Esame avvocato 2025 al via: criteri ufficiali di correzione

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L’11 dicembre 2025 prenderà avvio la prova scritta dell’esame di avvocato.

In vista di questa scadenza, la Commissione Centrale per l’esame di avvocato – sessione 2025 – si è riunita il 5 dicembre 2025 in seduta plenaria per definire in modo uniforme i criteri ufficiali di correzione delle prove.

L’intervento della Commissione riveste particolare importanza proprio in considerazione dell’imminente svolgimento della prova scritta, assicurando uniformità valutativa e coerenza metodologica tra tutte le sottocommissioni distrettuali.

Alla riunione hanno preso parte, sia in presenza sia in collegamento da remoto, i Presidenti delle sottocommissioni delle Corti d’Appello, con l’obiettivo di garantire un’applicazione omogenea dei criteri su tutto il territorio nazionale.

L’incontro ha avuto l’obiettivo di chiarire gli aspetti organizzativi e metodologici dell’esame, anche alla luce del D.M. 30 giugno 2025, e di ribadire i criteri valutativi ormai consolidati dall’ordinamento e dalla giurisprudenza. Il Presidente della Commissione ha illustrato le linee generali e ha risposto alle domande poste dai rappresentanti delle sottocommissioni, che avevano evidenziato dubbi interpretativi e criticità emerse nella fase preparatoria.

Esame avvocato 2025: criteri ufficiali di correzione  

La Commissione ha confermato che la valutazione degli elaborati si baserà su parametri precisi e di carattere tecnico.

In primo luogo, viene richiesto ai candidati di dimostrare un uso corretto della lingua italiana, prestando particolare attenzione alla grammatica, alla sintassi, all’ortografia e all’impiego del lessico giuridico.

Oltre all’accuratezza formale, assume rilievo la qualità logica e strutturale del testo: l’elaborato deve essere chiaro, lineare, completo e non ridondante, e deve mostrare un metodo argomentativo coerente.

Un ulteriore elemento determinante è la capacità di risolvere in modo appropriato il caso giuridico proposto.

A tal fine, il candidato può fare riferimento essenziale alla dottrina e alla giurisprudenza, purché i richiami alle massime siano virgolettati e accompagnati dagli estremi di riferimento.

La Commissione attribuisce inoltre valore alla conoscenza dei principi teorici degli istituti giuridici coinvolti e alla capacità di cogliere eventuali profili interdisciplinari.

Rimane centrale l’aderenza dell’elaborato alla traccia assegnata e la corretta individuazione delle norme rilevanti.

Le conclusioni devono essere adeguatamente motivate, anche quando non coincidono con l’orientamento prevalente, purché la scelta sia sostenuta da un ragionamento giuridico coerente e persuasivo.

Per quanto riguarda gli atti giudiziari, la Commissione ha ribadito la necessità di inserire tutti gli elementi essenziali previsti dall’ordinamento.

Nel caso di un atto di citazione, ad esempio, devono essere indicati la curia adita, le parti, l’esposizione in fatto e in diritto, la vocatio in ius, le conclusioni, la data, la firma, la relata di notifica e la procura alle liti.

La riunione ha affrontato anche alcuni aspetti organizzativi.

È stato confermato che la dettatura della traccia, nelle sedi non schermate, non potrà avvenire prima delle ore 10:00. Inoltre, la Commissione ha ricordato che la valutazione degli elaborati deve essere espressa esclusivamente mediante punteggio numerico, senza obbligo di motivazione, in conformità alla consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato.

È stato inoltre disposto che il sorteggio della lettera per l’ordine di convocazione alla prova orale avvenga contestualmente alla pubblicazione dell’elenco degli ammessi.

Infine, è stato chiarito che eventuali commissari dimissionari sono comunque tenuti a partecipare ai lavori fino alla formale sostituzione tramite decreto, al fine di garantire la continuità delle operazioni.