Diritto Penale

L'iscrizione all'Albo dei gestori si estende senza limiti di quantità

10/06/2005 La Corte di Giustizia europea - causa C-270/03 del 9 giugno 2005 - ha condannato il nostro Paese poiché esso, con l'articolo 30, comma 4, del decreto legislativo n. 22/1997, sui rifiuti, non ha rispettato l'articolo 12 della direttiva n. 91/156. In pratica, le imprese italiane che trasportano propri rifiuti pericolosi in quantità inferiori a 30 kg o a 3 litri al giorno e quelle che raccolgono e trasportano rifiuti non pericolosi da loro prodotti dovranno iscriversi all'Albo nazionale gestori...
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"Enti, sanzioni da rivedere"

08/06/2005 Il ministro della Giustizia, Castelli, è intervenuto ad un convegno sulla responsabilità amministrativa degli enti, sottolineando la necessità di procedere ad interventi di modifica su taluni aspetti della disciplina ex dlgs 231/01. Egli si è soffermato sugli aspetti particolarmente problematici del decreto, vale a dire la possibilità di commissariamento in sostituzione delle più gravi sanzioni interdittive ed i costi eccessivi che la predisposizione di modelli organizzativi funzionali alla...
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Gli intermediari diventano sceriffi

14/05/2005 La Consob ha predisposto i regolamenti attuativi della nuova disciplina sull'abuso di informazioni privilegiate - l'insider trading - e di manipolazione del mercato - l'aggiotaggio - già disponibili come bozze sul sito Internet www.consob.it.
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Market abuse, sotto controllo l'uso di notizie privilegiate

12/05/2005 A partire da oggi, 12 maggio 2005, entrano in vigore le regole contenute nella Legge Comunitaria 2004 (L. n. 62 del 18 aprile 2005, G.U. n. 96 de 27 aprile 2005) tra le quali quelle sulle informazioni privilegiate e sul market abuse, nate per raggiungere la trasparenza del mercato finanziario evitando che il suo andamento sia condizionato dal possesso, in capo ad alcuni, di notizie societarie non disponibili agli altri. Le condotte criminose degli "insider primari" (i possessori di informazioni...
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Bancarotta senza riforma

07/05/2005 L'articolo si riferisce all'approvazione - ad opera del Consiglio dei ministri del 6 maggio scorso - di un maxiemendamento al decreto sviluppo relativo allo stralcio della parte penale dalla riforma del diritto fallimentare.
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La bancarotta torna a sanzioni pesanti

06/05/2005 Già oggi il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare un emendamento che rivedrà le norme introdotte dal maxiemendamento al Dl competitività sulle ridotte pene da comminare per il reato di bancarotta fraudolenta. Il progetto - approvato mercoledì dal Senato con la fiducia sul decreto - di abbassare a sei anni simili pene cederà il passo, come annuncia il viceministro all'Economia Vegas, al ritorno alle vecchie sanzioni.
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Falso in bilancio, rischio infrazione

05/05/2005 La sentenza della Corte di Giustizia UE sulla compatibilità con l'ordinamento comunitario delle norme italiane sul falso in bilancio, ha affermato - senza peraltro entrare nel merito dell'adeguatezza delle pene stabilite nei nuovi articoli 2621 e 2622 del Codice civile rispetto a quanto disposto dall'articolo 6 della direttiva n. 68/151 (prima direttiva sul diritto societario) - il principio di diritto per il quale, data la priorità del principio del favor rei, una Direttiva europea non può...
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Bancarotta, il Governo ci ripensa

05/05/2005 Con 165 voti favorevoli, 112 contrari ed un astenuto il Senato ha posto ieri la fiducia all'Esecutivo sul maxiemendamento al Dl competitività. Mentre si votava sulla fiducia, il ministro della Giustizia Castelli ed il ministro per i Rapporti con il Parlamento Giovanardi hanno letto ai giornalisti un comunicato nel quale sottolineavano che l'Esecutivo si sarebbe impegnato al ripristino di pene severe ed adeguate per il reato della bancarotta al momento della redazione del decreto delegato. Una...
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Salvo il falso in bilancio

04/05/2005 La Corte di giustizia europea ha depositato ieri l'attesa sentenza sulla legge italiana sul falso in bilancio. I giudici comunitari hanno ignorato la domanda pregiudiziale che i pm di Milano avanzarono sulla compatibilità tra disciplina italiana e norme Ue, sottolineando come una direttiva non vada invocata per stabilire o aggravare la posizione di un imputato: ciò che si sarebbe, cioè, verificato se la riforma entrata in vigore nel 2002 fosse stata bocciata. Sarebbe tornata, in quel caso, ad...
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