Bonus 200 euro anche se la dichiarazione del lavoratore è tardiva

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Bonus 200 euro anche se la dichiarazione del lavoratore è tardiva

Con due messaggi di pari data, l'INPS ha fornito ulteriori chiarimenti in merito alle indennità una tantum pari a 200 euro e pari a 150 euro per i lavoratori dipendenti.

Più precisamente, con il messaggio n. 3805 del 20 ottobre 2022 l'Istituto risponde ad alcuni quesiti pervenuti anche in merito all'ipotesi di una tardiva dichiarazione da parte del lavoratore per l'indennità una tantum pari a 200 euro.

Con il messaggio n. 3806 del 20 ottobre 2022 viene, invece, pubblicato un fac-simile di dichiarazione che il lavoratore dipendente, in possesso dei requisiti, deve rendere al datore di lavoro per ottenere l'indennità una tantum di 150 euro.

Lavoratori dipendenti: chiarimenti sul bonus 200 euro

L'INPS torna sull'indennità una tantum di importo pari a 200 euro, prevista dall’articolo 31 del decreto Aiuti (decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n. 91), integrando le istruzioni generali diramate con la circolare n. 73 del 24 giugno 2022.

Viene in primo luogo chiarito, nel messaggio n. 3805/2022, che sono ricompresi tra gli eventi tutelati che, pur azzerando la retribuzione del mese di luglio 2022, danno diritto al bonus anche:

  • l’aspettativa sindacale di cui alla legge 20 maggio 1970, n. 300;
  • l'evento di cui all’articolo 4, comma 4, del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2021, n. 76, che ha previsto l'immediata sospensione dall'esercizio delle professioni sanitarie in caso di inadempimento dell'obbligo vaccinale;
  • le ipotesi di aspettativa o congedo, comunque denominate, previste dai CCNL di settore.

L'indennità è inoltre riconosciuta, dal datore di lavoro in busta paga, anche al lavoratore destinatario dell’esonero contributivo di 0,80% della quota a carico del lavoratore (articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234) per contratti di lavoro iniziati prima del 24 giugno 2022 e che non abbiano effettivamente beneficiato della riduzione a causa di un abbattimento totale della contribuzione datoriale e di quella a carico del lavoratore.

L'INPS al riguardo porta l'esempio dalle cooperative sociali, relativamente alla retribuzione corrisposta alle persone svantaggiate (articolo 4 della legge 8 novembre 1991, n. 381).

E se, per determinati motivi gestionali, come nel caso di una tardiva dichiarazione del lavoratore, i datori di lavoro non avessero erogato l’indennità con la retribuzione di luglio 2022? L'INPS concede loro la possibilità di provvedervi tramite flusso regolarizzativo sulla competenza del mese di luglio 2022, da effettuarsi entro il 30 dicembre 2022.

Diversamente vale per i datori di lavoro degli operai agricoli a tempo indeterminato, che dovranno esporre, in <DenunciaAgriIndividuale>, l’elemento <TipoRetribuzione>, con il <CodiceRetribuzione> “9”, avente il significato di “Recupero indennità una tantum articolo 31 comma 1 decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50”, nei flussi di competenza del mese di luglio 2022 e trasmetterlo entro il 30 novembre 2022, ultimo giorno utile per l’acquisizione dei flussi per la terza emissione dell’anno 2022.

Lavoratori dipendenti e bonus 150 euro. Fac-simile di dichiarazione

Con riguardo all’indennità una tantum di importo pari a 150 euro in favore dei lavoratori dipendenti, prevista dall’articolo 18 del decreto Aiuti ter (decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144), l'INPS pubblica un fac-simile di dichiarazione (Allegato n. 1 al messaggio n. 3806 del 20 ottobre 2022).

Il lavoratore che vuole ricevere l'una tantum di importo di 150 euro è tenuto a presentare preventivamente al proprio datore di lavoro una dichiarazione con la quale attesta:

  • di non essere titolare di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione;
  • di non appartenere a un nucleo familiare beneficiario del Reddito di cittadinanza.

NOTA BENE: Il ricorso a tale fac-simile di dichiarazione, evidenzia l'INPS, non è obbligatorio ma lo stesso costituisce solo uno strumento di supporto, personalizzabile dal datore di lavoro e non vincolante.

Si ricorda infine che l'indennità in questione è erogata dal datore di lavoro per tutti i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, purché venga rispettato il limite della retribuzione mensile, da intendersi come retribuzione imponibile ai fini previdenziali, di 1.538 euro, nella competenza del mese di novembre 2022, anche nelle ipotesi in cui nel predetto mese vi sia copertura figurativa parziale.

Per ogni dettaglio l'INPS rinvia alla circolare n. 116 del 17 ottobre 2022, chiarendo che l’invio del flusso regolarizzativo di competenza del mese di luglio 2022 annulla e sostituisce l’eventuale flusso inviato in precedenza per lo stesso mese di competenza.

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