Abuso di permessi 104: sì al licenziamento disciplinare

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Abuso di permessi 104: sì al licenziamento disciplinare

Sì al licenziamento del lavoratore che, nell’usufruire dei permessi ex legge 104, si intrattenga in attività incompatibili con l’assistenza. Legittimo l’utilizzo di agenzie investigative per verificare la sussistenza di illeciti durante la fruizione del permesso.

Il dipendente usa il permesso 104 per andare al mare? Recesso per giusta causa

La Corte di cassazione, con ordinanza n. 17102 del 16 giugno 2021, ha respinto il ricorso presentato da un dipendente contro la decisione di merito, confermativa del licenziamento per giusta causa irrogatogli dalla società datrice di lavoro.

La società, a seguito di accertamento investigativo, aveva accertato che nelle giornate in cui lo stesso aveva utilizzato i permessi previsti ai sensi della Legge n. 104/1992 per assistere la madre, aveva compiuto una serie di attività che non erano compatibili con l’assistenza.

Difatti, era risultato che il prestatore, piuttosto che recarsi presso l’abitazione della madre, era andato prima al supermercato e poi al mare con la famiglia.

Era inoltre emerso che il cambio di residenza della genitrice non era mai stato comunicato al datore di lavoro, se non dopo le contestazioni disciplinari, con conseguente impossibilità, per parte datoriale, di svolgere i controlli.

Grave violazione dolosa, accertamento investigativo

I giudici di appello, ciò posto, avevano ritenuto corretta l’applicazione della sanzione espulsiva prevista dall’art. 54 del CCNL di riferimento, in caso di violazioni dolosamente gravi, tali da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro e da reputare lecito l’utilizzo di attività investigativa in relazione alla verifica della sussistenza di atti illeciti compiuti dai dipendenti durante la fruizione di un permesso.

Statuizione, questa, confermata anche dalla Suprema corte, la quale ha ribadito il consolidato principio espresso dalla giurisprudenza di legittimità in materia.

E’ stato, così, rammentato che l’assenza dal lavoro per usufruire di permesso 104 deve porsi in relazione causale diretta con lo scopo di assistenza al disabile.

Conseguentemente, il comportamento del dipendente che si avvalga di tale beneficio per attendere ad esigenze diverse integra l’abuso del diritto e viola i principi di correttezza e buona fede, sia nei confronti del datore di lavoro che dell’ente assicurativo, con rilevanza anche ai fini disciplinari.

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