Rating di legalità: benefici per imprese e ruolo strategico dei commercialisti

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Rating di legalità: benefici per imprese e ruolo strategico dei commercialisti

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha recentemente pubblicato un documento dedicato al rating di legalità, con l’intento di promuoverne l’adozione da parte delle imprese come leva strategica per la crescita e la competitività.

La pubblicazione si propone di evidenziare non solo i vantaggi concreti derivanti dall’ottenimento del rating in ambito finanziario, reputazionale e normativo, ma anche il ruolo fondamentale che i commercialisti possono svolgere nell’accompagnare le aziende in questo percorso.

Attraverso tale iniziativa, il CNDCEC rilancia con forza il valore della cultura della legalità, presentando la reputazione d’impresa come un asset strategico e duraturo, e valorizzando il commercialista come consulente esperto in grado di orientare le scelte imprenditoriali verso modelli di gestione trasparenti, etici e sostenibili.

Cosa è il rating di legalità

Il rating di legalità è uno strumento introdotto nel nostro ordinamento dal Decreto Legge n. 1/2012 e successivamente regolamentato da diverse delibere dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Esso rappresenta un meccanismo innovativo volto a incentivare e premiare i comportamenti improntati all’etica, alla trasparenza e alla legalità da parte delle imprese. Il sistema prevede l’attribuzione di un punteggio compreso tra una e tre “stellette”, in base al grado di rispetto di specifici requisiti normativi e comportamentali. 

Si tratta, quindi, di uno strumento che qualifica l’impresa agli occhi del mercato, delle istituzioni finanziarie e della pubblica amministrazione, configurandosi come indice sintetico e riconoscibile di affidabilità e conformità normativa.

Come raggiungere le tre stellette, requisiti

Per ottenere un incremento del punteggio del rating di legalità fino al massimo di tre stellette, le imprese devono dimostrare l’adozione di comportamenti particolarmente virtuosi che vanno oltre il rispetto dei requisiti minimi. Dopo il riconoscimento iniziale (una stelletta) e l’eventuale ottenimento della seconda, il Regolamento dell’AGCM prevede una serie di condizioni aggiuntive per attribuire la terza stelletta, che riflettono l’impegno complessivo dell’azienda verso la legalità, la trasparenza e la responsabilità sociale.

Tra i requisiti aggiuntivi figurano:

  1. Adesione al protocollo di legalità 2012, sottoscritto tra Confindustria e il Ministero dell’Interno, e agli accordi locali tra Prefetture e associazioni di categoria.
  2. Utilizzo di strumenti per la tracciabilità dei pagamenti, anche per importi inferiori ai limiti di legge.
  3. Adozione di una funzione o struttura organizzativa conforme alla normativa sulla responsabilità amministrativa (D.lgs. 231/2001), attraverso un modello organizzativo efficace.
  4. Comportamenti etici e responsabili, con attenzione a impatti ambientali, sociali e di governance (ESG), andando oltre gli obblighi di legge.
  5. Iscrizione nelle white list prefettizie, che elencano le imprese non soggette a infiltrazioni criminali.
  6. Adozione di codici etici di categoria e inserimento nei contratti di clausole di mediazione volontaria con associazioni di consumatori e imprese, anche in assenza di obblighi normativi.

Il rispetto di ciascuno di questi requisiti consente l’attribuzione di ulteriori “stellette” fino al raggiungimento del massimo punteggio di tre, rafforzando così la reputazione dell’impresa e migliorando la sua posizione nei confronti di banche, enti pubblici e stakeholder di mercato.

Benefici del rating di legalità

L’ottenimento del rating di legalità comporta una serie di vantaggi concreti e strategici per le imprese, incidendo positivamente su diversi ambiti operativi e relazionali.

Nel contesto delle gare d’appalto, il rating consente alle imprese di beneficiare di punteggi premiali nelle valutazioni, aumentando così la loro competitività rispetto ai concorrenti. Sul fronte dell’accesso al credito bancario, le imprese dotate di rating possono ottenere condizioni più favorevoli, in quanto la certificazione rafforza la fiducia degli intermediari finanziari nella solidità e affidabilità del soggetto richiedente.

Per quanto riguarda i finanziamenti pubblici, il rating può costituire un fattore determinante per l’ottenimento di priorità e agevolazioni nei bandi, facilitando l’accesso a risorse economiche importanti per lo sviluppo aziendale. Infine, il rating ha un impatto significativo sulla reputazione e sull’immagine dell’impresa, contribuendo a rafforzarne l’attrattività verso clienti, fornitori e investitori, e a costruire un vantaggio competitivo etico, basato su trasparenza, legalità e sostenibilità.

Valenza strategica del rating di legalità

Il rating di legalità assume una rilevante valenza strategica per le imprese, configurandosi come un valore sintetico immediatamente riconoscibile dal mercato, capace di racchiudere in sé una pluralità di elementi qualificanti. Esso rappresenta, infatti, una sintesi della compliance aziendale, evidenziando l’impegno dell’impresa nel rispetto delle normative e nella prevenzione dei rischi. 

Al tempo stesso, funge da indicatore di una governance virtuosa, orientata alla trasparenza, all’integrità e alla responsabilità gestionale. In questa prospettiva, il rating diventa un vero e proprio driver di sviluppo sostenibile e competitivo, capace di generare fiducia e stabilità nel rapporto con gli stakeholder. Le aziende che adottano un approccio consapevole e strutturato alla conformità normativa sono sempre più apprezzate dal mercato, dimostrando una crescente attrattività e resilienza anche in contesti complessi.

Il ruolo strategico dei commercialisti

Nel quadro delineato dal documento del CNDCEC del 28 aprile 2025, i commercialisti emergono come attori strategici nella promozione e nella diffusione del rating di legalità, assumendo una funzione chiave a sostegno della cultura della conformità e dell’etica aziendale. In qualità di consulenti economico-giuridici, essi sono in grado di affiancare le imprese nell’implementazione di sistemi di controllo interno e nella definizione di assetti organizzativi improntati alla legalità, contribuendo concretamente al miglioramento della governance e della reputazione aziendale. Il loro ruolo si estende anche al piano istituzionale, come facilitatori del dialogo tra imprese e pubbliche amministrazioni, nonché alla sfera formativa, come diffusori di conoscenza sui vantaggi, diretti e indiretti, del rating e della compliance. 

La pubblicazione del documento da parte del CNDCEC risponde proprio a questa visione: valorizzare la professionalità del commercialista e promuoverne il coinvolgimento attivo in un ambito in cui la competenza tecnica si coniuga con una crescente domanda di integrità, trasparenza e sostenibilità. Ciò apre nuove prospettive professionali di rilievo, in particolare nel settore della consulenza avanzata alle imprese.

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