12/04/2010
La Corte di cassazione, con la sentenza n. 2123 del 2010, ha spiegato che, nell'ambito della dichiarazione dello stato di abbandono di un minore, qualora lo stesso sia stato oggetto di abusi sessuali o maltrattamenti nella famiglia d'origine, e dunque sia stato “colpito in modo gravissimo nella sua più profonda dimensione emotiva”, deve essere valutata con particolare rigore la disponibilità all'affidamento manifestata da uno dei parenti entro il quarto grado anche se alleghi di aver mantenuto...
12/04/2010
Va revocata la disposizione di assegnazione della casa familiare all’ex coniuge convivente con la figlia quando questa non ha più interesse a rimanere nella casa assegnata. Lo ha disposto il decreto del tribunale di Catania del 26 febbraio 2010.
I giudici hanno effettuato accertamenti circa l’interesse della prole all’assegnazione della casa verificando che, a seguito delle nuove nozze della madre assegnataria della casa, la figlia ha perduto interesse all’”habitat domestico” in quanto...
12/04/2010
Secondo i giudici del Tribunale di Piacenza – sentenza depositata lo scorso 9 marzo – un contratto di appalto può dirsi consensualmente risolto tra le parti per mutuo dissenso nel caso in cui vi sia stata inerzia reciproca delle parti contrattuali, qualora, cioè, entrambi i contraenti, per un significativo lasso temporale, non abbiano dato esecuzione agli obblighi contrattuali, non abbiano richiesto l'esecuzione dell'altra parte nonché non abbiano contestato l'inadempimento della controparte.
12/04/2010
Il Tribunale di Bologna, nel testo della sentenza n. 62 del 2010, ha qualificato la responsabilità addebitabile ad una struttura sanitaria in conseguenza dei danni, patrimoniali e non, subiti da un nascituro colpito, al momento del parto, da asfissia a causa della negligente condotta dei sanitari, come responsabilità contrattuale per come disciplinata dall'articolo 1228 del Codice civile. L'Ente ospedaliero, in particolare, risponderebbe dei fatti dolosi o colposi posti in essere dalle condotte...
12/04/2010
La Cassazione, con sentenza n. 6548 del 2010, ha accolto il ricorso avanzato da un uomo avverso la decisione con cui i giudici dei precedenti giudizi di merito lo avevano condannato al risarcimento del danno conseguente al fatto che lo stesso aveva venduto due immobili privi del certificato di abitabilità. Ai sensi della decisione impugnata, il mancato rilascio della licenza di abitabilità avrebbe integrato un'ipotesi di consegna di aliud pro alio che legittimava la pretesa dell'indennizzo da...
10/04/2010
Con sentenza n. 8360 depositata l'8 aprile scorso, la Cassazione, Terza sezione civile, ha accolto il ricorso presentato dai parenti di un uomo che era rimasto vittima di un incidente sul lavoro avverso la decisione con cui i giudici di merito, nel calcolo del danno morale loro spettante, avevano omesso di tenere conto anche del risarcimento richiesto, a titolo ereditario, del danno tanatologico derivante dalla ”sofferenza psichica subita dalla vittima di lesioni alle quali sia seguita dopo...
09/04/2010
Con sentenza n. 8235 del 7 aprile scorso, la Cassazione, Terza sezione civile, ha affermato l'illegittimità della clausola di un contratto assicurativo che prevedeva l'esclusione della copertura assicurativa per una categoria di danni estremamente ampia ed indiscriminata. Secondo la Corte, in particolare, tale clausola, finalizzata non ad una consentita "specificazione" del rischio contrattuale bensì ad una non corretta esclusione in toto di quest'ultimo, con modalità tali, quindi, da incidere...
08/04/2010
La Cassazione, con sentenza n. 7809 del 31 marzo, ha applicato, al procedimento di sfratto, i principi fissati dalla recente pronuncia della Corte costituzionale n. 3 del 2010 con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo140 Codice procedura civile, nella parte in cui prevede che la notifica si perfeziona, per il destinatario, con la spedizione della raccomandata informativa, anziché con il ricevimento della stessa o, comunque, decorsi dieci giorni dalla relativa...
08/04/2010
Nel giudizio promosso per il risarcimento da ingiusta detenzione, il giudice non può liquidare un indennizzo quantitativamente più alto rispetto a quello richiesto dal ricorrente; deve esservi, cioè, correlazione fra il chiesto e il pronunciato. E' quanto ricordato dai giudici di legittimità nel testo della sentenza n. 12902 del 7 aprile 2010 con la quale è stata ribaltata una decisione della Corte di appello di Lecce che aveva riconosciuto in favore di un uomo, accusato di reati di mafia, un...
08/04/2010
La Corte di cassazione, Quarta sezione penale, con sentenza n. 13069 del 2010, ha confermato la decisione con cui i giudici di merito avevano condannato, per lesioni colpose, i responsabili di un centro estetico dopo che, nel corso di un trattamento di depilazione, erano derivate delle bruciature ad una cliente. I giudici di legittimità, in particolare, hanno ritenuto i due imputati colpevoli per mancato controllo diretto a verificare che gli operatori del centro adottassero le ordinarie...