Ddl annuale PMI. Misure approvate
Pubblicato il 15 gennaio 2025
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Anche istituzione delle Centrali consortili, riordino normativo della disciplina dei Confidi, incentivi fiscali per le imprese che aderiscono a un contratto di “rete soggetto” nel nuovo Ddl annuale per Pmi.
Superato l'ostacolo nel Consiglio dei ministri del 23 dicembre 2024, il disegno di legge annuale dedicato alle Pmi è stato approvato dal Governo riunito il 14 gennaio 2025. Questo è il primo atto legislativo da quando la legge 180 del 2011 (Statuto delle imprese) ha imposto che ogni anno il governo debba sottoporre alle Camere un disegno di legge annuale per la protezione e lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese.
Composto da 19 articoli, il testo – di cui si attende la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale - stabilisce e regola varie iniziative di supporto per gestire le principali problematiche operative che toccano le piccole e medie imprese (PMI). Queste includono, tra le altre, la riduzione degli oneri burocratici eccessivi, il miglioramento dell'accesso a finanziamenti agevolati e al credito bancario, e il potenziamento della loro competitività.
Staffetta generazionale, sicurezza sul lavoro in smart working
Nel testo del Ddl annuale Pmi sono presenti alcune norme per il lavoro.
Procedure semplificate per la sicurezza sul lavoro - L'INAIL è delegato a sviluppare procedure semplificate di organizzazione e gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, su misura per le necessità delle PMI, assicurando comunque elevati standard di sicurezza.
Passaggio generazionale - La normativa introduce un meccanismo di "passaggio generazionale" per le aziende con meno di 50 dipendenti. Il lavoratore vicino alla pensione può scegliere di lavorare part-time con incentivi, mentre un giovane sotto i 35 anni viene assunto come suo sostituto, facilitando così il passaggio di competenze.
Il periodo di applicazione riguarda il biennio 2026-2027. Nello stesso, i lavoratori dipendenti iscritti all'assicurazione generale obbligatoria, alle sue forme alternative e complementari, nonché alla gestione separata dell'Inps e impiegati a tempo pieno e indeterminato presso datori di lavoro privati con un organico fino a 50 dipendenti, che vantano contributi versati prima del 1° gennaio 1996 e soddisfano i criteri per andare in pensione entro il 1° gennaio 2028, possono richiedere l'attivazione di un regime di lavoro part-time incentivato (con una riduzione dell'orario di lavoro dal 25% al 50%) fino al pensionamento. In questo caso, si applica una decontribuzione completa del 100% fino a un massimo di 3.000 euro, rispettando un limite di 10 milioni di euro annui per due anni. Inoltre, al lavoratore sarà garantita l'integrazione dei contributi mancanti. In cambio della decontribuzione, il datore di lavoro è tenuto ad assumere un giovane sotto i 35 anni per ogni dipendente in procinto di pensionarsi.
Sicurezza sul lavoro in smart working - Viene modificato il decreto legislativo del 9 aprile 2008, n. 81, riguardante la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, stabilendo che per le attività svolte in modalità agile in spazi non sotto il controllo diretto del datore di lavoro, l'adempimento degli obblighi di sicurezza viene garantito tramite la distribuzione di un documento informativo ai lavoratori e ai rappresentanti per la sicurezza. Questo documento deve delineare i rischi generali e quelli specifici. La mancata fornitura di tale informativa espone il datore di lavoro a sanzioni che vanno dall'arresto da due a quattro mesi o a una multa da 1.200 a 5.200 euro.
Inoltre, l'esenzione dall'assicurazione obbligatoria viene allargata ai carrelli elevatori e ad altri veicoli impiegati dalle imprese in zone ferroviarie, portuali e aeroportuali, secondo criteri specifici definiti dalla normativa.
Comparto moda: mini contratti di sviluppo
Il disegno di legge annuale per le PMI introduce nuove iniziative per promuovere l'unione tra le imprese nel settore della moda.
L'intento è quello di permettere alle piccole e medie imprese di aumentare la loro capacità di investimento, di innovazione e la loro presenza nei mercati internazionali per rispondere più efficacemente alle sfide del mercato globale.
Per questo scopo, è prevista l'allocazione di 100 milioni di euro per i mini contratti di sviluppo.
Questo beneficio è rivolto al supporto di programmi di investimento con importi che variano tra i 3 e i 20 milioni di euro.
Centrali consortili
Il Governo, nella riunione tenuta il 14 gennaio 2025 in cui ha adottato la legge annuale per le Pmi, ha proposto di introdurre le "Centrali consortili", entità giuridiche incaricate di coordinare le micro, piccole e medie imprese che si raggruppano in consorzi di filiera.
Queste centrali, sotto la supervisione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, hanno l'obiettivo di rafforzare la competitività e favorire modelli di cooperazione basati sulla mutualità.
Le Centrali consortili sono nuove entità legali che servono come centri di direzione e coordinamento per le micro, piccole e medie imprese strutturate in consorzi di filiera. Sono soggette alla sorveglianza esclusiva del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che assicura l'adempimento delle finalità mutualistiche. Inoltre, è prevista una delega al Governo per regolamentare il funzionamento e la vigilanza di queste entità entro 12 mesi.
Riforma dei Confidi
Verrà attuata la revisione delle disposizioni sui Confidi per facilitare l'accesso al credito per le PMI. Le modifiche includono l'aggiornamento dei criteri per l'iscrizione nell'albo del Testo Unico Bancario e la facilitazione di unioni tra consorzi.
Questa delega governativa, volta a migliorare l'accesso al credito, mira a riformare il sistema dei Confidi attraverso la semplificazione e riorganizzazione delle normative e l'aggiornamento dei criteri di iscrizione all'albo, come previsto dall'articolo 106 del Testo Unico Bancario (TUB), attraverso:
- la revisione dei requisiti di iscrizione all’albo previsto dall’articolo 106 del Testo Unico Bancario (TUB),
- l’ampliamento delle attività consentite,
- la promozione di processi di aggregazione tramite agevolazioni normative e l’estensione delle possibilità operative per i Confidi iscritti.
A ciò si aggiunge la diminuzione dei costi di valutazione del merito creditizio e azioni per promuovere l'integrazione tra consorzi, permettendo loro di associarsi ad altre entità senza cambiare il proprio scopo sociale.
Infine, vengono introdotti incentivi fiscali per le imprese che partecipano a un contratto di "rete soggetto", offrendo una sospensione fiscale sui profitti reinvestiti secondo un piano condiviso di rete.
Le aziende che stipulano o partecipano a un contratto di rete riceveranno un vantaggio sotto forma di sospensione fiscale sugli utili annuali, che devono essere riservati per contribuire a un fondo patrimoniale condiviso.
Questo beneficio è valido dal periodo fiscale attuale fino al 31 dicembre 2026 e continuerà fino alla fine del 2028. L'ammontare che è escluso dalla base imponibile dell'impresa non può eccedere 1 milione di euro. Il finanziamento per questa misura è previsto a 15 milioni di euro all'anno.
Testo unico su startup, incubatori e Pmi innovative
A distanza di tredici anni dal primo "Startup Act", il disegno di legge delega al Governo l'approvazione di un decreto legislativo per creare un testo unico che riguardi le startup, gli incubatori e le PMI innovative.
L'intento è di sincronizzare le normative esistenti, introducendo modifiche per accrescerne l'omogeneità legale, logica e operativa, e cancellare esplicitamente le norme obsolete o che non contengono disposizioni legislative.
Viene rafforzato il ruolo del Garante per questo settore di imprese, estendendo le sue funzioni al fine di incentivare la cultura, la formazione e lo sviluppo dell'ecosistema italiano dell'innovazione tecnologica, per potenziarne la competitività.
Stop a false recensioni online
Il disegno di legge annuale sulle Pmi dedica alcuni articoli alle recensioni online non veritiere.
Per combattere le recensioni ingannevoli online nei settori della ristorazione e del turismo, è prevista la necessità di controllare l'autenticità delle recensioni, verificando che siano effettivamente redatte da un consumatore che ha realmente usufruito del servizio o acquistato il prodotto oggetto della recensione.
Con il nuovo sistema, il consumatore avrà la possibilità di pubblicare una recensione dettagliata entro 15 giorni dall'uso del servizio.
L'azienda interessata può richiedere la rimozione della recensione
- se questa si rivela falsa o fuorviante,
- se il commento diventa obsoleto dopo due anni dalla sua pubblicazione,
- se sono state adottate misure efficaci per risolvere i problemi che avevano causato la recensione negativa.
Altre disposizioni stabiliscono un divieto riguardo all'acquisto e alla vendita, sotto qualsiasi forma, anche tra imprenditori e intermediari, di recensioni, valutazioni o interazioni, a prescindere dalla loro eventuale pubblicazione.
In sostanza, si pone fine al commercio gestito da veri e propri broker specializzati che offrono prodotti in cambio di commenti positivi. Si stabilisce che, oltre alla responsabilità penale in caso di trasgressione di questi divieti, l'Authority per la concorrenza eserciti le competenze previste dal Codice del consumo in materia di pratiche commerciali ingannevoli, con sanzioni che possono variare da 5.000 euro fino a 10 milioni di euro.
Definizione degli operatori del settore HO.RE.CA.
Un articolo del Ddl Pmi varato il 14 gennaio 2025 fornisce la definizione di operatore economico del settore Horeca - Hotel, Ristoranti e Catering.
E’ tale colui che, svolgendo attività economiche nella catena integrata di produzione, distribuzione, vendita e fornitura di servizi, acquista, trasporta e distribuisce prodotti alimentari e bevande, e li commercializza a imprese appartenenti ai seguenti ambiti:
a) alberghi e strutture simili, offrendo alloggio temporaneo e, se del caso, servizi aggiuntivi come ristorazione, wellness e organizzazione di eventi;
b) ristoranti, trattorie, pizzerie, tavole calde, self-service, fast food e altre entità che offrono alimenti e bevande al pubblico;
c) imprese di catering e simili, che offrono servizi di preparazione e distribuzione di cibi e bevande, sia a domicilio che in sedi specifiche;
d) bar, caffè, pasticcerie, gelaterie e simili, principalmente dedicati alla somministrazione di bevande e alimenti per consumo sul posto o da portare via.
NOTA BENE: Per essere riconosciuto come tale, i ricavi dell'operatore economico del settore Horeca, negli ultimi tre esercizi fiscali, devono derivare per almeno il 70% dalla distribuzione di prodotti alimentari e bevande alle imprese operative nei settori menzionati.
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