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Daniele Bonaddio

Daniele Bonaddio,

Laureatosi nel 2011 presso l'Università "Magna Graecia" di Catanzaro in Economia Aziendale, svolge ormai da diversi anni la professione di redattore presso numerose testate giornalistiche online e cartacee, occupandosi di temi riguardanti il diritto del lavoro e della previdenza sociale.

È attualmente iscritto all’Albo dei Giornalisti della Calabria – Elenco Pubblicisti; è inoltre praticante Consulente del Lavoro ed effettua consulenze sia a privati che a studi professionali.

Nella Redazione Edotto, elabora quotidianamente articoli specialistici per la sezione “Edicola” in ambito di lavoro e previdenza. Redige altresì e-book ad uso degli operatori del settore.


D.L. tutela rider, stop alla retribuzione “a cottimo” (ma tra un anno)

Tutto pronto per l’approvazione del “D.L. tutela rider” (D.L. n. 101/2019). Dopo ver ottenuto la fiducia alla Camera, il testo si appresta a ricevere il placet anche dall’Aula del Senato. 


Opzione donna, incentivi in agricoltura e revisione tariffe INAIL. Le novità della LdB 2020

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del cd. “Decreto fiscale” (D.L. n. 124/2019), il governo sta lavorando incessantemente sul testo della Legge di Bilancio 2020 (LdB 2020), recante l’obiettivo principale di contrastare l’evasione fiscale. 


Il professionista socio unico di una StP non può partecipare ad altra StP

Si configura una situazione di incompatibilità, ai sensi di quanto disposto dall’art. 10, co. 6 della L. n. 183/2011 e dall’art. 6, co. 1 del D.M. n. 34/2013, in capo al professionista socio di una StP alla quale partecipi anche un’altra StP il cui unico socio sia lo stesso professionista. 


Ritenute negli appalti e subappalti, le novità del Decreto fiscale

Il 26 ottobre 2019 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 252, il D.L. n. 124/2019 (cd. “Decreto fiscale”), recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili. 


Infortuni sul lavoro, sanzione subordinata alla verifica del “modello 231”

Qualora si verifichi un infortunio in azienda, e il datore di lavoro viene condannato per l’accaduto, non scatta in automatico la sanzione prevista dall’art. 25-septies del D.Lgs. n. 231/2001.