Corte dei conti: incarichi esterni da limitare

Pubblicato il



Con sentenza n. 1598 del 3 agosto scorso, la Corte di conti ha ribadito come, in materia di consulenze esterne o di affidamento di incarichi all’esterno dell’amministrazione, la P.A. debba uniformare i propri comportamenti a criteri di legalità, economicità, efficienza ed imparzialità, dei quali è corollario, per ius receptum, il principio per cui essa, nell'assolvimento dei compiti istituzionali, deve avvalersi prioritariamente delle proprie strutture organizzative e del personale che vi è preposto.

E' dunque da considerare antigiuridico e produttivo di danno erariale il conferimento di incarichi esterni per attività alle quali si possa far fronte con personale interno dell'ente, o che siano estranee ai suoi fini istituzionali, o che siano troppo onerose in rapporto alle disponibilità di bilancio. Per contro, in casi particolari e contingenti, l'affidamento è da considerare legittimo qualora si perseguano determinate finalità all'opera di estranei dotati di provata capacità professionale e specifica conoscenza tecnica della materia di cui vengono chiamati ad occuparsi, e, in particolare, “ogni volta che si verifichino: a) la straordinarietà e l'eccezionalità delle esigenze da soddisfare; b) la mancanza di strutture e di apparati preordinati al loro soddisfacimento, ovvero, pur in presenza di detta organizzazione, la carenza, in relazione all'eccezionalità delle finalità, del personale addetto, sia sotto l'aspetto qualitativo che quantitativo”.
Allegati

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito