Cassazione: confermata assoluzione del committente per morte in cantiere

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La Corte di legittimità, con decisione del 9 luglio scorso n. 28197, ha confermato la sentenza di assoluzione dal reato di omicidio colposo pronunciata dai giudici dei gradi precedenti nei confronti del committente di un appalto. Nel caso di specie, un dipendente dell’impresa appaltatrice, non informato sulle norme di sicurezza e sui rischi specifici del lavoro che doveva eseguire, era morto dopo essere scivolato dal tetto del cantiere. Mentre l'appaltatore è stato condannato per non aver informato i dipendenti dei pericoli e non aver sorvegliato circa l'applicazione delle misure di sicurezza, il committente, comunque tenuto a promuovere la cooperazione e il coordinamento degli interventi di prevenzione e protezione, è stato ritenuto esente da responsabilità in quanto, per la natura e le caratteristiche dell'attività commissionata, questa si poteva svolgere in una determinata zona, senza che i rischi si estendessero fino a coinvolgere i dipendenti del committente stesso. “La cooperazione” si legge nella sentenza “ deve ritenersi doverosa per eliminare o ridurre la fascia, spesso molto ampia, dei rischi comuni ai lavoratori delle due parti, mentre, per il resto, ciascun datore di lavoro deve provvedere autonomamente alla tutela dei propri prestatori d'opera subordinati, assumendosene la relativa responsabilità”.


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