Stretta su rifiuti, reati ambientali e bonifiche nella Terra dei Fuochi
Pubblicato il 07 ottobre 2025
In questo articolo:
- Decreto contro attività illecite in materia di rifiuti: convertito in legge
- Modifiche approvate dal Senato
- Le altre misure: inasprimento delle sanzioni e nuove fattispecie di reato
- Responsabilità delle imprese e ampliamento delle misure interdittive
- Strumenti investigativi e misure di prevenzione
- Bonifica della Terra dei Fuochi e misure per le emergenze ambientali
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È stato definitivamente approvato dalla Camera dei deputati il disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 116 del 2025, recante “Disposizioni urgenti per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti, per la bonifica dell’area denominata Terra dei fuochi, nonché in materia di assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi” (cosiddetto Decreto Terra dei fuochi).
Il provvedimento introduce un quadro normativo organico volto a potenziare la tutela ambientale, la trasparenza delle attività d’impresa e il sostegno alle aree colpite da emergenze ambientali.
Decreto contro attività illecite in materia di rifiuti: convertito in legge
Modifiche approvate dal Senato
Durante il passaggio del provvedimento al Senato, sono stati introdotti una serie di emendamenti volti a definire in modo più equilibrato il testo del decreto.
Tra gli interventi principali si segnalano:
- Ricalibrazione del regime sanzionatorio: le condotte di gestione non autorizzata di rifiuti non pericolosi sono state ricondotte nell’ambito delle contravvenzioni, mantenendo tuttavia la natura delittuosa per i casi più gravi e per i rifiuti pericolosi.
- Nuove fattispecie amministrative: è stata introdotta la sanzione per l’abbandono di rifiuti urbani accanto ai contenitori stradali e per il deposito di rifiuti di piccolissime dimensioni, al fine di migliorare il decoro urbano e la gestione della raccolta differenziata.
- Responsabilità d’impresa: è stata eliminata la previsione originaria della responsabilità automatica per omessa vigilanza dei titolari d’impresa, in favore di una disciplina più coerente con i principi generali di imputabilità.
- RAEE e semplificazione procedurale: è stato inserito un articolo specifico per i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), con norme volte a semplificare la raccolta e a integrare il sistema sanzionatorio amministrativo.
- Misure interdittive per condannati per reati ambientali: è stato previsto che i soggetti condannati in via definitiva per determinati reati ambientali siano destinatari di interdizione temporanea o decadenza da licenze, autorizzazioni, concessioni, iscrizioni, attestazioni e abilitazioni. Inoltre, viene introdotto il divieto di concludere contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, rafforzando il principio di incompatibilità tra condanna penale e prosecuzione di attività economiche nel settore ambientale.
- Ampliamento delle misure di emergenza: sono stati inseriti interventi aggiuntivi per la ricostruzione nei comuni di Chieti e Bucchianico, colpiti da eventi meteorologici del 2023, e chiarita la non ripetibilità delle somme percepite a titolo di contributo di autonoma sistemazione (CAS).
- Riorganizzazione delle politiche per il Sud: è stata istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri una nuova struttura, il Dipartimento per il Sud, che sostituisce la precedente Struttura di missione ZES, con il compito di coordinare e promuovere le politiche di sviluppo territoriale.
Le altre misure: inasprimento delle sanzioni e nuove fattispecie di reato
Il decreto legge interviene in modo incisivo sul Codice dell’ambiente (D.lgs. 152/2006), introducendo nuove fattispecie di reato e aggravando le pene per le condotte illecite relative al ciclo dei rifiuti.
Le novità principali riguardano:
- la sospensione o cancellazione dall’Albo nazionale gestori ambientali per le imprese di autotrasporto che operano senza iscrizione, con divieto di reiscrizione per due anni in caso di recidiva;
- la creazione di due nuovi delitti: abbandono di rifiuti non pericolosi in casi particolari e abbandono di rifiuti pericolosi, per reprimere condotte organizzate o reiterate;
- l’inasprimento delle pene per la combustione illecita di rifiuti, con aggravanti specifiche nei casi in cui l’incendio derivi da abbandono finalizzato alla distruzione;
- la trasformazione in delitto del traffico illecito di rifiuti, punito con la reclusione da uno a cinque anni, con aumento di pena per i rifiuti pericolosi.
Responsabilità delle imprese e ampliamento delle misure interdittive
Il decreto amplia la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche prevista dal D.lgs. 231/2001, estendendola a ulteriori reati ambientali e introducendo nuove sanzioni interdittive. Le imprese condannate potranno essere soggette a decadenza o sospensione di autorizzazioni e concessioni, nonché al divieto di stipulare contratti pubblici.
Inoltre, sono previste aggravanti per i reati commessi nell’ambito di un’attività imprenditoriale e la punibilità a titolo di colpa per specifiche violazioni ambientali.
Strumenti investigativi e misure di prevenzione
Per rafforzare l’efficacia delle indagini, il decreto estende l’ambito di applicazione dell’arresto in flagranza differita e delle operazioni sotto copertura ai principali reati ambientali.
Viene inoltre ampliato l’elenco dei reati per i quali è possibile disporre la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria dei beni aziendali, già prevista dal Codice antimafia. La competenza per la proposta di applicazione è estesa anche al Procuratore della Repubblica nel cui circondario risiede il soggetto indagato.
Bonifica della Terra dei Fuochi e misure per le emergenze ambientali
Al Commissario unico per la bonifica delle discariche e dei siti contaminati sono attribuite risorse pari a 15 milioni di euro per il 2025, destinate agli interventi di bonifica e rimozione dei rifiuti nell’area della Terra dei fuochi.
Il Commissario potrà esercitare poteri straordinari di intervento e azione di rivalsa verso i responsabili dell’inquinamento, garantendo la piena esecuzione degli interventi di recupero ambientale.
Parallelamente, il decreto conferma e proroga le misure di assistenza alle popolazioni colpite da calamità naturali, ridefinendo i criteri per il contributo di autonoma sistemazione e prolungando fino al 31 dicembre 2025 lo stato di emergenza per le aree marchigiane danneggiate dagli eventi meteorologici del 2022.
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