La caparra non può essere considerata un incasso imponibile

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Con sentenza n. 28221 del 18 luglio 2011, la Corte di cassazione ha accolto il ricorso presentato da un imprenditore edile contro la decisione con cui i giudici dei gradi precedenti avevano confermato la misura cautelare del sequestro dei beni e dei conti a lui riferibili nel corso di un procedimento penale che lo vedeva accusato di evasione fiscale.

In particolare, la Guardia di finanza, prima, ed i giudici di merito, poi, nel rilevare il superamento della soglia di contestazione, avevano preso in considerazione anche la caparra incassata dall'imputato in virtù di un preliminare di vendita. Caparra che - sottolineano i giudici di legittimità - non potendo essere considerata alla stregua di un incasso imponibile, non doveva essere calcolata ai fini dell'evasione fiscale.

Secondo la Corte, in definitiva, il giudice del riesame aveva avuto riguardo solo alla astratta configurabilità del reato, senza prendere in considerazione e valutare, in modo puntuale e coerente, tutte le risultanze processuali, e quindi non solo gli elementi probatori offerti dalla pubblica accusa, ma anche le confutazioni e gli elementi offerti dall'indagato.
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