024 la possibilità per autonomi e professionisti con volume d’affari fino a 170mila euro di rateizzare gli acconti Irpef, Ires o Irap da versare entro il 30 novembre 2023.

L’ipotesi è di poter pagare il tutto a gennaio 2024 oppure scegliere la rateizzazione in cinque rate.

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