Reati tributari: cause speciali di non punibilità dal Decreto bollette

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Reati tributari: cause speciali di non punibilità dal Decreto bollette

Tra le misure urgenti in materia di energia, salute e fisco, contenute nel Decreto legge "bollette" approvato ieri, 28 marzo, dal Consiglio dei ministri, è ricompresa anche la previsione di cause speciali di non punibilità per alcuni reati tributari, applicabili nei casi in cui il contribuente si accordi con il Fisco.

Novità Decreto bollette: non punibilità per alcuni reati fiscali

Secondo quanto si apprende dal comunicato del Governo, le fattispecie interessate dalla novità sono:

  • l'omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150mila euro per annualità:
  • l'omesso versamento di Iva di importo superiore a 250mila euro per annualità;
  • l'indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50mila euro.

La non punibilità, per i predetti reati, si ha quando:

  • le relative violazioni sono correttamente definite;
  • le somme dovute sono integralmente versate dal contribuente secondo le modalità prescritte.

La novità, per come illustrata, si sostanzia in una sorta di scudo penale in favore dei contribuenti che trovano l'accordo con l'Amministrazione finanziaria, provvedendo a definire le relative violazioni nonché all'integrale pagamento delle somme dovute secondo quanto indicato.

Da segnalare che il provvedimento in esame, oltre ad interviene anche sulla disciplina dell’adesione e della definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento, prevede, altresì, la modifica dei termini previsti per la definizione agevolata delle controversie tributarie, la conciliazione agevolata e la rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti davanti alla Corte di cassazione.

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