Imprese agricole e boschive terremotate. Mutui agevolati a tasso zero

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Imprese agricole e boschive terremotate. Mutui agevolati a tasso zero

Contiene i criteri e le modalità di concessione delle agevolazioni previste per imprese agricole e boschive ubicate nei territori dei comuni colpiti dagli eventi sismici del Centro Italia il decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf), di concerto con il Ministro dell'economia e delle Finanze, del 30 novembre 2021, pubblicato in GU n. 26 del 1° febbraio 2022.

Il Dl n. 123/2019, convertito con L.  n. 156/2019, all’articolo 9, comma 1, ha previsto l’erogazione:

  • di mutui agevolati per gli investimenti, con tasso d'interesse pari a zero, della durata massima di dieci anni, comprensiva del periodo di preammortamento, e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile al finanziamento;
  • in alternativa, un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile nonché mutui agevolati, con tasso d'interesse pari a zero, di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile al finanziamento.

Soggetti beneficiari

Ad essere interessate sono le microimprese e piccole e medie imprese della produzione agricola primaria, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, delle attività connesse all'agricoltura; l’ambito soggettivo è allargato alle imprese boschive, in qualsiasi forma costituite, che presentino progetti di investimento per lo sviluppo o il consolidamento dell'azienda.

A tali soggetti viene richiesto, tra l’latro:

  • di avere sede operativa nei territori dei comuni indicati negli allegati 1, 2 e 2-bis del DL n. 189/2016;
  • di non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali e incompatibili dalla Commissione europea;
  • di non rientrare tra le imprese in difficoltà.

Agevolazioni concedibili

L’articolo 3 del decreto Mipaaf-Mef del 30/11/2021 prevede la concessione di mutui agevolati con tasso d'interesse pari a zero, della durata massima di dieci anni, comprensiva del periodo di preammortamento, con importo non superiore al 75% della spesa ammissibile.

I progetti finanziabili devono prevedere investimenti compresi tra 300.000 e 500.000 euro, IVA esclusa.

In alternativa, l’impresa può ricevere un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile nonché mutui agevolati, con tasso d'interesse pari a zero, di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile.

I mutui riferiti alle imprese agricole hanno una durata massima di quindici anni comprensiva del periodo di preammortamento.

Viene richiesto alle imprese beneficiare di garantire la copertura finanziaria dell’investimento, comprensivo dell'IVA, attraverso un contributo finanziario, con risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno per la parte dell'investimento non coperto dalle agevolazioni.

Iniziative e spese ammissibili

Gli obiettivi che devono contenere i progetti finanziabili sono:

  • miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale delle aziende, attraverso una riduzione dei costi di produzione o un miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole e boschive connesse;
  • miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali, eccetto gli investimenti realizzati per conformarsi alle norme UE;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all'adeguamento ed alla modernizzazione dell'agricoltura.

Per l’avvio dei progetti è necessario attendere la presentazione della domanda; inoltre, gli stessi devono terminare entro 36 mesi dalla data di ammissione alle agevolazioni.

Ammesse a finanziamento le spese per:

  • studio di fattibilità,
  • opere agronomiche e di miglioramento fondiario,
  • opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili se conformi alle norme antisismiche,
  • oneri per il rilascio della concessione edilizia,
  • allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature,
  • servizi di progettazione,
  • beni pluriennali,
  • acquisto di terreni.

Si specifica che i beni devono essere nuovi di fabbrica. Quindi sono escluse le spese per investimenti di sostituzione di beni preesistenti, i costi dei lavori in economia, e le spese per l'IVA.

Per l’invio delle domande si attendono istruzioni da ISMEA

ISMEA, soggetto gestore, entro quindici/trenta giorni dal presente decreto emanerà istruzioni applicative per definire i criteri e le modalità di presentazione delle domande.

Queste dovranno indicare il nome e le dimensioni dell'impresa, la descrizione e l'ubicazione del progetto, l'elenco delle spese ammissibili e l'importo del finanziamento.

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