Reati tributari. SU: il fallimento non preclude il sequestro

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Reati tributari. SU: il fallimento non preclude il sequestro

E' possibile, in materia di reati tributari, disporre il sequestro preventivo se è stata già avviata la procedura fallimentare nei confronti dell'impresa coinvolta?

Alla domanda hanno dato risposta affermativa le Sezioni Unite penali della Corte di cassazione, per come si apprende dalla lettura della nota di informazione provvisoria n. 8 del 22 giugno 2023.

Secondo gli Ermellini, in particolare, l'avvio della procedura fallimentare non impedisce l'emissione del provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni attratti alla massa fallimentare per i reati tributari.

Al Massimo Collegio di legittimità, in particolare, era stato sottoposto il seguente quesito:

"Se, in caso di dichiarazione di fallimento intervenuta anteriormente alla adozione di provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per reati tributari e riguardante beni attratti alla massa fallimentare, l'avvenuto spossessamento del debitore erariale per effetto dell'apertura della procedura concorsuale osti al sequestro stesso, ovvero se, invece, il sequestro debba comunque prevalere attesa la obbligatorietà della confisca cui la misura cautelare è diretta".

La questione era stata sollevata dalla Terza sezione penale della Cassazione, con ordinanza n. 7633 del 22 febbraio 2023, a seguito del rilevamento di distinti ad opposti orientamenti giurisprudenziali in tema di rapporto fra misure ablatorie penali e sottoposizione a procedura fallimentare del soggetto destinatario della misura, che ne rendevano opportuno un intervento chiarificatore.

Si resta in attesa del deposito delle motivazioni delle SS. UU.

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