L’Irap dei mini-studi va al giudizio

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L’8 febbraio prossimo si terrà una maxi-udienza in Cassazione, in cui parteciperanno bel 18 giudici della Suprema Corte, con lo scopo di decidere se i professionisti senza autonoma organizzazione devono pagare l’Irap. E’ già stato soprannominato l’Irap day. I consiglieri suddivisi in due collegi potenziati dovranno cercare di dare una soluzione al caso “autonoma organizzazione”; se mai una soluzione ci sia. L’intenzione è quella di elaborare un principio risolutivo, capace di smaltire in automatico il grosso carico di processi finora in stand by. Verranno esaminate solo 80 cause Irap pendenti, scelte a campione, per riuscire ad abbracciare tutte le categorie di professionisti interessati. Oltre al fronte “generalizzato” dei professionisti, però, sul fronte Irap resta aperto anche un’altra questione che è quella della costituzionalità sollevata da alcune Commissioni tributarie in riferimento alla mancata previsione di deducibilità dell’imposta regionale ai fini Irpef e Ires. E’ una questione minore se paragonata alle altre obiezioni alzate sul tributo davanti alla Corte Ue, relativamente alla compatibilità dell’Irap con le disposizioni della VI direttiva, che vietano norme sulla cifra d’affari analoghe all’Iva. A questo punto, non resta che si faccia chiarezza e l’auspicio è quello di riuscire ad adottare sull’argomento una posizione comune.  

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