Diritto alla disconnessione, novità dal disegno di legge in Senato

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Diritto alla disconnessione, novità dal disegno di legge in Senato

Negli ultimi anni l'evoluzione del mondo del lavoro ha portato a una crescente dipendenza dalle tecnologie digitali: l'utilizzo di strumenti come e mail, piattaforme di collaborazione e sistemi di messaggistica ha reso di conseguenza sempre più sfumati i confini tra orario di lavoro e tempo libero.

Per affrontare questo problema, il disegno di legge n. 1290 presentato al Senato il 6 novembre 2024 mira ad introdurre nuove disposizioni in materia di diritto alla disconnessione nei rapporti di lavoro.

Si tratta di una proposta normativa che mira a tutelare i lavoratori dall'iperconnessione, garantendo loro un equilibrio tra vita professionale e privata per evitare il sovraccarico lavorativo che può derivare dall'aspettativa di essere costantemente reperibili, con conseguenti rischi di stress, ansia e burnout.

Il DDL 1290 si inserisce dunque nel dibattito internazionale sulla necessità di regolamentare l’utilizzo delle tecnologie digitali nel mondo del lavoro, seguendo l'esempio di altri Paesi europei che hanno già adottato normative simili.

Vediamone i contenuti

DDL 1290: obiettivi

Il principio fondamentale alla base del DDL 1290 è che i lavoratori debbano avere il diritto di staccare completamente dal lavoro senza subire conseguenze negative sulla propria carriera o retribuzione.

La proposta di legge stabilisce dunque un quadro normativo chiaro per regolamentare questa esigenza, imponendo limiti alle comunicazioni lavorative fuori orario e prevedendo misure per garantire il rispetto di tale diritto.

Il DDL 1290 si pone tre obiettivi principali, che mirano a bilanciare l’innovazione tecnologica con il rispetto dei diritti dei lavoratori:

1. Prevenire lo stress da iperconnessione e il burnout

L'accesso costante a dispositivi digitali ha aumentato il rischio di stress lavorativo e burnout, condizioni che possono compromettere la salute psicofisica dei dipendenti e ridurre la produttività aziendale. La proposta di legge vuole contrastare questi effetti negativi, garantendo ai lavoratori il diritto di non essere reperibili fuori dall’orario di lavoro.

2. Definire il diritto alla disconnessione

Uno degli elementi chiave del DDL 1290 è l’introduzione di una normativa chiara che regolamenti il diritto alla disconnessione, impedendo che i datori di lavoro possano richiedere ai propri dipendenti di essere costantemente disponibili. Il disegno di legge prevede che i lavoratori non siano tenuti a rispondere a email, chiamate o messaggi al di fuori dell’orario contrattuale, salvo specifiche eccezioni per emergenze aziendali debitamente motivate.

3. Stabilire obblighi per le imprese in materia di strumenti digitali e gestione del tempo lavorativo

Il DDL 1290 introduce anche obblighi specifici per le imprese, in particolare per quelle che operano in settori con un forte utilizzo di strumenti digitali.

  • Informare i lavoratori sulle regole di disconnessione all’inizio del rapporto di lavoro.
  • Introdurre di policy aziendali chiare sulla gestione del tempo lavorativo e delle comunicazioni.
  • Fornire strumenti digitali adeguati e la copertura dei costi di gestione per i lavoratori in aziende con più di 15 dipendenti.

Diritto alla disconnessione: significato e contesto normativo

Il diritto alla disconnessione garantisce ai lavoratori la possibilità di non essere reperibili al di fuori dell'orario lavorativo, senza che questo possa avere conseguenze negative sul loro rapporto di lavoro.

In pratica, significa che un dipendente ha il diritto di non rispondere a email, chiamate o messaggi di lavoro durante il proprio tempo di riposo, senza rischiare sanzioni, penalizzazioni o pressioni da parte del datore di lavoro.

Questa normativa è fondamentale per:

  • proteggere la salute mentale e fisica dei lavoratori, evitando il sovraccarico di lavoro;
  • garantire un equilibrio tra vita privata e professionale, prevenendo la commistione tra i due ambiti;
  • prevenire il fenomeno del burnout, che colpisce sempre più lavoratori a causa dell'eccessiva pressione lavorativa e della mancanza di tempi di riposo adeguati;
  • migliorare la produttività, poiché dipendenti più riposati e meno stressati tendono a lavorare in modo più efficiente.

A livello europeo, diversi Paesi hanno già riconosciuto il diritto alla disconnessione come fondamentale per la tutela dei lavoratori.

Alcuni Stati hanno infatti adottato normative specifiche che regolamentano l’uso degli strumenti digitali fuori dall’orario di lavoro, imponendo limiti alle comunicazioni lavorative e stabilendo obblighi per le imprese.

Francia: la pioniera del diritto alla disconnessione

La Francia è stata il primo Paese a introdurre una normativa sul diritto alla disconnessione, con l’approvazione della “Loi du Travail” del 2016, legge che obbliga le aziende con più di 50 dipendenti a stabilire regole chiare sulla disconnessione lavorativa. In particolare, sono previsti:

  • l’obbligo per le imprese di definire politiche aziendali che regolano l’uso degli strumenti digitali fuori dall’orario di lavoro;
  • la possibilità di negoziare accordi aziendali per garantire il rispetto del tempo di riposo dei lavoratori;
  • l’inclusione di misure di sensibilizzazione e formazione per manager e dipendenti sui rischi della iperconnessione.

Altri Paesi europei

Dopo la Francia, anche altri Paesi europei hanno adottato normative simili per garantire il diritto alla disconnessione ai propri lavoratori.

  • Spagna: nel 2018 ha introdotto una legge che sancisce il diritto alla disconnessione, in particolare per i dipendenti pubblici e i lavoratori del settore privato con contratti specifici.
  • Belgio: nel 2022 ha esteso il diritto alla disconnessione a tutti i dipendenti pubblici e ha obbligato le aziende con più di 20 dipendenti a inserire la disconnessione nei contratti aziendali.
  • Irlanda: nel 2021 ha pubblicato un codice di condotta che stabilisce le linee guida per il diritto alla disconnessione, senza imporre obblighi specifici alle imprese, ma incentivandole a implementarlo.

A livello comunitario, l’Unione Europea ha riconosciuto ufficialmente il diritto alla disconnessione con la Risoluzione del Parlamento Europeo del 21 gennaio 2021.

  • Il diritto alla disconnessione è un diritto fondamentale che deve essere garantito a tutti i lavoratori.
  • Gli Stati membri devono adottare misure legislative per proteggere i dipendenti dall’iperconnessione.
  • La Commissione Europea dovrebbe elaborare una normativa comune per tutelare i lavoratori dell’UE.

Nonostante questa risoluzione, l’Unione Europea non ha ancora adottato una direttiva vincolante, lasciando ai singoli Stati la responsabilità di regolamentare il tema a livello nazionale.

Italia

In Italia, il diritto alla disconnessione è stato introdotto per la prima volta con la legge n. 81/2017, ma con alcune limitazioni.

L’articolo 19 della legge n. 81/2017 regola infatti il diritto alla disconnessione esclusivamente per i lavoratori in modalità smart working (lavoro agile). Secondo questa legge:

  • i contratti di lavoro agile devono includere misure tecniche e organizzative per garantire la disconnessione del lavoratore;
  • il diritto alla disconnessione deve essere concordato tra datore di lavoro e dipendente, senza una regolamentazione generale applicabile a tutti i lavoratori.

Nel 2021, il diritto alla disconnessione è stato rafforzato con il decreto legge n. 30/2021 (articolo 2, comma 1-ter), che sancisce che:

  • tutti i lavoratori in smart working abbiano diritto alla disconnessione dalle piattaforme digitali;
  • questo diritto debba essere rispettato indipendentemente dagli accordi individuali;
  • l’esercizio del diritto alla disconnessione non possa avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sulla retribuzione.

Tuttavia, queste normative hanno ancora dei limiti: non si applicano a tutti i lavoratori, ma solo a quelli in modalità agile. Inoltre, non prevedono sanzioni specifiche per i datori di lavoro che violano il diritto alla disconnessione.

Le novità introdotte dal DDL 1290: nuove tutele per il diritto alla disconnessione

Il disegno di legge 1290 del 6 novembre 2024, attualmente in discussione al Senato, prevede obblighi specifici per le aziende estendendo il diritto alla disconnessione a tutte le categorie di lavoratori, compresi i professionisti e gli autonomi.

Inoltre, introduce sanzioni per le imprese che non rispettano il diritto alla disconnessione, al fine di garantire un’applicazione effettiva della normativa.

Di seguito, analizziamo in dettaglio le principali disposizioni del DDL 1290.

Obbligo di rispetto degli orari di lavoro

Uno degli aspetti centrali del è l’introduzione di un obbligo vincolante per i datori di lavoro: i lavoratori hanno il diritto a non ricevere email, chiamate o messaggi fuori dall’orario di lavoro.

Questa misura è fondamentale per contrastare l’iperconnessione, fenomeno sempre più diffuso a causa della digitalizzazione del lavoro.

Tempo minimo di disconnessione

Per garantire un riposo adeguato e prevenire l’eccessivo carico lavorativo, il disegno di legge stabilisce un tempo minimo di disconnessione di 12 ore consecutive dopo il termine del turno lavorativo.

In altre parole, un dipendente che termina il proprio turno di lavoro alle 18:00 non potrà essere contattato per ragioni professionali fino alle 6:00 del giorno successivo.

Applicazione a tutte le categorie di lavoratori

Un’importante novità introdotta dal DDL 1290 è l’estensione del diritto alla disconnessione a tutte le categorie di lavoratori.

Finora, come accennato, le normative sul diritto alla disconnessione riguardavano principalmente i dipendenti subordinati, in particolare coloro che lavorano in smart working: il DDL 1290 prevede invece che questo diritto venga esteso anche ai lavoratori autonomi e ai professionisti, che spesso subiscono pressioni simili a quelle dei dipendenti nel rispondere a richieste di lavoro al di fuori dell’orario concordato.

Adeguamento dei codici deontologici

Per garantire che il diritto alla disconnessione sia rispettato anche tra professionisti e autonomi, la legge impone agli ordini professionali e alle associazioni di categoria di adeguare i propri codici deontologici.

Questi aggiornamenti dovranno essere effettuati entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, affinché anche i professionisti possano beneficiare della tutela della disconnessione e avere chiari riferimenti normativi nei propri settori.

Obbligo per le imprese di fornire strumenti di lavoro adeguati

Un’altra misura innovativa riguarda l’obbligo, per le imprese con più di 15 dipendenti, di fornire strumenti digitali adeguati ai propri lavoratori.

Molte aziende, infatti, impongono ai dipendenti di utilizzare strumenti personali, come smartphone e computer, per attività lavorative. Questa pratica, oltre a generare confusione tra utilizzo lavorativo e personale degli strumenti digitali, può creare una maggiore pressione psicologica sui lavoratori, rendendo più difficile stabilire confini chiari tra lavoro e tempo libero.

Secondo il DDL 1290, le aziende non solo dovranno fornire dispositivi aziendali dedicati, ma dovranno anche coprire i costi di gestione associati a questi strumenti, evitando così che i lavoratori debbano sostenere spese per il proprio lavoro.

Obbligo di informazione sul diritto alla disconnessione

Per garantire che il diritto alla disconnessione sia effettivamente rispettato, il DDL 1290 impone ai datori di lavoro un obbligo di informazione nei confronti dei dipendenti.

Ogni azienda sarà dunque tenuta ad informare i lavoratori sulle regole di disconnessione fin dall’inizio del contratto di lavoro. Questo significa che tutte le nuove assunzioni dovranno prevedere una dichiarazione esplicita sulle modalità di esercizio della disconnessione, inclusi:

  • gli orari di disconnessione previsti;
  • le eventuali eccezioni per motivi di emergenza;
  • le misure adottate per garantire il rispetto della normativa.

Sanzioni

Per garantire che la normativa venga rispettata, il DDL 1290 introduce sanzioni specifiche per le aziende che violano il diritto alla disconnessione.

Multe

Le aziende che non rispettano la normativa rischiano multe da 500 a 3.000 euro per ogni lavoratore coinvolto.

Questo significa che se un’azienda contatta dieci dipendenti al di fuori dell’orario di lavoro senza una giustificazione valida, potrebbe incorrere in una sanzione complessiva fino a 30.000 euro.

Sanzioni amministrative

Se un’azienda non informa correttamente i propri lavoratori sul diritto alla disconnessione, sarà soggetta a ulteriori sanzioni amministrative, in base alle normative sul diritto del lavoro e alla protezione dei lavoratori.

Benefici per i lavoratori

Uno degli aspetti più importanti del DDL 1290 è la tutela della salute mentale e fisica dei lavoratori. La possibilità di staccare completamente dal lavoro fuori dall’orario di servizio ha infatti impatti significativi sul benessere individuale e sulla qualità della vita.

Riduzione dello stress e del burnout

L’iperconnessione lavorativa è una delle principali cause di stress cronico e burnout, condizioni che colpiscono un numero sempre maggiore di lavoratori. La costante reperibilità, l’invasione delle comunicazioni professionali nel tempo libero e l’assenza di confini tra vita lavorativa e privata possono portare a:

  • aumento dell’ansia e della fatica mentale;
  • disturbi del sonno legati alla difficoltà di “staccare” dal lavoro;
  • esaurimento emotivo, con conseguente calo della motivazione e della produttività.

Migliore gestione del tempo libero e della vita privata

Uno degli effetti più positivi del diritto alla disconnessione è la possibilità di separare il tempo lavorativo da quello personale. Questo consente ai dipendenti di:

  • dedicare più tempo alla famiglia e agli affetti senza interruzioni lavorative;
  • migliorare la qualità del riposo, evitando email o chiamate fuori orario;
  • coltivare hobby e interessi personali, senza sentirsi vincolati al controllo costante dell’azienda.

Maggiore produttività grazie a una chiara distinzione tra orario di lavoro e tempo di riposo

Contrariamente a quanto si possa pensare, essere sempre reperibili non equivale a essere più produttivi. Anzi, diversi studi dimostrano che:

  • un carico di lavoro eccessivo riduce la concentrazione e la capacità di problem solving;
  • i lavoratori ben riposati e meno stressati sono più efficienti durante l’orario di lavoro;
  • la produttività aumenta quando il tempo libero è rispettato, poiché i dipendenti tornano al lavoro con maggiore energia e motivazione.

Implicazioni per le imprese

Se da un lato il DDL 1290 tutela i lavoratori, dall’altro impone nuove sfide e responsabilità per le aziende.

Necessità di rivedere le policy aziendali e le modalità di comunicazione interna

Con l’entrata in vigore della nuova normativa, le aziende dovranno adeguare le proprie policy interne per garantire il rispetto del diritto alla disconnessione.

  • Ridefinire gli orari di reperibilità per dipendenti e manager.
  • Evitare l’invio di email e messaggi fuori dall’orario lavorativo, salvo situazioni di emergenza.
  • Formare il personale sulla corretta gestione del tempo di lavoro.

Le imprese dovranno inoltre adottare strumenti di comunicazione interna più efficienti, riducendo al minimo le richieste lavorative fuori orario e promuovendo una cultura aziendale più equilibrata.

Potenziale riduzione dell’assenteismo e miglioramento del benessere organizzativo

Un ambiente di lavoro che rispetta il diritto alla disconnessione favorisce un clima aziendale più sano. Questo può portare a:

  • una riduzione dell’assenteismo: i dipendenti meno stressati e più riposati tendono a mancare meno giorni di lavoro per malattia o burnout;
  • maggiore soddisfazione lavorativa: sentirsi rispettati nei propri tempi personali aumenta la fidelizzazione nei confronti dell’azienda;
  • migliori performance lavorative, grazie a un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata.

Il diritto alla disconnessione, in sintesi
 

Cosa

Cambiamenti introdotti dal DDL 1290

Benefici per i lavoratori

Implicazioni per le imprese

Obbligo di rispetto degli orari

Nessuna email, chiamata o messaggio fuori dall’orario lavorativo

Riduzione dello stress e del burnout

Necessità di rivedere le modalità di comunicazione

Tempo minimo di disconnessione

12 ore consecutive di riposo dopo la fine del turno lavorativo

Miglior qualità del riposo e maggiore benessere mentale

Programmazione più strutturata del lavoro

Estensione a tutte le categorie

Anche lavoratori autonomi e professionisti tutelati

Maggiore equità e protezione per tutti

Gli ordini professionali devono adeguare i codici

Strumenti digitali aziendali

Obbligo per aziende con più di 15 dipendenti

Separazione tra strumenti personali e di lavoro

Costi per l’azienda, ma maggiore efficienza operativa

Obbligo di informazione

I lavoratori devono essere informati sul diritto alla disconnessione

Maggiore consapevolezza dei propri diritti

Obbligo di aggiornare policy aziendali e formazione

Sanzioni per le aziende

Multe da 500 a 3.000 € per ogni lavoratore coinvolto

Maggiore protezione dal rischio di iperconnessione

Necessità di conformarsi per evitare sanzioni

Miglioramento del benessere aziendale

Clima lavorativo più sano

Maggiore soddisfazione lavorativa

Riduzione dell’assenteismo e aumento della produttività

 

Allegati

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