Bonus acqua potabile, in scadenza le richieste per il 2023. Istruzioni

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Bonus acqua potabile, in scadenza le richieste per il 2023. Istruzioni

Resterà aperta ancora un solo giorno la finestra temporale per comunicare all’Agenzia delle Entrate l’importo delle spese sostenute nel 2023 che danno diritto al cosiddetto Bonus acqua potabile (o bonus depuratori).

Questo è l'ultimo anno per poter richiedere l’agevolazione fiscale. La Legge di Bilancio 2024 non ha prorogato il credito d'imposta; pertanto, dal 2024 la misura sparirà definitivamente.

SCADENZA: Dal 1° febbraio al 28 febbraio 2024 potrà essere richiesto il bonus relativamente alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2023.

Per l’anno 2023 il Bonus acqua potabile può contare su un plafond di 1,5 milioni di euro.

Di seguito le informazioni utili sull'agevolazione per acquistare e installare sistemi di filtraggio per migliorare la qualità dell'acqua e ridurre il consumo della plastica.

Bonus acqua potabile, normativa

L’agevolazione è stata introdotta, inizialmente per il biennio 2020-2021, dalla Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178), ma è diventata operativa dal 17 giugno 2021, perché si è dovuto attendere per l’attivazione dell’aiuto il decreto attuativo, ossia il provvedimento delle Entrate del 16 giugno 2021 che ha definito le regole sull’accesso al bonus acqua potabile e il relativo modello di comunicazione.

La successiva Legge di bilancio per il 2022 (Legge n. 234/2021) ha prorogato il bonus, rendendolo applicabile alle spese sostenute nel 2022 (con bonus richiedibile nel 2023) e nel 2023 (con bonus richiedibile nel 2024), mentre non è stato rinnovato dalla manovra fiscale successiva.

Ciò vuol dire che nel 2024, il bonus potrà essere richiesto per le spese sostenute nel 2023, mentre la stessa richiesta non potrà essere avanzata nel 2025 relativamente alle spese sostenute per l’anno precedente, appunto il 2024.

NOTA BENE: Per il gran numero di domande arrivate per le spese 2022, l’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento del 3 aprile 2023, ha fissato la percentuale del credito d’imposta al 17,9005% dal 50% originario. La percentuale relativa al 2023 verrà chiarita dopo lo stop alle domande che si potranno presentare a breve.

Con un più recente provvedimento del 9 gennaio 2024, l’Agenzia delle Entrate ha apportato modifiche al documento del 16 giungo 2021, fornendo le indicazioni necessarie per fruire del bonus.

Per approfondire si rimanda al post: Bonus acqua potabile 2023: comunicazione aggiornata”.

Di conseguenza, è stato aggiornato il modello di comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile e delle relative istruzioni.

Bonus acqua potabile, credito d’imposta fino al 50%

Il bonus acqua potabile è un aiuto economico per chi acquista sistemi per migliorare la qualità dell’acqua da bere in casa oppure in un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale, nonché in un ente del terzo settore o religioso.

In pratica, è previsto un credito d'imposta fino al 50% (poi abbassato a 17,9005% per il boom di domande) delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi di:

  • filtraggio,
  • mineralizzazione,
  • raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare,

finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.

L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a:

  • 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

Dato che l’obiettivo è anche quello di ridurre il consumo dei contenitori di plastica, le informazioni sugli interventi andranno trasmesse in via telematica all'Enea, incaricata di monitorare l'effettiva riduzione della plastica. L'Ente, infatti, trasmetterà una relazione ai Ministeri dell'Ambiente, dell'Economia e dello Sviluppo economico una relazione sui risultati ottenuti.

Come richiedere il bonus

Per ottenere il bonus acqua potabile è necessario comunicare le spese sostenute, documentate da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito, all’Agenzia delle Entrate.

Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.

L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia. Una volta acceduti all’area riservata, il servizio si trova all’interno della sezione Servizi, nella categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile.

In alternativa, è possibile inviare la comunicazione dopo averla predisposta in un file conforme alle specifiche tecniche presenti nella scheda informativa. Si evidenzia che, prima del definitivo invio, i file dovranno essere sottoposti ai controlli di conformità utilizzando il software reso disponibile dall'Agenzia delle entrate; i file non controllati saranno scartati e le comunicazioni in essi contenute non saranno acquisite.

ATTENZIONE: Per il bonus acqua potabile 2023 le domande vanno inviate a partire dal 1° febbraio 2024. Il 28 febbraio è l’ultimo giorno per trasmettere all’Agenzia la comunicazione attestante gli acquisti effettuati l'anno precedente.

Il bonus acqua potabile viene rimborsato dopo la chiusura delle domande e la comunicazione della percentuale reale di fruizione del credito varierà in base al numero di richieste. Dunque, si ottiene dopo alcuni mesi e solo a seguito di rendicontazione.

Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi per l’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del contributo.

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