Fondoprofessioni, finanziati piani formativi pluriaziendali

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Pubblicato da Fondoprofessioni l’avviso n. 5 del 29 aprile 2025, misura strategica per il finanziamento di piani formativi pluriaziendali, rivolti esclusivamente a studi professionali e aziende collegate che aderiscono al fondo interprofessionale.

L’iniziativa si colloca nell’ambito della formazione continua dei lavoratori dipendenti, con un focus particolare sulla valorizzazione del ruolo dei titolari di rete e sull’ottimizzazione delle risorse formative, in una logica mutualistica e di solidarietà settoriale.

Fondoprofessioni è il Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua nei settori professionali, istituito con l’accordo interconfederale del 7 novembre 2003 tra Confprofessioni, Confedertecnica, Cipa e le principali sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil).

Il Fondo è stato riconosciuto ufficialmente con decreto del ministero del lavoro n. 408 del 29 dicembre 2003, e si conforma pienamente alle disposizioni normative e di indirizzo, tra cui la circolare Anpal n. 1/2018 che disciplina il funzionamento dei Fondi interprofessionali in tema di programmazione, monitoraggio e controllo degli interventi formativi.

Vediamo nel dettaglio il contenuto dell’avviso n. 5 del 29 aprile 2025.

Titolari di rete

I titolari di rete svolgono un ruolo fondamentale all’interno del sistema delineato dall’avviso: sono infatti riconosciuti come soggetti capaci di rappresentare i fabbisogni formativi di più studi/aziende aggregati in rete, configurandosi come enti proponenti legittimati alla presentazione dei Piani.

Essi agiscono da ponte tra le esigenze operative del territorio e le opportunità di formazione finanziata offerte da Fondoprofessioni, garantendo così l’aderenza delle proposte formative agli standard qualitativi e tecnico-procedurali richiesti.

Obiettivi strategici dell’avviso

L’avviso si distingue per una chiara vocazione alla coerenza e all’efficienza redistributiva delle risorse.

Il primo obiettivo strategico è rappresentato infatti dall’aggregazione della domanda formativa, ossia la capacità di raccogliere, sintetizzare e trasformare in progettualità condivisa i bisogni di aggiornamento e sviluppo delle competenze provenienti da una pluralità di studi e aziende, meccanismo è essenziale per superare la frammentazione della formazione nei contesti professionali, soprattutto quando si tratta di realtà di dimensioni ridotte spesso sprovviste di risorse autonome per attivare percorsi formativi strutturati.

In tale ottica, l’avviso favorisce la logica dei piani pluriaziendali, ponendo l’accento sulla centralizzazione progettuale ma con una diffusione capillare dei benefici, tramite il coinvolgimento di una rete ampia e qualificata di Enti attuatori.

Viene così incentivata la collaborazione orizzontale tra studi professionali/aziende simili per struttura, fabbisogni e settore di attività, stimolando un ecosistema virtuoso di co-progettazione formativa.

Il secondo obiettivo strategico è strettamente collegato al primo e riguarda lo sviluppo delle competenze nei piccoli studi professionali, realtà che costituiscono la spina dorsale del comparto dei servizi professionali in Italia ma che che incontrano maggiori ostacoli nell’accesso a strumenti di formazione finanziata.

L’avviso si propone quindi di correggere questo squilibrio, offrendo a tali soggetti la possibilità di partecipare a percorsi di aggiornamento professionale e tecnico attraverso un modello di accesso semplificato e collettivo.

Si tratta di un approccio inclusivo e strategico che risponde non solo a un’esigenza di equità, ma anche di competitività di sistema: migliorare le competenze del personale impiegato negli studi professionali significa infatti accrescere l’efficienza, l’innovazione e la qualità dei servizi erogati, con ricadute positive sull’intero comparto professionale e sul mercato del lavoro di riferimento.

Chi può partecipare

L’avviso di Fondoprofessioni definisce con precisione i soggetti ammessi alla presentazione, gestione e fruizione dei piani formativi pluriaziendali.

In particolare, vengono individuate tre macro categorie:

  • enti proponenti;
  • enti attuatori;
  • destinatari della formazione.

Enti proponenti

Il ruolo di ente proponente è riservato esclusivamente ai titolari di rete accreditati presso Fondoprofessioni, che hanno il compito di rappresentare i fabbisogni formativi della rete di studi professionali/aziende ad essa aderenti, traducendoli in proposte progettuali strutturate e coerenti con gli obiettivi dell’avviso.

Accredito presso Fondoprofessioni

Per essere considerato ammissibile, un titolare di rete deve risultare formalmente accreditato presso Fondoprofessioni, secondo quanto previsto dai regolamenti del Fondo.

L’accreditamento certifica infatti la capacità del soggetto proponente di gestire responsabilmente la pianificazione, il coordinamento e la comunicazione con le parti coinvolte nel processo formativo: solo i soggetti che hanno ottenuto tale riconoscimento possono accedere alla piattaforma informatica del Fondo e caricare i piani formativi pluriaziendali.

Soglia minima di 200 dipendenti aderenti

Altro requisito essenziale per l’ammissibilità dei titolari di rete è il possesso di una base occupazionale minima di 200 dipendenti, calcolata sulla somma dei lavoratori afferenti agli studi professionali e alle sziende iscritti al Fondo e formalmente aderenti alla rete. Questo parametro ha una duplice funzione:

  • garantire una massa critica sufficiente a giustificare la natura pluriaziendale dell’intervento;
  • favorire l’effettiva aggregazione dei fabbisogni, in linea con le finalità mutualistiche dell’avviso.

Il numero minimo di 200 dipendenti deve essere raggiunto prima della presentazione del piano e va comprovato con documentazione formale; tale soglia costituisce anche il riferimento per il calcolo del massimale finanziabile, secondo le fasce indicate nell’ “Allegato A” dell’Avviso.

Enti attuatori

L’ente attuatore è la figura responsabile della progettazione, trasmissione, gestione, realizzazione e rendicontazione del piano formativo, sulla base delle esigenze espresse dal titolare di rete; può coincidere con l’ente proponente, a condizione che quest’ultimo sia accreditato anche come soggetto attuatore. In alternativa, l’ente attuatore può essere un soggetto terzo, purché regolarmente accreditato presso Fondoprofessioni.

L’ente attuatore svolge un ruolo strategico in quanto:

  • cura la redazione tecnica del piano formativo, in coerenza con l’analisi dei fabbisogni raccolti dal Titolare di Rete;
  • assicura il rispetto delle scadenze procedurali, sia verso il Fondo sia verso le Parti Sociali;
  • gestisce la rendicontazione economica e documentale, anche mediante l’impiego di polizze fideiussorie qualora venga richiesto l’anticipo del contributo.

La qualità e la capacità organizzativa dell’ente attuatore rappresentano quindi fattori determinanti per il successo della proposta, influenzando direttamente l’esito della valutazione qualitativa e la corretta erogazione dei finanziamenti.

Coinvolgimento di enti delegati o partner

In aggiunta ai soggetti principali, il modello organizzativo dell’avviso prevede la possibilità di coinvolgere altri soggetti operativi, in due modalità distinte.

  • Enti delegati: possono essere incaricati di realizzare specifiche attività formative o tecnico-specialistiche, previo conferimento di mandato formale da parte dell’ente attuatore. L’eventuale delega deve essere esplicitata già in fase di presentazione del piano, e la relativa attività soggetta a rendicontazione secondo le modalità previste dal manuale operativo.
  • Enti partner: agiscono fuori dal regime di delega, contribuendo in modo autonomo e complementare al valore progettuale del piano. La loro presenza è finalizzata ad arricchire l’offerta formativa, integrando competenze specifiche o facilitando il coinvolgimento dei beneficiari.

Entrambe le categorie di soggetti devono essere indicate nella documentazione progettuale e la loro attività descritta in termini di ambiti operativi, funzioni svolte e impatto previsto sul raggiungimento degli obiettivi formativi.

Destinatari

Dipendenti con contratto subordinato o in apprendistato

I destinatari finali della formazione finanziata da Fondoprofessioni tramite l’avviso 5/25 sono esclusivamente i lavoratori dipendenti degli studi/aziende aderenti al Fondo.

  • Lavoratori a tempo indeterminato;
  • Lavoratori a tempo determinato;
  • Apprendisti.

Condizione imprescindibile è che tali soggetti risultino impiegati presso Enti beneficiari che:

  • abbiano aderito formalmente al Fondo mediante il versamento del contributo previsto dalla Legge n. 160/1975 (art. 12), come modificato dalla Legge n. 845/1978;
  • abbiano sottoscritto il documento di adesione alla Rete promossa dal Titolare, disponibile sul sito ufficiale di Fondoprofessioni;
  • siano registrati nel “Cassetto previdenziale” dell’Inps nella sezione “Dati complementari”, consultabile tramite il portale “Fascicolo elettronico”.

Oltre ai destinatari principali, l’avviso consente il coinvolgimento in aula anche di soggetti con funzione di “uditori”, a condizione che siano interni allo studio/azienda partecipante. In questa categoria rientrano:

  • datori di lavoro;
  • collaboratori coordinati;
  • lavoratori autonomi in regime di partita IVA.

Tali figure non rientrano però nel calcolo del contributo finanziabile, poiché il parametro economico (euro/ora/allievo) viene calcolato unicamente sulla base dei dipendenti ammissibili: tuttavia, la loro presenza in aula può favorire un maggiore coinvolgimento strategico del management aziendale e l’integrazione verticale delle competenze tra collaboratori.

Esclusioni

Lavviso 5/25 esclude esplicitamente il finanziamento di attività formative aventi ad oggetto tematiche regolate da obblighi normativi, come:

  • salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • privacy e protezione dei dati personali;
  • antiriciclaggio

Per tali ambiti, infatti, Fondoprofessioni rinvia alla competenza di Ebipro (Ente bilaterale degli Studi professionali), che gestisce linee di rimborso dedicate secondo modalità consultabili sul sito www.ebipro.it.

Dotazione finanziaria e criteri di finanziamento

L’importo complessivamente stanziato è pari a 113.800 euro, finalizzati esclusivamente alla realizzazione di piani formativi pluriaziendali, ossia percorsi destinati a più studi professionali o aziende che aderiscono a Fondoprofessioni e fanno parte di una rete.

Formazione in presenza

Per i percorsi che prevedono modalità di erogazione in presenza, il finanziamento viene calcolato applicando una unità di costo standard pari a 23 euro per ora e per allievo, cifra che comprende tutte le spese legate all’attività didattica, inclusi materiali, docenza, aule, gestione amministrativa e altre voci standardizzate indicate nel manuale operativo dell’avviso.

Formazione a distanza sincrona (FAD sincrona)

Per i progetti realizzati in formazione a distanza sincrona, ossia in tempo reale attraverso piattaforme digitali, l’unità di costo standard è fissata invece a 22 euro per ora e per allievo; anche in questo caso, la formula consente una rendicontazione semplificata, basata su parametri predefiniti e verificabili.

Entrambe le modalità sono ammesse e possono essere utilizzate singolarmente o in forma integrata, purché siano rispettate le condizioni previste per ciascun format e sia assicurata la tracciabilità delle ore erogate e dei partecipanti coinvolti.

NOTA BENE: oltre ai costi standard riferiti alla docenza, l’avviso consente la rendicontazione di servizi accessori a costi reali, come ad esempio spese per tutoraggio, coordinamento, accessibilità o supporti didattici speciali, se debitamente documentati e approvati.

Per essere ammessi al finanziamento, i singoli progetti formativi all’interno del piano pluriaziendale devono rispettare specifici parametri tecnici, che riguardano la durata, la composizione dell’aula e il numero minimo di partecipanti.

Durata dei progetti

Ogni progetto deve avere una durata minima di quattro ore e non può superare le quaranta ore complessive, intervallo che consente di progettare sia moduli brevi e altamente focalizzati, ideali per esigenze specifiche di aggiornamento, sia percorsi più articolati e modulari, orientati allo sviluppo di competenze complesse.

La flessibilità oraria permette di rispondere a una varietà di fabbisogni formativi, favorendo l’adattamento della proposta a differenti contesti professionali, ruoli aziendali e livelli di competenza pregressa dei destinatari.

Inoltre, ogni progetto deve coinvolgere un minimo di quattro allievi e non più di venti partecipanti per aula, soglia che garantisce la sostenibilità economica del progetto e la qualità didattica, promuovendo un’efficace interazione tra docenti e discenti.

Il calcolo del contributo avviene esclusivamente in relazione agli allievi ammissibili, ovvero i dipendenti con contratto subordinato o in apprendistato (esclusi uditori e collaboratori esterni).

Presentazione dei piani formativi: scadenze e tempistiche

Le tempistiche sono differenziate per ciascuno dei due sportelli e articolate in tre fasi principali:

  • apertura dello sportello;
  • scadenza per l’invio della richiesta di condivisione alle Parti Sociali via PEC;
  • scadenza ultima per la presentazione del piano.

Primo sportello

  • Apertura presentazione piani: 29 aprile 2025
  • Scadenza invio PEC alle Parti Sociali: 5 maggio 2025
  • Termine presentazione piani: 20 maggio 2025, ore 17:00

Secondo sportello

  • Apertura presentazione piani: 23 ottobre 2025
  • Scadenza invio PEC alle Parti Sociali: 5 novembre 2025
  • Termine presentazione piani: 20 novembre 2025, ore 17:00

NOTA BENE: la richiesta di condivisione con le Parti sociali deve essere corredata da una bozza del piano formativo e dall’accordo di condivisione, scaricabile dalla piattaforma ufficiale del Fondo. Senza la condivisione preventiva, il piano non potrà accedere alla fase successiva di valutazione.

Documentazione obbligatoria

Per completare la presentazione di un piano formativo è necessario caricare sulla piattaforma informatica di Fondoprofessioni una serie di documenti obbligatori.

La mancanza anche di uno solo dei documenti richiesti comporta l’inammissibilità del piano.

  1. Domanda di finanziamento firmata e timbrata dal legale rappresentante dell’Ente proponente.
  2. Documento d’identità del legale rappresentante.
  3. Accordo di condivisione con le Parti Sociali, corredato da tutti gli scambi PEC.
  4. Proposta di piano formativo allegata alla richiesta di condivisione.
  5. Visura camerale (per Aziende).
  6. Certificato di attribuzione della partita IVA (per Studi professionali).
  7. Statuto e organigramma dell’Ente proponente (se diverso da Studio/Azienda).
  8. Codice fiscale e, se presente, partita IVA dell’Ente proponente.

Tutti i file devono essere caricati in formato PDF nella piattaforma informatica del Fondo entro la scadenza prevista dallo sportello di riferimento.

Valutazione, graduatorie ed esiti

La selezione avviene in due fasi distinte:

  • istruttoria di ammissibilità documentale;
  • valutazione qualitativa, affidata a una commissione dedicata.

Dopo aver superato positivamente la fase di verifica dell’ammissibilità, i piani formativi vengono esaminati in base a una griglia di valutazione a punteggio, che consente di attribuire un massimo di cento punti, suddivisi in due macro-aree:

1. Finalizzazione delle attività del piano formativo (max 50 punti).

  • Analisi dei fabbisogni formativi (0-20 punti): viene valutata la qualità e la profondità dell’analisi condotta dal titolare di rete per individuare i reali bisogni formativi della rete di riferimento.
  • Definizione degli obiettivi (0-15 punti): si analizza la coerenza tra fabbisogni rilevati e obiettivi di apprendimento previsti.
  • Sistema di monitoraggio e diffusione dei risultati (0-10 punti): viene considerata la capacità del piano di misurare gli effetti delle attività formative e di diffonderne gli esiti.
  • Metodologie di valutazione delle competenze (0-5 punti): si valuta la presenza di strumenti efficaci per attestare gli apprendimenti acquisiti.

2. Qualità progettuale dei singoli progetti esecutivi (max 50 punti)

  • Coerenza progettuale (0-20 punti): viene verificato il collegamento logico tra obiettivi, contenuti, metodologia e destinatari.
  • Profilazione dei destinatari (0-15 punti): si valuta la definizione accurata dei partecipanti previsti e la pertinenza degli apprendimenti rispetto alle loro mansioni.
  • Contenuti formativi (0-15 punti): è analizzata la qualità dei contenuti in rapporto agli obiettivi e ai risultati attesi.

Il punteggio minimo richiesto per l’approvazione del piano è di sessanta punti su cento: solo i piani che raggiungono o superano questa soglia vengono inclusi in graduatoria e proposti per il finanziamento.

Pubblicazione degli esiti

Gli esiti della valutazione qualitativa vengono sottoposti al Consiglio di amministrazione di Fondoprofessioni, che delibera l’approvazione o la non approvazione dei piani formativi.

Le date ufficiali di delibera sono:

  • 18 giugno 2025 per il primo sportello;
  • 19 dicembre 2025 per il secondo sportello.

A seguito della delibera, l’esito viene comunicato per iscritto all’Ente proponente e a quello attuatore e ubblicato nella graduatoria ufficiale consultabile sul sito www.fondoprofessioni.it

In caso di piani con pari punteggio, l’ordine in graduatoria è determinato dalla cronologia di presentazione sulla piattaforma informatica.

Come fare ricorso

Se un piano formativo viene respinto, l’Ente proponente ha facoltà di presentare ricorso al C.d.A. entro dieci giorni di calendario dalla ricezione della comunicazione di non approvazione.

Il ricorso deve essere inviato tramite raccomandata A/R e deve contenere una motivazione puntuale e documentata. Il C.d.A. esaminerà la richiesta e delibererà in merito.

Una volta ottenuta l’approvazione, i piani formativi passano alla fase di gestione e rendicontazione, che prevede un insieme di adempimenti obbligatori, da effettuare nei tempi e nei modi stabiliti dal Fondo.

Fasi operative post approvazione

Firma della Convenzione

Il primo adempimento post-approvazione consiste nella firma della Convenzione tra Fondoprofessioni e l’Ente attuatore, documento ufficiale che regola gli obblighi, le responsabilità e i tempi di realizzazione del piano. Solo dopo la sottoscrizione della Convenzione è infatti possibile avviare le attività formative.

Richiesta di anticipazione del contributo

È facoltà dell’Ente attuatore richiedere l’anticipazione del finanziamento fino a un massimo del 90% dell’importo approvato, purché sia stipulata una polizza fideiussoria con un istituto bancario o assicurativo primario; la richiesta può essere avanzata solo dopo l’avvio del piano e l’attivazione della copertura fideiussoria.

Il Fondo provvede all’erogazione dell’anticipo entro sessanta giorni dalla ricezione della polizza, salvo richieste di integrazione.

Rendicontazione finale

Le attività formative devono concludersi entro dodici mesi dalla data di approvazione del piano; a termine attività, l’Ente attuatore ha sessanta giorni di tempo per trasmettere la documentazione di rendicontazione via PEC. La rendicontazione avviene:

  • a costi standard per le attività didattiche;
  • a costi reali per i servizi accessori.

Dopo la prima trasmissione, Fondoprofessioni può richiedere integrazioni documentali, da fornire entro trenta giorni. Una volta ultimate le verifiche e approvato il rendiconto, il Fondo procede all’erogazione del saldo, entro:

  • 90 giorni dalla ricezione del rendiconto completo, oppure;
  • 60 giorni dalla ricezione delle integrazioni.

Monitoraggio

Nel corso delle attività formative possono essere effettuate verifiche ispettive presso le sedi di svolgimento dei corsi, a cura di revisori legali accreditati, con l’obiettivo di accertare la regolare attuazione del piano, la partecipazione effettiva dei beneficiari e la coerenza con quanto dichiarato nel progetto.

Al termine delle attività, viene attivato un ulteriore livello di controllo sulla correttezza della rendicontazione. Anche in questo caso, le verifiche sono svolte da Revisori legali designati dal Fondo, che analizzano la documentazione economica e didattica prodotta, validando il contributo effettivamente riconoscibile.

Supporto e contatti utili

Per agevolare l’accesso alle informazioni e fornire assistenza durante tutte le fasi di partecipazione all’avviso 05/25, Fondoprofessioni mette a disposizione diversi canali di comunicazione istituzionali.

Contatti ufficiali Fondoprofessioni

  • Sito web: www.fondoprofessioni.itSezione dedicata: “Avvisi – Pluriaziendali – Titolari di Rete”
  • Email: info@fondoprofessioni.it
  • Telefono: 06/54210661 (Attivo nei giorni e orari indicati sul sito ufficiale)

Contatti per assistenza specifica su rimborsi

  • Per richieste relative al rimborso delle retribuzioni dei dipendenti in formazione, o per interventi in materia di salute e sicurezza, privacy, antiriciclaggio, è possibile rivolgersi a:

    • Ebipro – Ente bilaterale degli Studi professionali

    • Sito web: www.ebipro.it

    • E mail: info@ebipro.it

    • Telefono: 06/5918786

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