Per il Ctu compenso unico in caso di accertamenti plurimi sullo stesso oggetto

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La Corte di cassazione, con sentenza n. 12027 depositata lo scorso 17 maggio, si è pronunciata in ordine ai compensi dei consulenti tecnici d'ufficio per l'attività da loro espletata nell'ambito giudiziale.

Secondo i giudici di legittimità, ai fini della liquidazione degli onorari, occorre aversi riguardo all'accertamento richiesto dal giudice e, qualora si tratti di accertamento plurimo su una pluralità di oggetti, ancorché in base a incarico unitario, è legittima la liquidazione degli onorari come somma di quelli relativi a ciascuno dei distinti accertamenti richiesti; tuttavia, il determinare, in particolare, se un incarico sia unitario con accertamenti plurimi ma medesimo oggetto e come tale suscettibile di compenso unitario anche se maggiorato, ovvero se lo stesso sia solo formalmente unico ma abbia in realtà una pluralità di oggetti e pertanto possa essere ricompensato con la sommatoria dei compensi dovuti per ciascun accertamento, costituisce un apprezzamento di fatto, rimesso alla discrezionalità del giudice di merito.

Sulla base di tali assunti, la Suprema corte ha ritenuto corretta la decisione con cui i giudici di merito, adottando il criterio di calcolo approvato con il Dm del 30 maggio 2002 che prevede, in caso di consulenza contabile, una liquidazione calcolata sulla base del valore del credito, avevano considerato unitario il compenso dovuto al consulente tecnico per l'attività prestata nei confronti di uno stesso conto corrente bancario anche se con molteplici verifiche.
Anche in
  • Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 39 - Il compenso del consulente non può moltiplicarsi

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