Contenzioso tributario

Accertamenti, gli appunti contano

15/10/2008 Secondo la Corte di legittimità (sentenza n. 25104 del 2008), l'accertamento di un maggior imponibile può essere fondato anche sulle dichiarazioni o sugli appunti di un dipendente “di fiducia” che abbia operato per conto dell'impresa; si tratterebbe, in questo caso, di un elemento probatorio che si avvicina più alla confessione che non al mero indizio, fatto salvo l'obbligo del giudice di merito di controllarne l'attendibilità.
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La forma non salva

13/10/2008 La Corte di cassazione, con sentenza n. 16430 del 2008, ha precisato come, anche in presenza di una regolarità formale delle scritture contabili, il giudice tributario ha il dovere di valutare la ricorrenza delle condizioni legittimanti l'accertamento in quanto l'infedeltà dei dati in dichiarazione può essere desunta anche in via indiretta.
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Studi ancora come indizi Non regge l'accertamento

09/10/2008 La Ctp di Reggio Emilia, con la sentenza n. 158/1/08 del 3 ottobre scorso, si è occupata della valenza probatoria, in sede di accertamento, dei risultati derivanti dall'applicazione di uno studio di settore precisando come questi costituiscano un semplice elemento indiziario la cui fondatezza va comunque verificata con ulteriori elementi, contabili o extracontabili, che consentano una ricostruzione induttiva del volume d'affari. I giudici emiliani muovono dalla lettura dell'art. 62–sexies del dl...
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Chi non motiva paga

09/10/2008 Il capo ufficio accertamenti di un ufficio tributario, incaricato della sottoscrizione degli atti tributari, ha il dovere di verificare la regolarità sostanziale e formale di tali documenti. E, maggiore è la pretesa tributaria, maggiore dovrà essere l’accortezza con cui adempie al dovere. Al funzionario che omette di motivare un avviso di accertamento, provocando la nullità dell’atto, la Corte dei conti per la Regione Lazio, nella sentenza 1247 /2008, imputa, a titolo di colpa grave, le dette...
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Società sempre in perdita? Sì all'accertamento induttivo

08/10/2008 Secondo la Corte di cassazione (sentenza n. 24436 del 2 ottobre), la condotta di una società commerciale che, ai fini dell'imposta sul reddito, dichiari perdite rilevanti, per più anni consecutivi, ed una grande differenza tra costi e ricavi, è da considerare come anomala e di per sé sufficiente a giustificare una rettifica della dichiarazione da parte dell'Erario, salvo che non venga dimostrata, concretamente, l'effettiva sussistenza delle perdite dichiarate. Anche in presenza di una...
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Società sempre in perdita? Sì all'accertamento induttivo

08/10/2008 Secondo la Corte di cassazione (sentenza n. 24436 del 2 ottobre), la condotta di una società commerciale che, ai fini dell'imposta sul reddito, dichiari perdite rilevanti, per più anni consecutivi, ed una grande differenza tra costi e ricavi, è da considerare come anomala e di per sé sufficiente a giustificare una rettifica della dichiarazione da parte dell'Erario, salvo che non venga dimostrata, concretamente, l'effettiva sussistenza delle perdite dichiarate. Anche in presenza di una...
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Le medie di settore non bastano più

08/10/2008 A parere della Cassazione (sentenza n. 24434 del 2 ottobre 2008), qualora un'impresa presenti una contabilità regolare, è consentito l'accertamento dei maggiori ricavi, in base alla percentuale di ricarico, solo quando la differenza riscontrata raggiunga livelli di abnormità e irragionevolezza tali da far privare di attendibilità la contabilità stessa. In presenza di merci omogenee, inoltre, l'Ufficio può legittimare l'accertamento basato sulla percentuale di ricarico, solo utilizzando la media...
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Notifiche semplici

07/10/2008 Con sentenza del 3 ottobre scorso, la n. 24622, la Corte di legittimità ha affermato la validità della notificazione di una cartella di pagamento qualora il plico venga consegnato ad uno dei soci o ad un collaboratore addetto a riceverla. Rovesciando la decisione della Commissione tributaria regionale e di quella provinciale, la Cassazione ha spiegato come ai fini della regolarità della notifica sia sufficiente che il consegnatario sia legato alla persona giuridica da particolare rapporto che,...
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Motivi d'appello anche impliciti

06/10/2008 L'impugnazione in appello, nel processo tributario, richiede solo un'esposizione chiara ed univoca, anche se sommaria, sia della domanda rivolta al giudice sia delle ragioni della doglianza, non essendo necessaria una formalistica e rigorosa enunciazione delle ragioni invocate. Non essendo imposti rigidi formalismi, è inoltre irrilevante che i motivi siano enunciati nella parte espositiva dell'atto o separatamente; gli stessi, in realtà, possano essere desunti anche implicitamente, purché in...
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Reddito ricalcolato dopo l'annullamento

06/10/2008 La Cassazione, con sentenza n. 23521 del 12 settembre scorso, ha precisato che, se la Commissione tributaria centrale abbia annullato con rinvio la decisione di secondo grado per una valutazione estimativa, il giudice del rinvio non può limitarsi a pronunciare l'annullamento dell'atto ma è tenuto alla rideterminazione del reddito, tenendo conto delle nuove valutazioni effettuate.
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