Neutralità fiscale 2025: vantaggi e opportunità per studi professionali e STP

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Neutralità fiscale 2025: vantaggi e opportunità per studi professionali e STP

Dal 1° gennaio 2025 entra in vigore il principio di neutralità fiscale per le operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali, un cambiamento normativo introdotto con il Decreto Irpef-Ires (D.Lgs. n. 192/2024).

La riforma è stata accolta con grande soddisfazione dal mondo professionale, che ha definito l'approvazione del provvedimento un passaggio cruciale per favorire la crescita dimensionale degli studi professionali e per migliorare la loro competitività sul mercato europeo. La neutralità fiscale elimina i vincoli che fino a oggi avevano reso onerosa la transizione verso modelli aggregativi come le Società tra Professionisti (STP), aprendo la strada a strutture multidisciplinari più solide e innovative. Questo cambiamento non solo supporta i professionisti nell’affrontare le sfide della specializzazione e della digitalizzazione, ma risponde anche alle esigenze di consumatori e imprese che beneficeranno di servizi più integrati ed efficienti.

Vediamo quali sono le novità normative in vigore con l’anno 2025: cosa cambia con il nuovo regime, i suoi vantaggi e le sfide e nuove opportunità per gli studi professionali.

Riforma IRPEF-IRES: le novità per un fisco più moderno ed equo

Il Decreto Legislativo n. 192 del 13 dicembre 2024, in vigore dal 31 dicembre 2024, segna una svolta significativa nella riforma del sistema fiscale italiano, introducendo la revisione dei regimi IRPEF e IRES in attuazione della Legge delega fiscale n. 111/2023.

Composto da 21 articoli suddivisi in tre Titoli, il decreto mira a modernizzare e razionalizzare la tassazione italiana, rendendola più equa e competitiva a livello europeo.

Di interesse in questa sede il Capo III Redditi di lavoro autonomo, del Titolo I, che disciplina le aggregazioni fiscali per gli studi professionali, enfatizzando la neutralità fiscale nelle operazioni straordinarie, come fusioni e conferimenti, per favorire la crescita e la competitività dei professionisti italiani.

Revisione della disciplina dei redditi di lavoro autonomo

Una novità di rilievo è contenuta nell'articolo 5, che riforma la disciplina dei redditi da lavoro autonomo, semplificando il regime fiscale per i professionisti e garantendo maggiore flessibilità.

Tra i principali punti di forza spicca l’introduzione della neutralità fiscale per le operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali. Il principio di onnicomprensività amplierà la base imponibile includendo sopravvenienze e liberalità, mentre i rimborsi analitici delle spese legate agli incarichi professionali non contribuiranno al reddito, semplificando così la gestione fiscale. Inoltre, sono previste agevolazioni per l’ammortamento di beni strumentali e immateriali, tra cui la riduzione da 18 a 5 anni per la clientela acquisita, insieme a nuove regole per dedurre le spese di manutenzione straordinaria degli immobili strumentali.

Cosa è la neutralità fiscale

Il Dlgs n. 192/2024 prevede l’inserimento di un nuovo articolo all’interno del TUIR, il 177 bis. Tale articolo inserisce nel nostro ordinamento il principio della neutralità fiscale che analogamente a quanto già avviene per le imprese, stabilisce che i conferimenti di attività materiali e immateriali, compresa la clientela, e di passività riferibili ad attività professionali in STP non generano realizzo di plusvalenze o minusvalenze, a patto che vengano rispettate queste due condizioni fondamentali:

  • il valore delle partecipazioni ricevute dal soggetto conferente deve essere imputato a un importo corrispondente alla somma algebrica dei valori fiscalmente riconosciuti delle attività e passività conferite;
  • il soggetto conferitario deve subentrare nella posizione del conferente rispetto agli elementi oggetto del conferimento, predisponendo un prospetto di riconciliazione tra i dati fiscali e contabili.
Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2025, le operazioni straordinarie e le trasformazioni avvengono in regime di neutralità fiscale, per cui tali conferimenti avranno luogo senza alcun aggravio fiscale immediato, favorendo la transizione verso modelli aggregativi.

Il principio di neutralità, inoltre, ha carattere universale, in quanto abbraccia tutte le operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali. Dal 1° gennaio 2025, dunque, gli studi potranno trasformarsi in Società tra Professionisti (STP) senza alcun onere fiscale.

Ambito applicativo

Il principio di neutralità ha una portata ampia e si estende a tutte le operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali, quali:

  • trasformazioni, fusioni e scissioni di STP e associazioni professionali;
  • conferimenti di attività professionali da parte di singoli professionisti o studi associati;
  • trasferimenti per atto gratuito o mortis causa di attività e passività riferibili a un’attività professionale svolta in forma individuale.

Impatto della riforma

La neutralità fiscale agevola la creazione di strutture più organizzate e multidisciplinari, incentivando la crescita dimensionale degli studi professionali e la loro competitività sul mercato europeo. Questo regime elimina barriere fiscali che, in passato, scoraggiavano il ricorso a modelli societari, favorendo così un sistema più equo, efficiente e moderno per i professionisti italiani.

Neutralità fiscale e crescita delle Stp

L’introduzione del principio di neutralità fiscale rappresenta una svolta per le Società tra Professionisti (STP), eliminando gli ostacoli fiscali che finora hanno limitato la diffusione di questo modello organizzativo. Le STP, nate con la legge 183/2011, sono progettate per sostenere l’aggregazione delle attività professionali e garantire solidità, multidisciplinarietà e competitività, soprattutto in un mercato europeo sempre più integrato. Tuttavia, la loro adozione è rimasta ridotta principalmente a causa dei vincoli fiscali, che oggi vengono finalmente superati.

In passato, l’Amministrazione finanziaria trattava operazioni come conferimenti, trasformazioni o fusioni alla stregua di cessioni, tassandone le eventuali plusvalenze. Con l’entrata in vigore del nuovo regime, prevista per il 1° gennaio 2025, sarà possibile realizzare tali operazioni senza oneri fiscali immediati. Questo consentirà ai professionisti di aggregarsi in STP senza dover affrontare gravami economici, favorendo la creazione di strutture più grandi, efficienti e moderne.

Vantaggi del nuovo regime

Il nuovo regime fiscale basato sul principio di neutralità fiscale rappresenta un'importante opportunità per le Società tra Professionisti (STP), offrendo vantaggi significativi in ambito fiscale, organizzativo, economico e personale. Questo principio non solo elimina ostacoli fiscali, ma incentiva l'esercizio della libera professione in forma aggregata, rendendo più conveniente per gli studi professionali trasformarsi in STP. I benefici includono una gestione fiscale semplificata, strutture più solide e sostenibili, e nuove possibilità di crescita, favorendo la competitività dei professionisti sia in Italia che in Europa. Rispetto agli studi individuali o associati, operare come STP consente di sfruttare appieno vantaggi come la condivisione di risorse, economie di scala e maggiore capacità di rispondere alle sfide di un mercato in evoluzione.

Tra i principali benefici derivanti dall’applicazione del nuovo regime, da segnalare:

Vantaggi fiscali: uno dei benefici più significativi è rappresentato dall’applicazione dell’aliquota IRES al 24% (nel caso di STP costituite come società di capitali), decisamente più vantaggiosa rispetto agli scaglioni progressivi dell’IRPEF. Inoltre, l’eliminazione del costo fiscale immediato derivante dalla realizzazione di plusvalenze sui beni conferiti rende le operazioni straordinarie come i conferimenti fiscalmente più convenienti e accessibili.

Vantaggi organizzativi: il nuovo regime favorisce la creazione di strutture multidisciplinari e altamente competitive, capaci di affrontare con successo la crescente concorrenza, anche a livello europeo. Questo modello permette una maggiore resilienza nel mercato, garantendo ai professionisti la possibilità di collaborare in modo strutturato per rispondere alle esigenze sempre più complesse della clientela.

Vantaggi economici: grazie alla riduzione del carico fiscale complessivo, le STP beneficiano di una maggiore capacità di investimento in risorse e tecnologie avanzate. Ciò si traduce in un incremento del fatturato e del reddito complessivo, come evidenziato dai dati ISA, migliorando la sostenibilità economica degli studi professionali.

Vantaggi personali: il nuovo regime agevola la conciliazione tra vita privata e professionale, grazie alla condivisione di risorse e alla distribuzione dei carichi di lavoro tra i membri della STP. Questo approccio non solo migliora la qualità della vita dei professionisti, ma aumenta anche l’efficienza organizzativa.

Risparmi attesi

Il nuovo sistema garantisce risparmi sia immediati che progressivi. Immediatamente, i professionisti non saranno più gravati dal carico fiscale derivante dalla tassazione delle plusvalenze sui conferimenti. Nel lungo periodo, la transizione dal regime IRPEF al regime IRES per le STP come società di capitali porterà a una riduzione dell’aliquota fiscale media. Inoltre, la condivisione di risorse e infrastrutture permetterà di ottenere economie di scala, riducendo i costi operativi complessivi e aumentando l’efficienza.

Nuove opportunità per gli studi professionali

L’introduzione del principio di neutralità fiscale apre nuove opportunità per i professionisti italiani, ma comporta anche sfide significative. Da un lato, il nuovo regime elimina barriere fiscali, incentivando la trasformazione degli studi professionali in Società tra Professionisti (STP), favorendo così la crescita dimensionale, la multidisciplinarietà e la competitività. Dall’altro, richiede una pianificazione strategica per sfruttare al meglio i vantaggi fiscali e organizzativi offerti, adattandosi alle nuove dinamiche di mercato.

Pertanto, ora, i professionisti devono agire su tre fronti principali:

  1. Valutare la convenienza fiscale:
    • Esaminare quale forma societaria (società di persone o di capitali) sia più adatta alla propria attività.
    • Confrontare l’aliquota IRES al 24% con gli scaglioni IRPEF, calcolando i vantaggi economici a lungo termine.
  2. Prepararsi alla transizione:
    • Identificare gli asset da conferire nella STP, come clientela, beni e passività.
    • Strutturare una strategia per integrare professionalità diverse, creando sinergie multidisciplinari.
  3. Pianificare la crescita:
    • Analizzare le opportunità offerte dai mercati europei per ampliare il raggio d’azione.
    • Valutare incentivi per la transizione digitale ed ecologica, rafforzando la resilienza e l’innovazione.
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