Stock option tassate all’estero: valore a eseguito di cessione

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Stock option tassate all’estero: valore a eseguito di cessione

Il Fisco italiano viene chiamato a rendere chiarimenti sulla determinazione del costo fiscale di azioni cedute che erano state conseguite tramite piani di stock option assegnati alla dipendente durante un periodo d'imposta trascorso all'estero.

Si fa presente che una dipendente di una multinazionale situata in Italia, nel febbraio 2021, è stata distaccata negli Stati Uniti, in cui è risultata residente e ivi assoggettata alle imposte, compresi i redditi derivanti dalla partecipazione al piano di azionariato implementato dal Gruppo in favore dei propri dipendenti.

Però dal 1° febbraio 2022 ha trasferito la propria residenza fiscale in Italia ed è intenzionata a vendere le azioni conseguite nell'ambito del piano di azionariato aziendale.

La domanda attiene alla modalità di determinazione dei redditi che deriveranno dalla cessione delle suddette azioni.

Reddito delle azioni assegnate da stock option

Con risposta n. 289 dell’11 aprile 2023 l’Agenzia delle Entrate rammenta che costituiscono redditi di lavoro dipendente anche i compensi in natura, tra i quali rientra il “valore normale” delle azioni quotate in mercati regolamentati italiani o esteri ai sensi dell’art. 9, comma 4 lett. a), Tuir.

Lo stesso prevede che il valore normale debba essere determinato “per le azioni, obbligazioni e altri titoli negoziati in mercati regolamentati italiani o esteri, in base alla media aritmetica dei prezzi rilevati nell’ultimo mese”.

Per il principio di cassa, il reddito costituito dalle azioni assegnate si deve considerare prodotto nel momento in cui le stesse sono attribuite al dipendente, ossia entrano nella sua disponibilità.

Ai fini dell'individuazione del periodo di imposta in cui considerare prodotto il reddito, occorre avere riguardo al momento in cui, per effetto del piano di azionariato, tali diritti si convertono in azioni.

Con riferimento ai piani di stock option, la plusvalenza è determinata dalla differenza tra il corrispettivo percepito dalla vendita e il valore normale delle azioni al momento dell'assegnazione, a condizione che detto valore sia stato assoggettato a tassazione a titolo di lavoro dipendente.

Diversamente, se l'acquisizione di titoli o diritti non sia stato computata nel reddito, l'intero importo del corrispettivo percepito costituisce plusvalenza da assoggettare ad imposta sostitutiva.

Stock option, cessione di azioni. Determinazione del valore

L’Agenzia, nella risposta 289/2023, specifica che quanto affermato trova applicazione anche se l’assegnazione dei titoli avviene quando il contribuente era residente all’estero.

In conclusione, poiché le azioni sono state attribuite alla dipendente in un periodo d'imposta in cui la stessa era residente all'estero e qui tassate come reddito di lavoro dipendente sulla base del valore di mercato delle azioni alla data del vesting (cd. Fair Market Value), detto valore costituisce costo di acquisto delle stesse, ai sensi dell’articolo 68, comma 6, del Tuir, ai fini della determinazione dell'eventuale plusvalenza di cui all'articolo 67, comma 1, lettera c-bis), Tuir.

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