Garante Privacy: consultazione pubblica sulle email dei dipendenti

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Garante Privacy: consultazione pubblica sulle email dei dipendenti

E' stata avviata, dal Garante per la protezione dei dati personali, una consultazione pubblica sulla conservazione delle e-mail dei dipendenti.

Lo rende noto la stessa Autorità di controllo con comunicato del 16 marzo 2024, in cui viene fatto riferimento all'avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 64/2024.

Mail dipendenti: consultazione pubblica avviata dal Garante

La procedura di consultazione pubblica riguarda il termine di conservazione dei metadati generati e raccolti automaticamente dai protocolli di trasmissione e smistamento della posta elettronica dei lavoratori.

L'obiettivo è raccogliere osservazioni e proposte sulla congruità del termine di conservazione dei suddetti metadati, considerando le finalità perseguite dai datori di lavoro pubblici e privati.

Conservazione mail dei dipendenti: contributi entro 30 giorni

NOTA BENE: Datori di lavoro e esperti possono inviare osservazioni entro 30 giorni dalla pubblicazione dell'avviso, tramite posta ordinaria o protocollo@gpdp.it.

I contributi dovranno avere come oggetto "Consultazione sul termine di conservazione dei metadati generati e raccolti automaticamente dai protocolli di trasmissione e smistamento della posta elettronica".

Nel comunicato, viene rammentato che il documento di indirizzo recentemente pubblicato dal Garante privacy (di cui al provvedimento del 21 dicembre 2023) propone un periodo di conservazione di 7 giorni per i metadati, estendibili di 48 ore in caso di necessità.

Tuttavia, in risposta alle richieste di chiarimento ricevute e per garantire la conformità alle norme sulla protezione dei dati e sul lavoro, l'Autority ha deciso di differire l'efficacia del documento e di avviare la predetta consultazione pubblica.

La consultazione è appunto finalizzata a raccogliere osservazioni sulle modalità di utilizzo dei metadati che potrebbero richiedere una conservazione più prolungata rispetto a quanto indicato nel documento di indirizzo in parola.

Per l’approfondimento della tematica si rinvia al post: "Trattamento delle mail dei lavoratori, nuovo intervento del Garante".

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