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Ispezione del lavoro

Contratto a termine e limiti di contingentamento: tra apprendisti e sanzioni

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 27/06/2014 Come previsto dall’art. 7 comma 3 del T.U. n. 167/11, gli apprendisti non possono essere conteggiati nell’organico aziendale su cui applicare la clausola di contingentamento per l’assunzione di lavoratori a termine, “salve specifiche previsioni di legge o di contratto collettivo”.

Contratto a termine e limiti di contingentamento: tra apprendisti e sanzioni

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 27/06/2014 L’impresa Alfa chiede al proprio consulente di fiducia se gli apprendisti possano o meno essere conteggiati nell’organico aziendale su cui applicare la clausola di contingentamento per l’assunzione di lavoratori a termine. Il consulente risponde affermativamente richiamando a sostegno della propria decisione il parere della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro. È condivisibile l’opinione del consulente?

La cancellazione della società non impedisce l’attività ispettiva

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 20/06/2014 L’attività ispettiva può compiersi anche quando la società è stata cancellata; in tal caso i soci risponderanno limitatamente o illimitatamente a seconda che si tratti di società di capitali o di persone.

La cancellazione della società non impedisce l’attività ispettiva

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 20/06/2014 Alla DTL viene chiesto di svolgere un’attività ispettiva nei confronti di una società ormai estinta, al fine di verificare eventuali violazioni in materia lavoristica o pendenze debitorie per crediti patrimoniali relativi a fatti e rapporti antecedenti alla data di cancellazione. Quali conseguenze è prevedibile attendersi dagli ispettori?

Scioglimento società di persone: conseguenze ispettive

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 13/06/2014 In caso di società di persone, laddove rimanga un solo socio, dottrina e giurisprudenza sono divise. Per la prima, passati sei mesi, la società diventerebbe unipersonale; per la seconda ci sarebbe invece una trasformazione informale in ditta individuale. Il Ministero del Lavoro non ha preso posizione in merito, ma gli ispettori sono comunque tenuti a scegliere tra le due opzioni: gli eventuali provvedimenti sanzionatori saranno di conseguenza differenti, a seconda che l’organo di vigilanza aderisca alla prospettazione della dottrina o a quella della giurisprudenza.

Scioglimento società di persone: conseguenze ispettive

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 13/06/2014 Alfa snc risulta composta da due soci. Caio, di Alfa Snc, a seguito del decesso dell’altro socio Tizio, ha continuato a svolgere attività di impresa, liquidando la quota del de cuius agli eredi di questi e senza ricostituire la pluralità dei soci alla scadenza del termine di cui all’art. 2724 n. 4 c.c.. Spirato il periodo di quiescenza, Caio, senza che avesse comunicato alcunché alla Camera di commercio, viene sottoposto a verifica da parte degli ispettori del lavoro, i quali entrando in azienda e confidando nelle risultanze camerali ritengono di trovarsi al cospetto di Alfa Snc. Quali conseguenze è prevedibile attendersi dagli ispettori? (Clicca su accedi per visualizzare il documento integrale e i relativi allegati)

Accesso agli atti e riservatezza del dichiarante

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 06/06/2014 All’esito di un controllo ispettivo il personale della DTL adotta verbale sanzionatorio nei confronti di Alfa. Quest’ultima, appena ricevuto il verbale, formula istanza di accesso agli atti ispettivi, adducendo, come motivazione, la necessità di spiegare difese avverso gli atti sanzionatori. La DTL oppone diniego sulla base delle seguenti considerazioni: 1. il DM del 04.11.1994 n. 757 sottrae all’accesso gli atti ispettivi per sottrarre i lavoratori da potenziali azioni discriminatorie e pressioni indebite o ritorsioni da parte del datore di lavoro; 2. l’avvenuta cessazione di un rapporto di lavoro non esclude l’esigenza di riservatezza del lavoratore; 3. le esigenze di difesa risultano tutelate dalla motivazione stesa nel verbale; 4. l’istanza di accesso sarebbe manchevole di una motivazione dettagliata in grado di consentire all’amministrazione di cogliere l’effettiva utilità della documentazione richiesta. Il diniego può essere avversato?

Accesso agli atti e riservatezza del dichiarante

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 06/06/2014 In tema di accesso agli atti, la tutela della riservatezza circa le dichiarazioni rese dal lavoratore viene diversamente garantita a seconda che il procedimento ispettivo sia svolto dall’Ispettorato del Lavoro o dalla Guardia di Finanza: nel primo caso, alla luce delle recenti sentenze del Consiglio di Stato, il diritto di difesa recede a fronte del diritto alla riservatezza, mentre nel secondo caso le dichiarazioni vengono consegnate al datore di lavoro in allegato al processo verbale di contestazione.

Il datore di lavoro può unilateralmente diminuire la retribuzione migliorativa?

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 30/05/2014 Il datore di lavoro può, nel corso del rapporto e in assenza di mutamento delle mansioni, modificare la retribuzione migliorativa attribuita al lavoratore, tramite un accordo con lo stesso secondo le garanzie previste dall’art. 2113 c.c.. Altrimenti il datore di lavoro può attivare domanda giurisdizionale per conseguire l’annullamento parziale del contratto nella parte in cui prevede trattamenti retributivi più favorevoli, allegando e provando l’eventuale errore in cui è incorso.

Il datore di lavoro può unilateralmente diminuire la retribuzione migliorativa?

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 30/05/2014 Gamma S.p.a. riconosce ad alcuni dipendenti dei trattamenti retributivi superiori rispetto a quelli previsti dal CCNL, sebbene gli stessi abbiano il medesimo inquadramento contrattuale di altri lavoratori ai quali invece vengono applicati i minimi tabellari. Alfa rileva la proprietà di Gamma S.p.a. e di conseguenza decide di rivisitare gli emolumenti retributivi favorevoli per equiparali con quelli contrattualmente previsti dal CCNL e riconosciuti a tutti gli altri dipendenti svolgenti le medesime mansioni. L’operazione è fattibile? E in che modo?