Nella frode carosello due reati concorrenti: falsa fatturazione e truffa

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Con sentenza n. 27541 depositata il 15 luglio 2010, la Sezione penale I della Corte di cassazione, intervenendo in merito ad una frode carosello, ha stabilito che la falsa fatturazione può concorrere con la truffa ai danni dello Stato.

Nello specifico, la questione verte sul fatto che i responsabili della frode venivano perseguiti sia per i reati fiscali di emissione e utilizzazione di false fatture che per truffa aggravata ai danni dello Stato. Mentre venivano assolti dalla Corte d’appello per mancanza di un elemento distintivo idoneo a differenziare le due condotte e a giustificare il concorso effettivo, la Cassazione (sentenza 6825/2007), nell’annullare con rinvio la decisione dell’appello, evidenziava che le condotte erano distinte e quindi concorrenti: i reati fiscali riguardavano l'emissione e l'utilizzazione delle fatture false, invece la truffa interessava l'interposizione delle società fittizie destinate ad apparire debitrici di Iva poi non versata all'Erario.

Con la sentenza in oggetto, la 27541/2010, la Suprema Corte, pur rilevando il contrasto giurisprudenziale sul tema, ha dovuto piegarsi all'impossibilità di discutere sul principio di diritto affermato in precedenza nella sentenza di annullamento con rinvio.
Anche in
  • Il Sole 24 Ore – Norme e tributi, p. 31 – La falsa fatturazione concorre con la truffa – Iorio

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