Vigilanza 2025: l’INL intensifica i controlli, su quali settori?
Pubblicato il 11 giugno 2025
In questo articolo:
- Obiettivi generali e quadro normativo
- Ambiti prioritari di intervento
- Vigilanza di iniziativa: contrasto all’elusione normativa e focus sui settori più vulnerabili
- Contrasto al lavoro sommerso: obiettivo prioritario della vigilanza 2025
- Impegno dell’INL contro dumping contrattuale e caporalato
- ADI, SFL e parità di genere
- Salute e sicurezza sul lavoro
- Vigilanza previdenziale
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In data 9 giugno 2025 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha reso noto che la Direzione Centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro ha emanato il Documento di Programmazione della Vigilanza 2025, un atto strategico che definisce le priorità e le linee di intervento in materia di ispezioni, volte a prevenire e contrastare il lavoro sommerso, lo sfruttamento dei lavoratori (caporalato) e tutte le altre forme di lavoro irregolare.
Obiettivi generali e quadro normativo
Il Documento di Programmazione della Vigilanza 2025 si inserisce nel contesto della Riforma 1.2 del PNRR – Misura M5C1 – affidata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha previsto l’adozione del Piano Nazionale per la Lotta al Lavoro Sommerso (PNS).
La nuova soglia obiettivo – aggiornata alla Decisione del Consiglio europeo del 12 novembre 2024 – prevede che la media delle ispezioni del triennio 2023–2025 aumenti del 30% rispetto al triennio 2019–2021. Il target minimo fissato per il 2025 è pari a 119.000 accessi ispettivi, comprendenti anche quelli effettuati dai Carabinieri dei Nuclei Ispettivi.
La ripartizione regionale degli accessi è così articolata:
- Nord: 34.354
- Centro: 25.293
- Sud + Sicilia: 40.353
- Carabinieri NIL: 19.000
Il Documento di Programmazione della Vigilanza 2025 conferma l’impegno dell’INL nella tutela della salute e sicurezza sul lavoro, con azioni ispettive rafforzate attraverso team specialistici regionali, selezionati in base al rischio infortunistico nei diversi ambiti produttivi. La strategia segue l’approccio "Visione Zero", che mira all’eliminazione delle morti sul lavoro in linea con il Quadro Strategico UE 2021–2027.
Verranno inoltre incrementate le iniziative volte ad accrescere ed approfondire le conoscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro e ad aumentare la consapevolezza dei rischi connessi agli infortuni e alle lesioni sul lavoro nonché alle malaƫtie professionali.
Ambiti prioritari di intervento
Il Documento di Programmazione della Vigilanza 2025 identifica le seguenti priorità:
- contrasto al lavoro sommerso e grigio, con particolare attenzione ai fenomeni del “caporalato grigio”, della somministrazione illecita e dell’utilizzo fraudolento di appalti e distacchi;
- tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, adottando l’approccio “Visione Zero” dell’UE per ridurre infortuni e malattie professionali;
- verifica della corretta applicazione dei CCNL, in contrasto al dumping contrattuale;
- controlli transnazionali e su piattaforme digitali, per evitare forme nuove di sfruttamento;
- vigilanza sull’uso dei fondi pubblici per ADI (Assegno di Inclusione) e SFL (Supporto Formazione e Lavoro).
L’attività si avvarrà di teams ispettivi specializzati, con una pianificazione basata sull’analisi dei rischi, anche attraverso reti multi-agenzia e strumenti digitali come il sistema IMI e il supporto dell’Autorità Europea del Lavoro (ELA).
Vigilanza di iniziativa: contrasto all’elusione normativa e focus sui settori più vulnerabili
Nel 2025, la vigilanza di iniziativa dell’INL sarà orientata a contrastare nuove forme di elusione della normativa giuslavoristica, determinate da fenomeni come deregolamentazione, globalizzazione e innovazione tecnologica. Questi fattori hanno favorito modelli organizzativi in cui il datore di lavoro è sempre meno visibile, sostituito talvolta da software o algoritmi con funzioni direttive e di controllo, specie nei settori della logistica, dei trasporti e del magazzino.
La programmazione ispettiva sarà rivolta ad aziende con diversa dimensione e operanti in vari settori. Almeno il 50% delle ispezioni si concentrerà su: agricoltura; costruzioni; logistica e trasporti; attività manifatturiere; servizi di alloggio e ristorazione; commercio all’ingrosso e al dettaglio; intrattenimento, attività stagionali, servizi alle imprese.
Verrà riservata particolare attenzione ai comparti dell’agricoltura e del turismo-alberghiero, anche tramite interventi congiunti con i Carabinieri per la tutela del lavoro e l’ambiente, per contrastare caporalato, sfruttamento lavorativo e abusi legati al decreto flussi 2025.
Contrasto al lavoro sommerso: obiettivo prioritario della vigilanza 2025
Il contrasto al lavoro sommerso sarà la priorità assoluta dell’INL per il 2025, in attuazione del Piano Nazionale per la Lotta al Lavoro Sommerso (PNS). Secondo l’ISTAT, i lavoratori irregolari in Italia sono circa 3 milioni, pari al 12,5% degli occupati.
La Task force lavoro sommerso, istituita con DM n. 50/2024 e supportata da un tavolo operativo nazionale e da tre tavoli interregionali, guiderà le azioni ispettive. La vigilanza sarà articolata anche in modalità multi-agenzia, calibrata sulle peculiarità territoriali ed economiche.
Lavoro nero
Il lavoro “in nero” è una delle forme più diffuse e dannose di irregolarità: attività lecite, retribuite, ma non dichiarate. Le ispezioni saranno mirate nei settori labour-intensive, stagionali e ad alto turnover, anche in fasce orarie serali e festive, con attenzione ai lavoratori migranti e vulnerabili.
Lavoro grigio
Include rapporti contrattuali formalmente leciti ma sostanzialmente irregolari, come sotto-inquadramento, monte ore falsato, finte collaborazioni autonome.
Focus sulle forme ibride tra subordinazione e autonomia: rider, lavoratori del delivery, “ultimo miglio”, prestazioni occasionali (art. 54-bis DL 50/2017).
Attenzione inoltre all’abuso dei tirocini, soprattutto se usati per sostituire lavoratori subordinati, e ai falsi appalti e distacchi, usati per mascherare somministrazione illecita.
L’INL intensificherà le ispezioni anche contro agenzie interinali con sede UE operanti in Italia, per evitare fenomeni di dumping sociale.
Impegno dell’INL contro dumping contrattuale e caporalato
Nel quadro degli obiettivi fissati dal Documento di Programmazione della Vigilanza 2025, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) conferma e rafforza il proprio impegno in due ambiti cruciali: la vigilanza sull'applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) e il contrasto al caporalato. Questi interventi mirano a garantire non solo la tutela dei diritti dei lavoratori, ma anche la leale concorrenza tra imprese.
Vigilanza sull’applicazione dei CCNL
Nel Documento di Programmazione della Vigilanza 2025, l’INL evidenzia come il fenomeno del dumping contrattuale rappresenti una minaccia alla dignità del lavoro e all’equilibrio competitivo del mercato.
L’attività ispettiva del 2025 sarà mirata, ai sensi dell’art. 7 del d.lgs. n. 124/2004, a verificare la corretta applicazione dei CCNL stipulati da organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale. L’applicazione di contratti privi di tali requisiti comporterà, oltre alla perdita di benefici normativi e contributivi (es. art. 1, comma 1175, L. 296/2006), anche la rideterminazione della contribuzione dovuta.
Analogamente la stipula di contratti di prossimità ex art. 8 del D.L. n. 138/2011 da soggetti non “abilitati ” non produrrà effetti derogatori alle disposizioni di legge ed alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro.
Caporalato e sfruttamento
Nel Documento di Programmazione della Vigilanza 2025, l’INL conferma la prosecuzione dell’azione multi-agenzia contro il caporalato, in particolare attraverso il progetto “A.L.T. Caporalato D.U.E.” – Azioni per la Legalità e la Tutela del lavoro – Dignità, Uguaglianza ed Equità, prorogato oltre la scadenza iniziale di maggio 2025 per garantire continuità operativa.
ADI, SFL e parità di genere
Nel Documento di Programmazione della Vigilanza 2025, l’INL conferma il controllo sull’uso corretto delle risorse pubbliche legate a ADI (Assegno di Inclusione) e SFL (Supporto per la Formazione e il Lavoro), verificando l’illegittima fruizione da parte di beneficiari che svolgano attività lavorative irregolari o presentino dichiarazioni false.
Prosegue anche l’impegno per le pari opportunità, con azioni mirate contro la discriminazione di genere, il salary gap e a tutela dell’accesso al lavoro per le persone con disabilità. L’INL collaborerà con la Consigliera Nazionale di Parità e monitorerà la veridicità dei rapporti biennali sulla situazione occupazionale maschile e femminile. Inoltre, sarà intensificata la vigilanza sul rischio di discriminazione algoritmica connessa all’uso di piattaforme digitali di lavoro, per evitare che bias nei dati impattino negativamente sui diritti dei lavoratori.
Salute e sicurezza sul lavoro
Nel 2025, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro intensificherà le azioni di vigilanza su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, coinvolgendo tutti i settori produttivi e orientandosi al miglioramento delle condizioni lavorative.
Le attività si baseranno su analisi di contesto, denunce Inail e banche dati (registro esposizioni, cruscotto infortuni), con una strategia di intelligence territoriale e mobilità degli ispettori.
L’attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza svolta dagli ispettori di vigilanza tecnica deve rivolgersi ai se ori produttivi a rischio infortuni medio-alto, con focus su edilizia e agricoltura per i quali sono previste ispezioni congiunte ordinarie/tecniche e con specifico controllo di catene di appalto e subappalto, titoli abilitativi (patente a crediti, SOA), rischio da calore, fitosanitari, macchinari non conformi.
Si effettuerà la verifica della formazione reale dei lavoratori e contrasto ai “falsi attestati”.
Vigilanza previdenziale
L’attività ispettiva dell’INPS nel 2025 mira a garantire l’integrità del sistema contributivo e previdenziale, intercettando comportamenti irregolari, evasione e frodi, nonché fenomeni di esternalizzazione abusiva.
Le priorità operative saranno le seguenti:
- verifica del corretto versamento dei contributi e delle denunce retributive;
- contrasto al lavoro nero e grigio, somministrazione illecita, distacchi fittizi;
- focus su outsourcing e cooperative spurie utilizzate per abbattere il costo del lavoro.
I settori verso i quali sarà indirizzata maggiormente l’aƫtività ispeƫtiva per l’anno 2025 sono i seguenti: agricoltura, edilizia, logistica, manifatturiero, servizi alle imprese; spettacolo, pubblica amministrazione, delivery, editoria, lavoro domestico, sport dilettantistico; grandi aziende e cooperative di produzione e lavoro; aziende di delivery e lavoro etero-organizzato in genere (anche tramite piattaforme digitali).
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