Costo medio orario del lavoro per il settore metalmeccanico
Pubblicato il 27 novembre 2025
In questo articolo:
- Elementi retributivi annui (Tabella A)
- Oneri aggiuntivi (Tabella B)
- Oneri previdenziali e assistenziali (Tabella C)
- Ulteriori oneri contrattuali e di legge (Tabella D)
- Tabelle del costo medio orario
- Costo medio orario per gli operai (giugno 2025)
- Costo medio orario per gli impiegati (giugno 2025)
- Ore annue lavorate e incidenza delle ore non lavorate
- Maggiorazioni per lavoro a turni
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Con la pubblicazione del decreto ministeriale n. 103 del 24 novembre 2025 da parte della Direzione Generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali del Ministero del Lavoro viene definito il costo medio orario del lavoro per il personale dipendente da imprese dell’industria metalmeccanica e della installazione di impianti, distintamente per gli operai e per gli impiegati, con decorrenza dal mese di giugno 2025.
La struttura del costo del lavoro è suddivisa in quattro sezioni principali, identificate come Tabella A, Tabella B, Tabella C e Tabella D, suddivisione che permette di individuare in modo chiaro ogni componente retributiva e contributiva che concorre al costo complessivo.
Elementi retributivi annui (Tabella A)
La Tabella A comprende gli elementi direttamente riconducibili alla retribuzione del lavoratore. In particolare include:
- la retribuzione tabellare annuale, che varia in base al livello contrattuale;
- gli scatti biennali di anzianità, calcolati per tre scatti;
- l’elemento perequativo, importo annuo fisso previsto dal CCNL.
Per esempio, nella tabella riferita agli operai, la retribuzione tabellare oscilla da euro 20.904,36 per il livello D1 a euro 27.760,08 per il livello B1. Il totale degli elementi retributivi annui rappresenta la base sulla quale si applicano gli ulteriori calcoli relativi agli oneri aggiuntivi e contributivi.
Oneri aggiuntivi (Tabella B)
La Tabella B comprende gli importi che il datore di lavoro deve sostenere in relazione alle festività retribuite e alla tredicesima mensilità. Questi oneri sono calcolati come quote aggiuntive rispetto alla retribuzione tabellare annua e rappresentano una parte significativa del costo complessivo. Ad esempio, per il livello D1 operaio, la tredicesima mensilità ammonta a euro 1.806,80, mentre per il livello B1 raggiunge euro 2.410,63. Le festività retribuite vengono calcolate su tre giornate annue.
Oneri previdenziali e assistenziali (Tabella C)
La Tabella C riporta i costi relativi ai contributi obbligatori sostenuti dal datore di lavoro. Tra questi figurano:
- i contributi INPS, che nella tabella operai sono calcolati con aliquota pari al 31,58%;
- i contributi INAIL, applicati con aliquota del 4,417%.
Tali percentuali vengono applicate al totale degli elementi retributivi e degli oneri aggiuntivi. Anche in questo caso, l’incidenza varia in funzione del livello contrattuale. A titolo di esempio, per un operaio di livello C2, l’onere complessivo INPS e INAIL supera i 10.000 euro annui.
Ulteriori oneri contrattuali e di legge (Tabella D)
La Tabella D include gli oneri aggiuntivi derivanti dalla contrattazione collettiva e dalla normativa vigente. Tra questi rientrano:
- il Trattamento di Fine Rapporto (TFR);
- la rivalutazione del TFR, calcolata al tasso del 2,3200%;
- il contributo al Fondo Cometa (previdenza complementare), con adesione ipotizzata al 40%;
- il contributo di solidarietà previsto dalla legge n. 166/1991;
- la sanità integrativa, comprensiva di contributo aggiuntivo del 10%;
- i flexible benefits, previsti dal CCNL.
Questi oneri completano il quadro del costo annuo e incidono sul costo medio orario finale. Per gli operai di livello B1, gli oneri della Tabella D superano, ad esempio, i 3.100 euro annui.
Tabelle del costo medio orario
Le tabelle del costo medio orario contenute nel decreto costituiscono l’elemento centrale del provvedimento, poiché rappresentano il riferimento ufficiale per la determinazione del costo della manodopera nelle imprese dell’industria metalmeccanica e della installazione di impianti.
Le tabelle, articolate distintamente per operai e impiegati, includono valori aggiornati al mese di giugno 2025 e comprendono tutte le componenti retributive, contributive e contrattuali che concorrono alla formazione del costo effettivo del lavoro. I valori indicati sono essenziali per la corretta applicazione dell’articolo 41, comma 13, del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, soprattutto nei contratti pubblici, dove il costo del lavoro deve essere adeguatamente considerato nella valutazione delle offerte e nella verifica di eventuali anomalie.
Costo medio orario per gli operai (giugno 2025)
La tabella dedicata agli operai, riportata a pagina 4 del decreto, evidenzia il costo medio orario per ciascun livello di inquadramento, da D1 a B1. Il costo è calcolato sulla base di un monte ore annuo lavorato pari a 1600 ore. Per il livello D1, il costo medio orario è pari a 22,10 euro, mentre per il livello B1 raggiunge 29,27 euro.
Questa variazione deriva dall’aumento progressivo delle retribuzioni tabellari e degli oneri correlati ai livelli superiori, che includono importi più elevati per contributi previdenziali, assicurativi e oneri contrattuali. Le tabelle mostrano in modo chiaro come, al crescere del livello professionale, aumenti anche il costo complessivo annuale, che per gli operai varia da circa 35.359 euro per il livello D1 fino a oltre 46.830 euro per il livello B1.
Costo medio orario per gli impiegati (giugno 2025)
La tabella dedicata agli impiegati, riportata a pagina 5 del documento, presenta valori articolati su livelli che vanno da D1 ad A1. Anche in questo caso il calcolo è basato su 1600 ore annue lavorate. Il costo medio orario parte da 21,76 euro per il livello D1 e raggiunge 35,25 euro per il livello A1.
Rispetto agli operai, la progressione dei livelli contrattuali degli impiegati comporta valori più elevati nei livelli superiori, soprattutto per quanto riguarda retribuzione tabellare, scatti di anzianità e contributi correlati. Il costo annuo varia da circa 34.822 euro per il livello D1 fino a oltre 56.395 euro per il livello A1. Questi dati costituiscono un riferimento imprescindibile per imprese, consulenti e stazioni appaltanti nella valutazione dei costi interni e nella predisposizione di offerte economiche.
Ore annue lavorate e incidenza delle ore non lavorate
Il decreto utilizza un monte ore teorico annuo pari a 2088 ore, calcolato su una settimana lavorativa di 40 ore per 52,2 settimane. Tuttavia, non tutte le ore teoriche sono effettivamente lavorate. Le tabelle riportano una riclassificazione precisa delle ore non lavorate che comprendono:
- ferie (160 ore);
- festività (80 ore);
- permessi retribuiti (104 ore);
- assemblee, permessi sindacali e diritto allo studio (25 ore);
- malattia, infortunio e maternità, quantificati come incidenza percentuale del 4,95%, pari a 103 ore;
- formazione obbligatoria ex D.Lgs. 81/2008 (8 ore) e formazione prevista dal CCNL (8 ore).
Il totale delle ore non lavorate è quindi pari a 488 ore, portando il monte ore effettivamente lavorato a 1600 ore annue. Questo dato è fondamentale per il calcolo del costo orario, poiché consente di distribuire correttamente il costo annuale del lavoro sulle ore di effettiva prestazione.
Maggiorazioni per lavoro a turni
Il decreto fornisce indicazioni anche sulle maggiorazioni da applicare in caso di lavoro a turni. Le percentuali di maggiorazione si applicano al costo orario base e variano in funzione della tipologia di turno:
- 9,29% per lavorazioni su 24 ore per 7 giorni;
- 5,36% per lavorazioni su 16 ore per 7 giorni;
- 7,50% per lavorazioni su 24 ore dal lunedì al venerdì;
- 3,75% per lavorazioni su 16 ore dal lunedì al venerdì;
- 8,23% per lavorazioni su 24 ore dal lunedì al sabato;
- 3,75% per lavorazioni su 16 ore dal lunedì al sabato.
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