Anteprima di Ispezione del lavoro: per vedere il dettaglio degli articoli è necessario abbonarsi al servizio.

Ispezione del lavoro

Negli appalti pubblici c’è responsabilità solidale del committente?

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 08/06/2012 I lavoratori dipendenti di Alfa S.r.l. sporgono alla DTL denuncia per mancato pagamento delle retribuzioni maturate nel corso dei lavori svolti in esecuzione di un appalto pubblico, assegnato alla società datrice di lavoro dal Comune Gamma per la costruzione di un plesso di scuola materna. I lavoratori possono richiedere per il pagamento delle spettanze maturate l’applicazione del vincolo di solidarietà, disciplinato nei contratti pubblici principalmente dall’art. 1676 c.c. e dall’art. 118, comma 6, del D.lgs. n. 163/2006. Non sembrerebbe possibile allo stato attuale invocare l’applicazione dell’art. 29, comma 2, del D.lgs. 276/2003, in quanto il regime di responsabilità solidale previsto da tale disposizione normativa non può essere invocato in caso di appalti pubblici. Per ragioni di completezza va in ogni caso sottolineato che sul punto c’è una timida apertura giurisprudenziale, che sembra paventare invece un’applicazione dell’art. 29, comma 2, del D.lgs. 276/2003 anche ai committenti pubblici.

In caso di appalto senza DURC si bloccano i lavori

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 01/06/2012 L'impresa Alfa S.r.l., proprietaria di terreno e titolare di permesso di costruire, ha appaltato all’impresa Beta S.r.l. i lavori di costruzione di un condominio composto da sei unità abitative. L’impresa Beta, regolarmente in possesso di tutti i requisiti richiesti dalla normativa in materia di sicurezza e pertanto anche del DURC, successivamente ha subappaltato parte dei lavori all’impresa Gamma S.r.l.. All’atto del conferimento l’Impresa Beta S.r.l. ha richiesto il DURC all’impresa Gamma S.r.l., la quale, anziché consegnare concretamente il documento, ne ha promesso la trasmissione a breve termine. Nel corso dell’esecuzione delle opere gli ispettori della DTL effettuano un sopralluogo nel cantiere e riscontrano che l’Impresa Gamma S.r.l. è inadempiente rispetto agli oneri contributivi e assicurativi e pertanto impossibilitata a conseguire il DURC. A quali conseguenze vanno incontro Alfa S.p.A. e Beta S.r.l. sul piano sanzionatorio?

In caso di appalto senza DURC si bloccano i lavori

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 01/06/2012 In caso di appalto o sub-appalto, il committente e/o l’appaltatore devono verificare attentamente che l’impresa alla quale affidano i lavori sia in regola con i requisiti tecnico-professionali previsti dal Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, in particolare dall’art. 90 del D.lgs. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni. La mancanza di tali requisiti comporta la sospensione del permesso di costruire e l’interruzione dell’esecuzione del contratto.

Non è possibile ricorrere al Tribunale prima dell'ordinanza-ingiunzione

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 25/05/2012 Gli ispettori del lavoro adottano nei confronti dell’Impresa Beta verbale unico di accertamento con cui rilevano un’errata qualificazione di parte dei rapporti di lavoro instaurati dall’impresa medesima. L’Impresa Beta promuove ricorso al Comitato Regionale per i Rapporti di lavoro avverso il verbale, censurando l’operato degli ispettori. Il Comitato adotta provvedimento di rigetto del ricorso. L’Impresa Beta decide di opporre il provvedimento di diniego del Comitato davanti al Tribunale territorialmente competente. È ammissibile il ricorso?

Non è possibile ricorrere al Tribunale prima dell'ordinanza-ingiunzione

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 25/05/2012 Gli ispettori del lavoro adottano nei confronti dell’Impresa Beta verbale unico di accertamento con cui rilevano un’errata qualificazione di parte dei rapporti di lavoro instaurati dall’impresa medesima. L’Impresa Beta promuove ricorso al Comitato Regionale per i Rapporti di lavoro avverso il verbale, censurando l’operato degli ispettori. Il Comitato adotta provvedimento di rigetto del ricorso. L’Impresa Beta non può opporre tale decisione davanti al Tribunale territorialmente competente, in quanto deve attendere l'ordinanza-ingiunzione.

Inammissibile il ricorso al TAR avverso il provvedimento di prescrizione

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 18/05/2012 Gli ispettori del lavoro della DTL effettuano un accesso ispettivo presso un cantiere edile ove constatano la presenza al lavoro di alcuni dipendenti dell’Impresa Alfa S.r.l. Nell’occasione gli ispettori riscontrano violazioni in materia di sicurezza del lavoro e adottano provvedimenti di prescrizione con i quali obbligano il contravventore Caio, legale rappresentante dell’Impresa Alfa S.r.l., alla rimozione degli illeciti e al ripristino delle condizioni di regolarità. Caio ritiene che la contestazione mossa dagli ispettori sia illegittima e i provvedimenti di prescrizione meritevoli di annullamento: per tale motivo non ottempera alle prescrizioni e solleva le proprie doglianze solamente dinanzi al giudice penale, ambito in cui potrà spendere ogni argomentazione difensiva utile per conseguire una sentenza a sé favorevole.

Inammissibile il ricorso al TAR avverso il provvedimento di prescrizione

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 18/05/2012 Gli ispettori del lavoro della DTL effettuano un accesso ispettivo presso un cantiere edile ove constatano la presenza al lavoro di alcuni dipendenti dell’Impresa Alfa S.r.l. Nell’occasione gli ispettori riscontrano violazioni in materia di sicurezza del lavoro e adottano provvedimenti di prescrizione con i quali obbligano il contravventore Caio, legale rappresentante dell’Impresa Alfa S.r.l., alla rimozione degli illeciti e al ripristino delle condizioni di regolarità. Caio ritiene che la contestazione mossa dagli ispettori sia illegittima e i provvedimenti di prescrizione meritevoli di annullamento. Quale azione è data ad Alfa S.r.l. per contestare l’operato degli ispettori?

Per le sanzioni occorre la diffida anche se il rapporto di lavoro è terminato

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 11/05/2012 L’Impresa Beta S.r.l. instaura con Caio un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. All’atto dell’assunzione, tuttavia, il lavoratore non riceve la lettera di assunzione. Dopo circa un anno il rapporto di lavoro si conclude, ma l’Impresa Beta S.r.l. omette di corrispondere al lavoratore l’ultima retribuzione, il TFR e il prospetto paga relativo. Caio sporge denuncia alla DTL competente, la quale procede agli accertamenti del caso. Al termine delle verifiche gli ispettori constatano la fondatezza dei fatti sopra descritti e contestano all’Impresa Beta S.r.l. di non aver corrisposto le spettanze retributive rivendicate da Caio e per l’effetto adottano diffida accertativa ex art. 12 D.lgs. n. 124/04. Un'ulteriore contestazione ha per oggetto la mancata consegna della lettera di assunzione e dell’ultimo prospetto paga. Gli ispettori ritengono che questi ultimi illeciti non siano suscettibili di regolarizzazione essendo ormai spirato il rapporto di lavoro e pertanto applicano le corrispondenti sanzioni in via diretta, cioè senza procedura di diffida ex art. 13 D.lgs. n. 124/04. È corretto l’operato degli ispettori?

Per le sanzioni occorre la diffida anche se il rapporto di lavoro è terminato

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 11/05/2012 Caio, dipendente a tempo indeterminato dell'Impresa Beta S.r.l., all'atto dell'assunzione non riceve la lettera di assunzione. Dopo circa un anno il rapporto di lavoro si conclude, ma l'Impresa Beta S.r.l. omette di corrispondere al lavoratore l’ultima retribuzione, il TFR e il prospetto paga relativo. Oltre all'adozione della diffida accertativa per crediti patrimoniali, l'organo di vigilanza, al fine di sanzionare gli illeciti riscontrati, deve necessariamente adottare atto di diffida ai sensi dell'art. 13 D.lgs. 124/2004, in quanto l'avvenuta conclusione del rapporto di lavoro di Caio non esclude la sanabilità dell’illecito e, pertanto, non è ammissibile sanzionare in maniera diretta gli illeciti riscontati.

Socio e lavoratore subordinato: i limiti per l’applicazione della maxisanzione

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 30/04/2012 Alfa S.n.c. opera nel settore del commercio e si occupa, tra l’altro, della commercializzazione all'ingrosso di prodotti alimentari e non alimentari. Tizio, socio di minoranza, ha conferito la propria opera in esecuzione del contratto sociale predisponendo gli impianti informativi e tecnologici per la gestione del magazzino. All’atto dell'iscrizione presso la Camera di Commercio è stata dichiarata la partecipazione ai lavori di Tizio. La società ha altresì convenuto con Tizio di instaurare anche un rapporto di lavoro subordinato per la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande. Alfa tuttavia non comunica alla Pubblica Amministrazione l’instaurazione di tale rapporto subordinato. Trascorso un anno dall’inizio della prestazione lavorativa Tizio presenta un esposto alla DTL competente per chiedere l’accertamento del rapporto di lavoro subordinato con Alfa S.n.c. sull’assunto che quest’ultima non avrebbe proceduto agli adempimenti previdenziali del caso. Nell’occasione Tizio espone di aver prestato attività differente rispetto a quanto pattuito per il conferimento sociale e che tale attività è stata svolta in via subordinata. All’esito del procedimento ispettivo il personale della DTL riscontra la fondatezza dell’esposto, recupera gli oneri contributivi e assicurativi e irroga maxisanzione per lavoro nero, sul presupposto che tale rapporto, per evitare di essere occultato, avrebbe meritato un'autonoma comunicazione alla Pubblica Amministrazione. È corretto l’operato degli ispettori?