Sequestro del bene donato alla moglie

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La Corte di cassazione, con sentenza n. 36838 del 22 settembre, ha rigettato il ricorso presentato dalla moglie di un imprenditore contro la decisione con cui il Gip, prima, e il Tribunale delle libertà, poi, avevano disposto il sequestro di un immobile che le era stato donato dal marito. Quest'ultimo si era determinato a compiere l'atto di liberalità nei confronti della coniuge dopo aver ricevuto cartelle di pagamento Irap, Irpef e Iva. Per questo motivo era scattata una denuncia per sottrazione fraudolenta di beni. I giudici di legittimità, in particolare, hanno spiegato che, nel caso di specie, la donazione era da ritenersi fittiziamente effettuata “all'unico scopo di eludere l'assoggettamento del bene alle azioni erariali”; l'apparente trasferimento dell'immobile, cioè, era servito a commettere il reato di fraudolenta evasione fiscale di cui all'art. 11 del dlgs 74 del 2000. Proprio per questo era da ritenersi legittima l'applicabilità della confisca, e quindi del sequestro ex art. 241 c.p..
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