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La replica denigratoria porta alla “rottura”

16/04/2007 Reagire ad una contestazione relativa ad inadempimenti non gravi, ma comunque provati, denunciando l'azienda per vicende pretestuose ed infondate, non inerenti al rapporto di lavoro, rappresenta una grave crisi della relazione lavorativa, tale da giustificare l'espulsione del lavoratore.   Lo ha deciso la sezione lavoro della Corte di Cassazione con la sentenza n. 5288/2007.
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“Passa” la colluttazione proporzionata all’offesa

16/04/2007 La sentenza n. 7300/2007 della Cassazione, revoca l'allontanamento dal lavoro di un caporeparto che, in seguito all'aggressione fisica da parte di un suo subordinato, cui aveva contestato l'operato, aveva reagito con una reazione adeguata alla condotta offensiva subita.   Lo scontro fisico con un collega, per la Corte Suprema, non giustifica il licenziamento se l'azione è proporzionata all'offesa.
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L’Azienda non paga se l’errore è nella guida

16/04/2007 Il datore di lavoro non risponde dell'infortunio di un dipendente se provocato dalla condotta irresponsabile di un collega. Questo quanto deciso nella sentenza n. 7127/2007 della Cassazione, in merito alla richiesta di risarcimento di un dipendente coinvolto in un incidente mentre viaggiava su un automezzo della società, condotto da un collega, all'interno dello stabilimento. Gli effetti invalidanti riportati, infatti, derivano dalla condotta imprevedibile del collega, unica causa dell'evento...
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Più tutele anche ai dirigenti

11/04/2007 Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7880, estendono le garanzie procedurali ai licenziamenti dovuti a ragioni disciplinari per i dirigenti di ogni livello.   Assume particolare importanza, precisa la Cassazione, il valore del contraddittorio come elemento associato al principio di proporzionalità della sanzione disciplinare. La decisione, dunque, favorevole all'espansione delle procedure di contestazione dei fatti alla base del recesso, tiene conto delle conseguenze...
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Lecite le memorie difensive “aggressive”

11/04/2007 Con la sentenza 1757 del 26 gennaio, la Corte di Cassazione ha stabilito che il dipendente non può essere licenziato per le considerazioni svolte durante il contenzioso con l’impresa, seppur ritenute oltraggiose, non veritiere e gravemente allusive.   La Corte ha richiamato le diverse disposizioni in materia ed ha concluso che il licenziamento è da ritenersi illegittimo perchè la memoria difensiva, pur sottoscritta personalmente dalla parte, è un “atto riferibile alla difesa tecnica e quindi...
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