Contenzioso

Niente mobbing in azienda

27/06/2009 Con una sentenza depositata ieri, la n. 26594, la Corte di cassazione ha confermato la decisione con cui i giudici dei gradi precedenti avevano assolto dal reato di maltrattamenti un capoufficio che, in una grande azienda, soleva vessare una dipendente. La Corte, in particolare, dopo aver precisato che il mobbing, nel nostro ordinamento, non costituisce una fattispecie di per sé punita penalmente, ha spiegato che per veder riconosciuto il reato di maltrattamenti occorre che le vessazioni siano...
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Il recesso disciplinare si comunica senza ritardi

15/06/2009 La Corte di cassazione, con la sentenza n. 13167 del 2009, ha accolto il ricorso presentato da un direttore di una banca che era stato licenziato per giusta causa. Per l'uomo, il recesso era da considerarsi illegittimo in quanto gli era stato contestato dopo tre mesi ed era infondato. Mentre i giudici di merito avevano rigettato le istanze del bancario, la Cassazione ha ribaltato il verdetto precisando come, in linea generale, la contestazione debba avvenire “in immediata connessione temporale...
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Il biglietto gratis non si nega

15/06/2009 Secondo la sentenza 11213/09, la regola della obbligatorietà di provvedere all’assegnazione di biglietti aerei – ad opera dell’azienda verso i propri subordinati quale apprezzamento di meritevolezza – “vale a conferire alla società il diritto di denegare tale beneficio a quanti abbiano demeritato; di talché il giudizio sulla meritevolezza non può essere mai assolutamente discrezionale e insindacabile”. Perciò, non vi può essere valutazione neppure del giudice di rinvio sui contenuti di tale...
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Il “capo” risponde per lo stress

11/06/2009 La Corte di Cassazione, con sentenza n. 23923, conferma la decisione della Corte di appello di Genova e condanna un dirigente della Pretura di Imperia a risarcire i danni causati dal suo “atteggiamento quotidiano violento e aggressivo”, che aveva provocato ad una cancelliera degli stati ansiosi-depressivi. Dunque, secondo i giudici di merito se il capo, con atteggiamenti aggressivi, provoca al dipendente uno stato ansioso depressivo deve rispondere dei danni inferti.
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Vietato modificare domande in appello

08/06/2009 Con sentenza n. 12522 del 28 maggio scorso, la Cassazione ha spiegato come il lavoratore che abbia dedotto, nel ricorso introduttivo, la mancanza di giusta causa o di giustificato motivo del licenziamento intimatogli, non può successivamente far valere, nel corso del giudizio o in appello, la nullità del licenziamento per violazione della disciplina procedimentale di cui all'art. 7 della legge 300 del 1970.
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Grave violazione l’assenza ingiustificata

08/06/2009 Appare lampante la decisione presa dai giudici di ultime cure nella sentenza 12516/2009, dove si sostiene il principio che l’assenza ingiustificata del dipendente costituisce un mancato rispetto degli obblighi fondamentali connessi al rapporto di lavoro. Se, per di più, si protrae oltre il termine, legittimando il datore a recedere dal vincolo, non influisce la mancata comunicazione (pubblicizzazione) del licenziamento che il codice disciplinare vuole rispettata.
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Il capo ufficio non si “limita”

08/06/2009 Ha stabilito la Cassazione in pronuncia 11835/2009 che assegnare al lavoratore mansioni che solo sulla carta sono equivalenti alle precedenti è demansionamento. Non rileva che i nuovi compiti siano indicati come corrispondenti ai vecchi nel contratto collettivo. Ciò poiché l’equivalenza delle funzioni non è concetto che può essere “ampliato ed estremizzato al punto da consentire sostanzialmente lo svuotamento pressoché totale dell’attività lavorativa”.
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Il detenuto non è licenziabile

05/06/2009 La pronuncia di Cassazione 12721 del 2009, Sezione Lavoro, fissa il principio di diritto per cui il lavoratore detenuto che, uscito dall’istituto di detenzione in cui era entrato per cause non legate all’attività lavorativa, si vede licenziare per assenza ingiustificata dal luogo di lavoro, non può perdere il posto, va anzi reintegrato. Se, tuttavia, il datore dimostra di aver dovuto sostituirlo assumendo altra persona, il licenziamento può avere giustificazione, ma è onere dell’imprenditore...
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