Sì al bonus occupazione anche per l’assunzione di un familiare

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Con la sentenza n. 9298 del 17 aprile 2013, la Corte di Cassazione respinge il ricorso dell'Amministrazione finanziaria e dà il via libera alla fruizione di incentivi e agevolazioni fiscali anche all’imprenditore che assume un parente.

Il caso di specie riguarda un imprenditore che aveva usufruito dei benefici fiscali e degli incentivi all'occupazione per assumere un familiare (ex articolo 7 delle Legge n. 388 del 2000), ma il Fisco aveva recuperato a tassazione le maggiori imposte negando al contribuente il diritto all'agevolazione.

Il contribuente ha presentato ricorso nei primi gradi di giudizio trovando soddisfazione, mentre l’Amministrazione ricorreva dinanzi alla Suprema Corte, ancora una volta senza successo.

Nella sentenza 9298/2013, i giudici di legittimità spiegano che la normativa sugli incentivi per nuova occupazione elenca tutta una serie di requisiti soggettivi e oggettivi tassativi ai fini della fruizione dei benefici, senza però minimamente accennare al fatto dell’esclusione dell'agevolazione nel caso di assunzione dei familiari. Pertanto, si può desumere “a contrario” che la stessa normativa non escluda in alcun modo la possibilità di godere dell’agevolazione per l’assunzione di quest’ultimi. Anzi, conclude la Corte, in virtù del criterio sistematico di interpretazione è consentita l'applicazione dell'agevolazione del credito d'imposta, previsto dall'art. 7 Legge 388/2000, anche nel caso di assunzione di familiari non incidendo quest’ultimo nella determinazione del reddito d’impresa.
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