Cassa Forense, Luciano resta Presidente in prorogatio

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Cassa Forense, Luciano resta Presidente in prorogatio

Il Tribunale di Roma ha rigettato il ricorso promosso da alcuni avvocati contro la protratta permanenza, nella carica del Presidente di Cassa Forense, dell’avvocato Nunzio Luciano, cessato nell’aprile 2020 per scadenza quadriennale del mandato.

I deducenti si erano rivolti al Tribunale capitolino lamentando la violazione del limite inderogabile alla durata del mandato, non prorogabile per legge e per Statuto, ed avevano chiesto ex art. 700 c.p.c. di disporre la sospensione cautelare di Luciano dalla carica ricoperta.

Cassa Forense, rigettato il ricorso cautelare

I giudici di merito, come detto, hanno respinto l'istanza promossa in via d'urgenza, ritenendo che la permanenza in carica del Presidente Luciano sia giustificata dal regime di prorogatio, necessitata dallo scarto temporale tra la cessazione della carica e le nuove elezioni.

Del resto - si legge nella decisione - non vi è stato alcun intervento surrogatorio da parte degli organi di vigilanza per regolare diversamente la vita degli organi rappresentativi.

La domanda è stata rigettata anche in considerazione del contenuto della tutela cautelare invocata, contrastante con il principio di continuità imposto dalla necessità di garantire il funzionamento degli organi medesimi.

In definitiva, il regime della prorogatio giustificherebbe il mantenimento della carica, essendo idoneo ad assicurare la normale vita dell’Ente previdenziale e a salvaguardarne gli interessi.

Luciano rimarrà in carica fino all’elezione del nuovo Consiglio di amministrazione della Cassa e, contestualmente, del Presidente, che si avrà nell’aprile 2021.

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