Legge delega riforma fiscale, tutti i decreti attuativi
Pubblicato il 26 febbraio 2024 | Aggiornato il 23/07/2025
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Tra la fine del 2023 e l’anno 2024 sono approdati in Gazzetta Ufficiale i primi decreti attuativi della Legge delega per la riforma fiscale.
Si ricorda che la Legge n. 111 del 9 agosto 2023, recante “Delega al Governo per la riforma fiscale”, prevede appunto una delega all’Esecutivo per la revisione del sistema tributario, da attuare entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, mediante l’emanazione di “uno o più decreti legislativi”.
La legge delega per la riforma fiscale
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 agosto 2023 con la n. 111, questa norma affida al Governo il compito di riordinare in modo organico l’intero sistema tributario entro il 31 dicembre 2025, mediante l’adozione di uno o più Testi Unici.
Suddivisa in 23 articoli e cinque titoli, la legge disciplina:
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Titolo I (artt. 1-4): i principi generali, i tempi di esercizio della delega e i criteri direttivi per rivedere lo Statuto del contribuente, con particolare attenzione all’interpello;
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Titolo II (artt. 5-15): il cuore della riforma, articolato in quattro Capi che spaziano dalle imposte sui redditi, IVA e IRAP (Capo I) alle altre imposte indirette (Capo II), dai tributi regionali e locali (Capo III) alla disciplina dei giochi (Capo IV);
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Titolo III (artt. 16-20): le procedure di definizione dell’imponibile, accertamento, adesione, riscossione, rimborso, contenzioso e relative sanzioni;
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Titolo IV (art. 21): i principi per il riordino e la codificazione della normativa tributaria;
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Titolo V (artt. 22-23): le norme di copertura finanziaria e le disposizioni finali.
Entrata in vigore il 29 agosto 2023, la legge prevede all’articolo 2 i principi cui il Governo deve attenersi nell’esercizio della delega: promuovere crescita e natalità, contrastare evasione ed elusione, e semplificare il carico fiscale e gli adempimenti.
Per garantire coerenza e monitoraggio, il decreto-legge n. 25/2025, convertito con la legge n. 69/2025, ha istituito il Consiglio superiore dell’economia e delle finanze, chiamato a supportare il Ministero dell’Economia nell’attuazione della riforma e nella stesura del futuro codice di diritto tributario.
Infine, entro il 20 settembre 2023 il Comitato tecnico presso il MEF ha esaminato gli schemi dei decreti legislativi, verificandone la conformità ai principi direttivi stabiliti dalla legge delega.
Riforma fiscale, tutti i decreti attuativi
In base all’articolo 1 della legge n. 111/2023, il Governo ha presentato al Parlamento diciassette schemi di decreto legislativo per il riordino organico della normativa tributaria, di cui sedici hanno già completato l’iter parlamentare e sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Parallelamente, in applicazione dell’articolo 21 della stessa legge delega, sono stati sottoposti all’esame parlamentare cinque testi unici dedicati al riordino della materia fiscale: quattro di questi hanno ultimato l’iter e risultano anch’essi disponibili in Gazzetta Ufficiale.
Tra la fine del 2023 e il 2024, questi provvedimenti – inclusi tra le priorità del PNRR – hanno visto la luce dopo un percorso che ha previsto l’elaborazione da parte del Governo, i pareri delle Commissioni parlamentari competenti, la definitiva approvazione del Consiglio dei Ministri e la firma del Presidente della Repubblica. Di seguito l’elenco aggiornato (ndr: aggiornamento luglio 2025) dei decreti legislativi già in vigore.
Argomento del Decreto legislativo | Data di approvazione iniziale | Riferimento Normativo e Pubblicazione in G.U. |
---|---|---|
Attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure sui redditi | 30 dicembre 2023 | D.Lgs. 30 dicembre 2023, n. 216 – G.U. n. 299 del 27 dicembre 2023 |
Modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente | 30 dicembre 2023 | D.Lgs. 30 dicembre 2023, n. 219 – G.U. n. 299 del 27 dicembre 2023 |
Disposizioni in materia di contenzioso tributario | 30 dicembre 2023 | D.Lgs. 30 dicembre 2023, n. 220 – G.U. n. 299 del 27 dicembre 2023 |
Disposizioni in materia di adempimento collaborativo | 30 dicembre 2023 | D.Lgs. 30 dicembre 2023, n. 221 – G.U. n. 299 del 27 dicembre 2023 |
Attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale | 27 dicembre 2023 | D.Lgs. 27 dicembre 2023, n. 209 – G.U. n. 288 del 15 dicembre 2023 |
Semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti tributari | 8 gennaio 2024 | D.Lgs. 8 gennaio 2024, n. 1 – G.U. n. 5 del 8 gennaio 2024 |
Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale | 12 febbraio 2024 | D.Lgs. 12 febbraio 2024, n. 13 – G.U. n. 41 del 19 febbraio 2024 |
Disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza | 25 marzo 2024 | D.Lgs. 25 marzo 2024, n. 41 – G.U. n. 72 del 26 marzo 2024 |
Aggiornamento della disciplina doganale e delle accise | 26 marzo 2024 | D.Lgs. 26 settembre 2024, n. 141 – G.U. n. 235 del 5 ottobre 2024 |
Razionalizzazione dell’imposta di registro, successioni, donazioni e bollo | 9 aprile 2024 | D.Lgs. 18 settembre 2024, n. 139 – G.U. n. 224 del 20 settembre 2024 |
Modifiche al regime di adempimento collaborativo e al concordato preventivo biennale | 5 agosto 2024 | D.Lgs. 5 agosto 2024, n. 108 – G.U. n. 194 del 20 agosto 2024 |
Revisione del sistema sanzionatorio tributario | 14 giugno 2024 | D.Lgs. 14 giugno 2024, n. 87 – G.U. n. 150 del 27 giugno 2024 |
Disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale di riscossione | 11 marzo 2024 | D.Lgs. 29 luglio 2024, n. 110 – G.U. n. 186 del 7 agosto 2024 |
Revisione del regime impositivo di Irpef e Ires | 13 dicembre 2024 | D.Lgs. 13 dicembre 2024, n. 192 – G.U. n. 295 del 17 dicembre 2024 |
Disposizioni integrative e correttive in materia di adempimenti tributari, concordato preventivo, giustizia tributaria e sanzioni | 12 giugno 2025 | D.Lgs. 12 giugno 2025, n. 81 – G.U. n. 138 del 17 giugno 2025 |
Revisione delle disposizioni in materia di accise | 28 marzo 2025 | D.Lgs. 28 marzo 2025, n. 43 – G.U. n. 75 del 31 marzo 2025 |
Testo Unico imposta di registro e altri tributi indiretti | 22 luglio 2025 | D.Lgs. 22 luglio 2025, n. – in corso di pubblicazione in G.U. |
I testi unici già pubblicati in Gazzetta Ufficiale sono:
Anno | Titolo del Testo Unico | Riferimento normativo | Descrizione sintetica |
---|---|---|---|
2025 | Testo Unico sui versamenti e sulla riscossione | D.Lgs. 24 marzo 2025, n. 33 – G.U. 80/2025 | 243 articoli e 2 allegati: parte I sui versamenti, parte II sul servizio nazionale della riscossione, parte III disposizioni transitorie e finali. |
2024 | Testo Unico della giustizia tributaria | D.Lgs. 14 novembre 2024, n. 175 – G.U. 270/2024 | 131 articoli suddivisi in tre parti: organizzazione della giurisdizione, processo tributario e disposizioni finali. |
2024 | Testo Unico dei tributi erariali minori | D.Lgs. 5 novembre 2024, n. 174 – G.U. 260/2024 | 100 articoli in 10 titoli, ciascuno dedicato a un tributo (es. assicurazioni private, intrattenimenti, IVIE, Tobin Tax, ecc.). |
2024 | Testo Unico delle sanzioni tributarie amministrative e penali | D.Lgs. 5 novembre 2024, n. 173 – G.U. 260/2024 | 102 articoli in 3 parti: sanzioni amministrative (6 titoli per ambito), sanzioni penali e disposizioni finali. |
Riforma fiscale, Dlgs su accertamento e concordato preventivo
Dopo l’approvazione in via preliminare del 25 gennaio 2024, il Decreto legislativo su accertamento tributario e concordato preventivo biennale è approdato in Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 2024. E' il D.Lgs 12 febbraio 2024, n. 13.
Il D.Lgs 12 febbraio 2024 n. 13, contiene disposizioni in materia di:
- accertamento tributario, al fine di una migliore partecipazione del contribuente al procedimento accertativo e per rafforzare forme di cooperazione tra le amministrazioni nazionali ed estere;
- concordato preventivo biennale, al quale potranno accedere i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo, residenti nel territorio dello Stato.
Con tale provvedimento, il concordato preventivo entra a titolo definito nell’ordinamento italiano: il biennio 2024-2025 sarà il primo d’applicazione e, solo per il primo anno, la partenza è decisa per il 15 giugno.
L'stituto definitorio è rivolto ai contribuenti di minori dimensioni che grazie all’innovazione tecnologica e all’uso dei dati a disposizioni del Fisco, mira a semplificare gli adempimenti e a favorire l’adempimento spontaneo.
L’Agenzia delle entrate formula una proposta per la definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa o dall’esercizio di arti e professioni e del valore della produzione netta, rilevanti, rispettivamente, ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap. L’accettazione da parte del contribuente della proposta di concordato impegna il contribuente a dichiarare gli importi concordati nelle dichiarazioni dei redditi e dell’Irap relative ai periodi d’imposta oggetto di concordato.
Al termine del biennio oggetto di concordato, permanendo i requisiti per l’accesso al concordato ed in assenza delle cause di esclusione, l’Agenzia delle entrate formula una nuova proposta di concordato biennale relativa al biennio successivo, a cui il contribuente può aderire negli stessi termini.
Riforma Fiscale: prosegue l'iter dei decreti legislativi di prima attuazione
Il Consiglio dei ministri dell’11 marzo, tra le altre cose, ha approvato, in prima lettura, il decreto legislativo contenente il riordino del sistema della riscossione e, in via definitiva, un provvedimento con le disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza, ai sensi dell’articolo 15 della Legge n. 111/2023 (Dlgs Giochi).
Entrambi i provvedimenti rappresentano punti nodali della Legge di riforma del sistema fiscale per la revisione del sistema tributario.
In attuazione dell'articolo 20 della Legge Delega della Riforma Fiscale, dunque, il Governo ha approvato, in esame preliminare, il Decreto legislativo sulla revisione del sistema sanzionatorio tributario. Per approfondire si invita a leggere il post: “Sanzioni tributarie: approvate le nuove misure” e "Riforma della riscossione: rate più lunghe in caso di difficoltà".
Tra le novità contenute nel decreto legislativo di riforma delle sanzioni tributarie sono ricomprese anche misure che rivedono i rapporti tra processo penale e processo tributario.
Con tale provvedimento si prevede per l’Agenzia delle entrate-riscossione (AdER) una pianificazione annuale volta ad assicurare la salvaguardia dei crediti tributari affidati dai vari Enti mediante il tempestivo tentativo di notifica della cartella di pagamento e degli atti interruttivi della prescrizione e la conseguente tempestiva gestione delle attività di recupero. Inoltre, si introduce, a decorrere dal 2025, l’istituto del “discarico automatico” dei ruoli affidati ad AdER decorsi 5 anni dal loro affidamento, ad eccezione di quelli i cui crediti sono oggetto di procedure secutive, concorsuali o di accordi di ristrutturazione del debito ai sensi del codice della crisi
d’impresa.
Decreti attuativi della riforma fiscale, tutte le novità
Il decreto legislativo di recepimento della delega fiscale in materia di fiscalità internazionale (Dlgs n. 209/2023) evidenzia tra le novità quelle relative alle agevolazioni previste per le persone e le aziende che scommettono sull’Italia.
In particolare, ha istituito una misura agevolativa che si propone di incentivare il trasferimento in Italia di attività economiche svolte in Paesi extra UE o SEE (cosiddetto reshoring) mediante la detassazione del 50% del relativo reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell'IRAP per il periodo di imposta in cui si verifica il rimpatrio e per i cinque periodi di imposta successivi.
La riforma interessa il tema della residenza fiscale sia delle persone fisiche che delle persone giuridiche ed è finalizzata all’allineamento del nostro ordinamento con la prassi internazionale e con la disciplina prevista dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni, dando così maggior certezza giuridica.
Il decreto, inoltre, introduce in Italia il regime della tassazione minima globale. Per una lettura completa si rinvia al post: “Fiscalità internazionale in Gazzetta: nuovo concetto di residenza fiscale”.
Dopo la pubblicazione ufficiale del Dlgs n. 216/2023 sulla riforma dell'Irpef sono state pubblicate le istruzioni operative sulla prima parte della riforma fiscale che si applicherà nel 2024 e che prevede la riduzione delle aliquote da 4 a 3: la prima del 23 per cento per i redditi fino a 28mila euro; poi del 35 per cento per i redditi superiori a 28 e fino a 50mila ed infine del 43% sopra questa ultima soglia. Scompare quindi la vecchia aliquota del 25% che si applicava da 15 mila a 28mila euro di reddito.
La circolare n. 2/E del 6 febbraio 2024 fornisce agli uffici dell’amministrazione finanziaria le indicazioni per applicare correttamente le norme contenute nel decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216. Per un approfondimento si suggerisce di leggere anche: “Scaglioni e detrazioni Irpef, prime istruzioni sulla riforma”.
NOTA BENE: Ulteriori novità del 2024 riguardano, anche, la detrazione da lavoro dipendente con un aumento di 75 euro, la riduzione dell’ammontare delle detrazioni spettanti per alcuni oneri per i redditi sopra i 50 mila euro e l’abrogazione dell’agevolazione per la capitalizzazione delle imprese (ACE).
Tra i temi del Decreto legislativo n. 219/2023, che modifica lo Statuto diritti del contribuente, riveste importanza l’inserimento del principio del contraddittorio preventivo per tutti gli atti autonomamente impugnabili dinanzi agli organi della giurisdizione tributaria.
NOTA BENE: Il nuovo articolo 6-bis della Legge n. 212/2000, in vigore dal 18/01/2024, ha introdotto, per qualsiasi tributo, inclusi i tributi locali come l'Imu e ogni altra tipologia, salvo talune eccezioni indicate espressamente, l'obbligo di contraddittorio preventivo tra ente impositore e contribuente.
Le eccezioni per cui non vale il suddetto obbligo, si riferiscono agli atti automatizzati o sostanzialmente automatizzati, di liquidazione automatica e di controllo formale delle dichiarazioni, che saranno individuati in un apposito decreto del MEF.
La bozza del decreto attuativo del contraddittorio preventivo è sul tavolo del Ministero, che sta lavorando alla stesura dell’elenco di deroghe per gli "atti automatizzati o sostanzialmente automatizzati".
Al momento, sembra che la lista contenga 27 tipologie di atti esclusi, ma con possibilità di ampliamento. Il Dipartimento delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate si stiano confrontando: l’equilibrio da trovare è quello fra le tutele da assicurare ai destinatari delle richieste del Fisco e l’esigenza di non paralizzare la macchina della riscossione obbligandola a un laborioso negoziato preventivo a tutto campo.
Le novità in materia di contraddittorio preventivo hanno portato l’Agenzia delle Dogane a pubblicare la circolare n. 2/2024 in data 17 gennaio, con la quale si chiarisce l'impatto che le nuove disposizioni sul contraddittorio hanno nelle procedure di controllo delle dichiarazioni doganali. Al riguardo, si consiglia di leggere il post: “Contraddittorio preventivo nel Fisco: chiarimenti in materia doganale”.
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