Malattia del professionista: sì alla sospensione fiscale. Vale la legge
Pubblicato il 25 luglio 2025
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In data 24 luglio 2025, l’Associazione Nazionale Commercialisti ha pubblicato un comunicato stampa con cui dà conto di un intervento risolutivo a tutela di una collega colpita da una grave malattia. Grazie all’azione tempestiva del presidente Marco Cuchel, che ha sottoposto il caso al Viceministro dell’Economia Maurizio Leo e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Vincenzo Carbone, è stato ottenuto un rapido riesame della situazione e la conseguente positiva risoluzione.
L’episodio evidenzia l’impegno continuo dell’ANC nel garantire l’effettiva applicazione delle norme a tutela dei liberi professionisti, anche nei singoli casi in cui i diritti sanciti dalla legge rischiano di non essere riconosciuti.
Il caso
Il caso ha riguardato una professionista che, a seguito di un grave episodio di malattia con ricovero in terapia intensiva, non ha potuto rispettare gli adempimenti tributari previsti per il 16 febbraio. In conformità a quanto stabilito dalla Legge n. 234/2021, ha inoltrato una richiesta formale di sospensione dei termini, corredata da tutta la documentazione medica necessaria, tramite posta certificata all’Agenzia delle Entrate.
Nonostante la chiarezza normativa, l’Amministrazione finanziaria ha rigettato l’istanza, suggerendo il ricorso al ravvedimento operoso. Questo diniego ha sollevato forti perplessità, generando un ampio dibattito tra i professionisti e sui social, fino ad attirare l’attenzione dell’ANC, che ha deciso di intervenire per tutelare i diritti della collega e per riaffermare il principio secondo cui l’applicazione della legge non può essere oggetto di interpretazioni discrezionali.
Norma chiara ma disattesa
La normativa di riferimento è contenuta nella Legge 30 dicembre 2021, n. 234, in particolare ai commi da 927 a 944 dell’articolo 1 (Legge di Bilancio 2022). Questa disposizione rappresenta una conquista storica per la tutela dei liberi professionisti, in quanto prevede la sospensione automatica dei termini relativi agli adempimenti tributari in caso di malattia o infortunio grave, con ripresa degli obblighi solo dopo un congruo periodo di tempo.
La norma è chiara sia nei contenuti sia nelle condizioni di applicazione, e non lascia spazio a valutazioni discrezionali. Il dubbio, dunque, nasce proprio dal comportamento dell’Agenzia delle Entrate, che ha disapplicato la norma, rifiutando la sospensione richiesta dalla professionista e suggerendo invece il ricorso al ravvedimento operoso.
Tale atteggiamento ha sollevato perplessità sull’effettiva conoscenza e attuazione della norma da parte degli uffici fiscali, rendendo necessario un chiarimento ufficiale da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e un intervento diretto dell’ANC a tutela dei diritti professionali.
Intervento delle istituzioni e riesame del caso
Il riesame tempestivo del caso ha permesso che fosse riconosciuta la fondatezza delle istanze presentate. L’Agenzia ha così accolto la richiesta della professionista, riconoscendo il diritto alla sospensione degli adempimenti tributari previsto dalla legge. Inoltre, è stato confermato che, in caso di future contestazioni da parte degli uffici territoriali, la commercialista potrà presentare un’istanza di annullamento, che verrà accolta senza esitazioni.
Questa conclusione non solo ha risolto positivamente la situazione della professionista coinvolta, ma ha anche costituito un precedente significativo, riaffermando la necessità di una corretta e uniforme applicazione della normativa a tutela dei liberi professionisti.
ANC: l’applicazione della norma è un diritto, non una concessione
L’ANC ha espresso piena soddisfazione per l’esito favorevole del caso, sottolineando come l’intervento abbia riaffermato un principio fondamentale: l’applicazione di una norma di legge non può essere oggetto di discrezionalità amministrativa, ma rappresenta un diritto certo e garantito.
La previsione introdotta con la Legge 234/2021 è il frutto di un lungo e intenso lavoro istituzionale da parte dell’Associazione, e va attuata in modo coerente in tutti i casi che rientrano nel suo ambito di applicazione.
L’ANC ha ribadito il proprio impegno a vigilare costantemente, affinché nessun professionista venga lasciato solo o privato delle tutele che l’ordinamento gli riconosce, rinnovando l’invito a segnalare ogni eventuale disapplicazione.
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