Aiuti di stato, tra proroga autodichiarazione e ricorso al Tar

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Aiuti di stato, tra proroga autodichiarazione e ricorso al Tar

Al centro di numerose questioni l’annoso tema degli aiuti di Stato riconosciuti ad imprese e professionisti.

Commissione Ue, possibile sospensione delle regole sugli aiuti di Stato

La Commissione europea sta ragionando sulla possibilità di una revisione della materia e su un possibile ampliamento della sospensione delle regole sugli aiuti di Stato.

Al fine di supportare le imprese sempre più in difficoltà a fronte dei contraccolpi delle sanzioni e dalla eventuale chiusura dei rubinetti di gas russi, la Commissione – che ha avviato una consultazione dei governi degli Stati Ue che terminerà per il 10 giugno – sta ponendo alcuni quesiti ai governi proprio per vedere come procedere.

I timori di un collasso sul fronte dell’offerta oppure di un rialzo dei prezzi nel caso di interruzione delle forniture dalla Russia, sta spostando l’attenzione sugli incentivi mai messi in campo dal Temporary framework, che ora potrebbero servire per favorire l’alimentazione degli stoccaggi e per diversificare le fonti di approvvigionamento di energia rispetto al gas.

Una ipotesi potrebbe essere quella di aumentare gli importi massimi degli aiuti alle imprese colpite da caro energia e dagli effetti negative della guerra già previsti dall’ultimo Temporary framework, attraverso la forma dei contributi a fondo perduto e dei prestiti garantiti.

Ma la consultazione avviata dalla Commissione Ue sembra spingersi anche oltre: si ipotizzerebbe anche il superamento della cornice del Framework europeo sugli aiuti di Stato e l’adozione di misure diverse al fine di renderle più efficaci nell’accompagnare questa difficile fase.

Un altro punto in discussione è la possibilità di fornire contributi, sotto forma di capitale, per supportare la sostituzione nell’azionariato di imprese energetiche russe presenti nella Ue con aziende italiane.

Infine, da segnalare anche un capitolo del precedente Framework, che prevede aiuti fino a 2 milioni di euro per garantire la continuità aziendale di imprese gravemente colpite da caro-energia e sanzioni. Finora, nessuno Stato ha avanzato richiesta per utilizzare questi soldi, ma la situazione potrebbe cambiare e i negoziati in corso con alcuni Paesi ne sono la prova.

Proroga autodichiarazione degli aiuti Ue

E’ oggetto di valutazione la proroga del termine del 30 giugno per inviare l’autodichiarazione degli aiuti UE.

 È noto che, in base al decreto Sostegni, le imprese che hanno ricevuto durante l'emergenza Covid aiuti di Stato sotto forma di contributi, bonus e ristori devono presentare un'apposita autodichiarazione per attestare che:

  1. l'importo complessivo dei sostegni economici fruiti non superi i massimali indicati nella sezione 3.1 del Temporary Framework - comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 c(2020) 1863 final, recante “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza da Covid-19”;
  2. che siano rispettate le diverse condizioni ivi previste nella Sezione 3.12 del Quadro.

Tutti i soggetti beneficiari degli aiuti sono tenuti all’adempimento senza alcuna esclusione.

L’Agenzia delle Entrate, con provvedimento n. 143438/2022, ha approvato il modello di dichiarazione sostitutiva di atto notorio, individuando nel 30 giugno 2022 il termine ultimo per l'invio dell'autodichiarazione.

È proprio sulla scadenza del prossimo 30 giugno che si sta lavorando, pensando di spostare l'adempimento al 30 agosto o al 15 settembre.

La decisione finale troverà spazio nel decreto legge sulle semplificazioni in corso di preparazione.

L'adempimento ha creato molti malumori tra i professionisti per l'intrecciarsi con le scadenze dichiarative e di versamento del mese di giugno e per la duplicazione di alcune informazioni richieste nell'autodichiarazione con quelle presenti nei quadri Rs di Unico.

Il MEF, rispondendo a due interrogazioni parlamentari alla Camera, aveva, inizialmente, negato la possibilità della proroga. Successivamente, l’insistenza di professionisti e imprese è stata accolta dai tecnici del Ministero dell'economia, che ha cercato di concedere più tempo per il completamento dell'adempimento.

Aiuti di Stato, le associazioni fanno ricorso al Tar Lazio

Ma la vicenda legata all’autodichiarazione degli aiuti di Stato non finisce qui.

Dopo alcuni comunicati stampa con i quali le associazioni sindacali dei professionisti denunciavano l’illegittimità dell’adempimento, si è giunti anche al ricorso al Tar, per chiedere l’annullamento del provvedimento sugli aiuti di Stato in scadenza a fine mese.

Il ricorso è stato promosso, nella giornata del 7 giugno 2022, dalle associazioni dei commercialisti Aidc, Anc, Sic, Unagraco, Ungdcec, e da numerosi professionisti.   

I ricorrenti accusano l’Agenzia di richiedere la comunicazione di dati che sono già nella sua disponibilità, in aperto contrasto con lo Statuto dei diritti del contribuente.

Inoltre, un altro elemento su cui si fonda il ricorso è l’eccesso di delega in capo alla stessa Agenzia delle Entrate.  

Infatti, secondo i commercialisti, l’Agenzia delle Entrate non si sarebbe attenuta alle direttive del MEF, che con il suo decreto dell’11 dicembre 2021 avrebbe richiesto ai contribuenti una dichiarazione sintetica attestante il non superamento dei massimali, mentre il modello predisposto dalle Entrate consta di 8 pagine.

Infine, i sindacati evidenziano anche come la scadenza stabilita del 30 giugno sia illogica, dato che i dati da riportare nel modello di autodichiarazione sono relativi agli aiuti ricevuti dal 1° marzo 2020 al 30 giugno 2022, il giorno stesso della scadenza.

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